A Bari Emiliano va a caccia di fannulloni su Facebook
PoliticaIl sindaco del capoluogo pugliese (Pd) ha pubblicato su Internet la foto di tre netturbini fermi a chiacchierare per strada, scatenando polemiche e apprezzamenti. A Sky.it dice: "Ricevo molte segnalazioni dai miei concittadini, mi aiutano ad amministrare"
di Daniele Troilo
Prendete la macchina fotografica e andate a caccia dei dipendenti pubblici fannulloni. A Bari il Grande Fratello va ancora di moda. Pochi giorni fa il sindaco Michele Emiliano, eletto nelle file del Pd per la seconda volta nel 2009, ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook la foto di tre netturbini che parlano tra loro vicino ai motocarri aziendali. "La foto ritrae delle persone che chiacchierano - scrive il primo cittadino sul web - e chi me l'ha mandata sostiene che nella sua strada non si spazza a sufficienza. Se qualcuno si riconosce nella foto non fa prima a spiegarla? Lo so anch'io che non prova nulla, ma troppa gente, dappertutto, non fa il suo dovere e gli italiani sono esasperati". L’iniziativa ha suscitato molti commenti, divisi tra apprezzamenti e critiche per il “sindaco sceriffo”.
“Non avevo dato molto peso a questo foto – dice ora a Sky.it Emiliano – Io speravo solo che i netturbini la vedessero e, riconoscendosi, spiegassero cosa ci facevano lì. Loro non hanno risposto, ma alcuni miei collaboratori mi hanno poi informato che i tre dipendenti avevano appena finito il turno. Non credo di dovere delle scuse. I dipendenti pubblici hanno l’onere di essere controllati, proprio come me che faccio il sindaco”. Sulla sua pagina di Facebook sono piovute molte reazioni: “Cos'è questa caccia alle streghe? E questa delazione? Mettiamo i lavoratori in condizione di amare il loro lavoro e diamo loro giustizia e non terrore. E ricordiamoci che chi sporca siamo noi!”, scrive Elio. Ma non sono pochi, tutt’altro, quelli che invece mostrano di gradire l’iniziativa del sindaco e si dicono pronti a collaborare inviando foto o altro materiale utile per migliorare la qualità della città. Come Annamaria, che a proposito dei netturbini rincara la dose: “Pure io li ho visti in gruppo a chiacchierare amabilmente davanti ad un bar in via Datto!!! Da domani foto pure io”.
“Riceviamo molte segnalazioni che ci aiutano ad amministrare meglio la città – dice il sindaco di Bari, ex magistrato esperto di antimafia – Grazie ai messaggi su Internet a volte veniamo a conoscenza di situazioni che ignoriamo: una volta abbiamo ricevuto la segnalazione di un senzatetto che non conoscevamo e che solo così abbiamo potuto aiutare. Mi piace questa forma di giustizia collettiva”. Un meccanismo di giustizia fai da te che però rischia di richiamare alla mente le ronde padane, promosse (a dire il vero senza molto successo) dalla Lega Nord. Un confronto che non scandalizza Michele Emiliano, sindaco di centrosinistra: “Non mi dispiace questo paragone, anche se eviterei di organizzare delle vere e proprie squadre di cittadini a caccia di giustizia. Però penso che se uno va a Berlino e parcheggia l’auto dove non si può, viene ripreso dai suoi stessi concittadini, prima ancora di ricevere una multa. Ecco, io vorrei che i cittadini si educassero l’uno con l’altro, vorrei che scattasse quel meccanismo in base al quale uno si vergogna di fare una brutta figura nel disobbedire. È una cosa nuova per Bari, ma i baresi quando mi hanno eletto sindaco hanno scelto questa strada: hanno deciso di entrare in Europa non solo con l’euro ma anche con le buone maniere”.
I sondaggi sembrano dare ragione a Emiliano e nell’ultima rilevazione del Sole24Ore, pubblicata in questi giorni, il sindaco di Bari è al settimo posto nella classifica dei primi cittadini d’Italia (“Ho fatto un figurone”, ammette lui). Un successo che probabilmente permette al sindaco pugliese anche qualche caduta di stile, come quando scrive a proposito di un filmato su alcuni atti vandalici: “Qualcuno ha fotografato i bastardi cha hanno fracassato le panchine e fracassato la telecamera? Bastardi dentro, mi verrebbe da dire”. Ma Emiliano, “Michelone” per gli amici, è fatto così: simpatico e duro, spontaneo e irruente allo stesso tempo. Non è un caso, e i baresi lo sanno, se qualche volta sbotta con gli stessi cittadini con cui interagisce su Facebook. A un utente che gli chiede di non installare le telecamere ad altezza d’uomo, Emiliano risponde: “A quanti metri di altezza dobbiamo installarla? Come se fosse complicato distruggerla con uno sgabello o sulle spalle di un altro!!!”. Tre punti esclamativi. E buonanotte al secchio.
