Bersani: "Il mondo ci guarda, Berlusconi si ritiri"
PoliticaIl segretario del Pd invita il premier a lasciare: "Assurdo che una ragazza di 17 anni venga fatta uscire dalla questura per finire mezz'ora dopo a casa di una prostituta". Franceschini chiede le dimissioni in Aula. E Casini: "Faccia un passo indietro"
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"Il mondo ci guarda, allora visto che ce l'ha così intensa, Berlusconi si ritiri a vita privata". E' così che, dalla sua pagina di Facebook, il segretario del Pd commenta gli ultimi sviluppi del caso Ruby, invitando il premier a rassegnare le sue dimissioni. Già in precedenza, rilasciando un'intervista ad "A", il segretario del Pd si era espresso sul caso di favoreggiamento della prostituzione minorile che vede coinvolto il presidente del Consiglio. "Una ragazza di 17 anni dovrebbe essere a scuola, e non a "cena", e metta cena tra virgolette - aveva detto Bersani - con degli anziani miliardari". "Assurdo che minorenne - ha poi sottolineato il segretario del Pd - venga fatta uscire dalla questura per finire dopo mezz'ora a casa di una prostituta". "Essere minorenne - ha proseguito - non dipende dal fisico che hai o dai sogni che hai in testa. Se, per non disturbare il capo, ci dimentichiamo di tutto ciò, il mondo fa bene a criticarci".
Lui un invito a cena a casa di Berlusconi non lo accetterebbe. "Preferirei di no", ha risposto il segretario del Pd, in un'intervista ad 'A', "Sa, non vorrei ritrovarmi in singolari compagnie". E poi rivela come nel 1996 Indro Montanelli lo avesse invitato a cena. "Ero un nuovo ministro del governo Prodi - racconta Bersani - Alla fine mi disse: 'Ora ho capito: lei è un bravo ragazzo. Anzi, siete tutti bravi ragazzi. Per questo di Berlusconi non vi libererete mai. Lei distingue tra verità e menzogna. Lui no. Tratta la menzogna come fosse verità, fino al punto di crederci".
Franceschini chiede dimissioni in Aula - Dopo le parole del segretario, il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, ha chiesto in Aula alla Camera le dimissioni di Silvio Berlusconi. "Almeno alla fine del suo percorso politico, l'onorevole Berlusconi abbia un sussulto di dignità" ha detto Franceschini, "si dimetta e vada a difendersi nelle aule dalle accuse infamanti e se ritiene di essere innocente non rifiuti di andare davanti ai giudici, ma chieda ai giudici di andarci prima possibile". "Si dimetta e lasci che sia il Capo dello Stato e la sua stessa maggioranza di trovare la strada e le persone giuste per salvare il Paese".
La lettera delle donne del Pd - "Ora basta. Si dimetta adesso. Liberi l'Italia dall'imbarazzo". Comincia così la lettera aperta che le donne della Segreteria del Pd hanno scritto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Lo spettacolo indecoroso che
sta offrendo al mondo intero - continuano - non è degno di un Paese civile. Ciò a cui stiamo assistendo supera ogni limite, in un decadimento dei costumi e della morale pubblica, a cui pure ci aveva tristemente abituato, che oggi precipita all'estremo della prostituzione minorile. E' intollerabile che i suoi comportamenti la espongano all'accusa di essere il diretto protagonista ed impresario del set degradante che ci ha già propinato in decenni di trash televisivo. Ed altrettanto intollerabile è che proprio lei, che a parole sbandiera il primato del merito e della famiglia, nei fatti cerchi solo un patetico acquisto di favori sessuali, riducendo le donne a merce e oggetto di scambio".
Casini: "Faccia un passo indietro" - "Se Berlusconi ritiene di affidare il giudizio agli elettori e di andare alle elezioni, noi siamo pronti". Lo ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso di una conferenza stampa dopo aver commentato il caso Ruby per il quale ha consigliato il presidente del Consiglio "a fare un passo indietro". "Scaricare ancora una volta il problema se è o no perseguitato da giudici su una campagna elettorale, che Berlusconi stesso ha definito errata e folle, è una scelta che può assumere solo lui, io gliela sconsiglio. Però se lui vuole scegliere questa strada e vuole andare alle elezioni, non perdiamo piu' tempo e andiamoci il prima possibile".
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Lui un invito a cena a casa di Berlusconi non lo accetterebbe. "Preferirei di no", ha risposto il segretario del Pd, in un'intervista ad 'A', "Sa, non vorrei ritrovarmi in singolari compagnie". E poi rivela come nel 1996 Indro Montanelli lo avesse invitato a cena. "Ero un nuovo ministro del governo Prodi - racconta Bersani - Alla fine mi disse: 'Ora ho capito: lei è un bravo ragazzo. Anzi, siete tutti bravi ragazzi. Per questo di Berlusconi non vi libererete mai. Lei distingue tra verità e menzogna. Lui no. Tratta la menzogna come fosse verità, fino al punto di crederci".
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sta offrendo al mondo intero - continuano - non è degno di un Paese civile. Ciò a cui stiamo assistendo supera ogni limite, in un decadimento dei costumi e della morale pubblica, a cui pure ci aveva tristemente abituato, che oggi precipita all'estremo della prostituzione minorile. E' intollerabile che i suoi comportamenti la espongano all'accusa di essere il diretto protagonista ed impresario del set degradante che ci ha già propinato in decenni di trash televisivo. Ed altrettanto intollerabile è che proprio lei, che a parole sbandiera il primato del merito e della famiglia, nei fatti cerchi solo un patetico acquisto di favori sessuali, riducendo le donne a merce e oggetto di scambio".
Casini: "Faccia un passo indietro" - "Se Berlusconi ritiene di affidare il giudizio agli elettori e di andare alle elezioni, noi siamo pronti". Lo ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso di una conferenza stampa dopo aver commentato il caso Ruby per il quale ha consigliato il presidente del Consiglio "a fare un passo indietro". "Scaricare ancora una volta il problema se è o no perseguitato da giudici su una campagna elettorale, che Berlusconi stesso ha definito errata e folle, è una scelta che può assumere solo lui, io gliela sconsiglio. Però se lui vuole scegliere questa strada e vuole andare alle elezioni, non perdiamo piu' tempo e andiamoci il prima possibile".