Caso Ruby, il Pd: "Vicenda umiliante per il Paese"

Politica
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Alfano ironizza: per Berlusconi un invito a scomparire. Vendola: "Se nella privacy vengono violate leggi dello Stato, occorre un atto di decenza: le dimissioni". Rosy Bindi: "Il premier chiarisca o liberi il campo"

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(In fondo all'articolo tutti i video del caso Ruby)

Rubygate, perquisizioni e intercettazioni -
E' bufera sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi indagato dai pm di Milano sul caso Ruby. Concussione e prostituzione minorile sono i reati contestati.
E dopo le indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi da alcune testate giornalistiche, ecco che il 17 gennaio arrivano le carte dei carte di pm: "Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi".

Elezioni anticipate? -
Il fantasma del voto anticipato, espressamente evocato da Fabrizio Cicchitto, dimostra che il caso Ruby da giudiziario si è trasformato ormai in un grande problema politico. Uno scandalo di tale eco internazionale (LA NOTIZIA SULLA STAMPA ESTERA) colpisce l'immagine di Silvio Berlusconi e sembra difficile uscirne con un semplice videomessaggio; soprattutto alla luce delle intercettazioni che filtrano a valanga e che disegnano uno scenario sempre più imbarazzante per il premier.
Il Pdl denuncia un complotto della magistratura politicizzata per massacrare mediaticamente il Cavaliere, per di più partendo da attività giudiziarie illegittime, e sembra sempre più orientato a chiedere il ritorno alle urne per giocarsi ancora una volta tutto in un referendum pro o contro il suo leader.

Il Pdl fa quadrato attorno al premier - Netta la presa di posizione del ministro della Giustizia, Angelino Alfano: "Tecnicamente, al presidente del Consiglio è stato inviato un invito a comparire e di questo se ne occuperà insieme ai suoi avvocati. Politicamente, le opposizioni hanno considerato l'invito a comparire come un invito a scomparire, ma su questo si pronunceranno gli elettori nel 2013". Per il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini: "Le ultime vicende non sono altro che l'ennesimo capitolo di una campagna persecutoria ai danni del presidente del Consiglio. Ci sono alcune procure che sono determinate a eliminarlo per via giudiziaria. La campagna di fango non scoraggia il governo".
"I veleni del gossip intossicheranno chi li diffonde - dichiara il portavoce del Pdl Daniele Capezzone - I pezzi di mondo politico ed editoriale impegnati, in queste ore, in questo stillicidio, svelano la sostanza dell'operazione in corso: tentare di ferire l'immagine di Silvio Berlusconi e di quanti collaborano con lui, anche a prezzo di danneggiare il Paese. Ma costoro si sbagliano di grosso: gli italiani hanno ben compreso la posta in gioco, e difenderanno il loro voto, il Governo legittimamente eletto, e un Primo Ministro il cui rapporto stretto con il Paese sarà consolidato e rinsaldato, dopo questa ennesima aggressione vile e violenta". E conclude: "Mi domando, siamo allo stato di polizia? O forse si deve pensare che quando questo tipo di 'metodo' viene applicato contro il bersaglio-Berlusconi tutto diventa accettabile?".

L'opposizione va all'attacco e parla di squallore -
"Quel che emerge dalle ultime informazioni sul caso Berlusconi-Ruby mostra un quadro umiliante per le persone coinvolte ma soprattutto per il paese, anche al di là degli aspetti giudiziari e della rilevanza penale o meno dei fatti. L'approdo in Parlamento dei documenti inviati
dalla Procura della Repubblica di Milano sul caso Berlusconi consentirà comunque alle forze politiche di esprimersi, di discutere queste penose vicende, di pronunciarsi con
chiarezza". Lo afferma Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"Un premier indagato per prostituzione minorile, beh non è certo il racconto di una vita avventurosa, di cui però non dovremmo saper niente perché c'è il diritto alla privacy". E' quanto afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in un'intervista a Radio 24. "Se nella privacy - prosegue il leader di Sel - vengono violate le leggi dello Stato, insomma se lo scandalo che ne deriva ha un tale eco anche a livello internazionale, credo che tutto ciò imporrebbe un atto di igiene politico istituzionale, un atto di decenza come le dimissioni del Presidente del Consiglio".
Di dimissioni parla anche la senatrice del Pd Rosy Bindi, che dichiara: "O Berlusconi è in grado nelle sedi opportune di dimostrare che davvero sono infondate le accuse che gli vengono rivolte oppure deve fare una seria riflessione sula possibilità di liberare il campo". E aggiunge: "E' grave che l'Italia abbia un presidente del Consiglio che rifiuta la sede giudiziaria per chiarire la verità o meno dei fatti. Questa situazione è insostenibile, Berlusconi non può pensare di avere convinto gli italiani con lo show di ieri sera".
"Quello che agli italiani interessa davvero - ha concluso Bindi - è sapere se chi li governa è in grado di dimostrare che le accuse gravi che gli sono rivolte sono più o meno infondate".
Dall'opposizione il segretario Udc, Lorenzo Cesa, esprime l'auspicio che il premier "metta tutta la responsabilità possibile su questa vicenda e chiarisca quanto prima con i magistrati quel che è accaduto. Questo per il bene del Paese, perché non possiamo ingessare l'Italia a discutere per mesi sulla vicenda Ruby".
Definisce "una bella trovata" di Berlusconi "quella di 'fingersi' fidanzato per difendersi" il
presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, che aggiunge: "Peccato però che continui ad aggiungere squallore a squallore: il suo videomessaggio è patetico, farcito com'è dei soliti vergognosi attacchi alla magistratura e dell'immancabile vittimismo".
Emma Bonino, vicepresidente del Senato, radicale eletta con il Pd, parla di "situazione deprimente. I problemi del Paese sembrano bloccati sulle vicende private del premier".
Secondo la senatrice del Pd Vittoria Franco "ciò che emerge con evidenza è che siamo di fronte a ipotesi che riguardano comportamenti e reati di una gravità inaudita, alla dissoluzione dell'etica pubblica. La via che il premier indica alle giovani donne è la prostituzione, più o meno velata o indolcita, in cambio non solo di soldi ma anche di promesse di successo nel campo dello spettacolo e della televisione".

Pier Ferdinando Casini, invece, dopo un lungo vertice con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, ribadisce che le elezioni in questo momento costituirebbero una scelta irresponsabile e lascia intendere che se il Cavaliere dovesse fare un passo indietro, non mancherebbe la collaborazione dei terzaforzisti per avviare una nuova fase politica.

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