“Mi piace rispondere personalmente ai messaggi che ricevo sulla mia pagina – spiega lui – Penso sia importante farlo direttamente perché sono certo che il pubblico si accorge se a rispondere non sei tu ma uno del tuo staff. Io ho fatto il magistrato per 15 anni e sono stato addestrato a conoscere la mafia parlando con i mafiosi. Ora sto conoscendo i miei concittadini parlando con loro. Un tempo i partiti erano più presenti sul territorio, ora credo che Internet, grazie a strumenti come Facebook e Twitter, possa non dico sostituirsi ma di sicuro aiutare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione. Mi è capitato molte volte in questi ultimi mesi di prendere delle decisioni di governo grazie all’aiuto o agli spunti arrivati via web da molti cittadini, un occhio gigantesco presente sulla città che monitora la situazione nelle strade”.
Prendete la macchina fotografica e andate a caccia dei dipendenti pubblici fannulloni. A Bari il Grande Fratello va ancora di moda. Pochi giorni fa il sindaco Michele Emiliano, eletto nelle file del Pd per la seconda volta nel 2009, ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook la foto di tre netturbini che parlano tra loro vicino ai motocarri aziendali. "La foto ritrae delle persone che chiacchierano - scrive il primo cittadino sul web - e chi me l'ha mandata sostiene che nella sua strada non si spazza a sufficienza. Se qualcuno si riconosce nella foto non fa prima a spiegarla? Lo so anch'io che non prova nulla, ma troppa gente, dappertutto, non fa il suo dovere e gli italiani sono esasperati". L’iniziativa ha suscitato molti commenti, divisi tra apprezzamenti e critiche per il “sindaco sceriffo”.
“Non avevo dato molto peso a questo foto – dice ora a Sky.it Emiliano – Io speravo solo che i netturbini la vedessero e, riconoscendosi, spiegassero cosa ci facevano lì. Loro non hanno risposto, ma alcuni miei collaboratori mi hanno poi informato che i tre dipendenti avevano appena finito il turno. Non credo di dovere delle scuse. I dipendenti pubblici hanno l’onere di essere controllati, proprio come me che faccio il sindaco”. Sulla sua pagina di Facebook sono piovute molte reazioni: “Cos'è questa caccia alle streghe? E questa delazione? Mettiamo i lavoratori in condizione di amare il loro lavoro e diamo loro giustizia e non terrore. E ricordiamoci che chi sporca siamo noi!”, scrive Elio. Ma non sono pochi, tutt’altro, quelli che invece mostrano di gradire l’iniziativa del sindaco e si dicono pronti a collaborare inviando foto o altro materiale utile per migliorare la qualità della città. Come Annamaria, che a proposito dei netturbini rincara la dose: “Pure io li ho visti in gruppo a chiacchierare amabilmente davanti ad un bar in via Datto!!! Da domani foto pure io”.
“Riceviamo molte segnalazioni che ci aiutano ad amministrare meglio la città – dice il sindaco di Bari, ex magistrato esperto di antimafia – Grazie ai messaggi su Internet a volte veniamo a conoscenza di situazioni che ignoriamo: una volta abbiamo ricevuto la segnalazione di un senzatetto che non conoscevamo e che solo così abbiamo potuto aiutare. Mi piace questa forma di giustizia collettiva”. Un meccanismo di giustizia fai da te che però rischia di richiamare alla mente le ronde padane, promosse (a dire il vero senza molto successo) dalla Lega Nord. Un confronto che non scandalizza Michele Emiliano, sindaco di centrosinistra: “Non mi dispiace questo paragone, anche se eviterei di organizzare delle vere e proprie squadre di cittadini a caccia di giustizia. Però penso che se uno va a Berlino e parcheggia l’auto dove non si può, viene ripreso dai suoi stessi concittadini, prima ancora di ricevere una multa. Ecco, io vorrei che i cittadini si educassero l’uno con l’altro, vorrei che scattasse quel meccanismo in base al quale uno si vergogna di fare una brutta figura nel disobbedire. È una cosa nuova per Bari, ma i baresi quando mi hanno eletto sindaco hanno scelto questa strada: hanno deciso di entrare in Europa non solo con l’euro ma anche con le buone maniere”.
I sondaggi sembrano dare ragione a Emiliano e nell’ultima rilevazione del Sole24Ore, pubblicata in questi giorni, il sindaco di Bari è al settimo posto nella classifica dei primi cittadini d’Italia (“Ho fatto un figurone”, ammette lui). Un successo che probabilmente permette al sindaco pugliese anche qualche caduta di stile, come quando scrive a proposito di un filmato su alcuni atti vandalici: “Qualcuno ha fotografato i bastardi cha hanno fracassato le panchine e fracassato la telecamera? Bastardi dentro, mi verrebbe da dire”. Ma Emiliano, “Michelone” per gli amici, è fatto così: simpatico e duro, spontaneo e irruente allo stesso tempo. Non è un caso, e i baresi lo sanno, se qualche volta sbotta con gli stessi cittadini con cui interagisce su Facebook. A un utente che gli chiede di non installare le telecamere ad altezza d’uomo, Emiliano risponde: “A quanti metri di altezza dobbiamo installarla? Come se fosse complicato distruggerla con uno sgabello o sulle spalle di un altro!!!”. Tre punti esclamativi. E buonanotte al secchio.
“Mi piace rispondere personalmente ai messaggi che ricevo sulla mia pagina – spiega lui – Penso sia importante farlo direttamente perché sono certo che il pubblico si accorge se a rispondere non sei tu ma uno del tuo staff. Io ho fatto il magistrato per 15 anni e sono stato addestrato a conoscere la mafia parlando con i mafiosi. Ora sto conoscendo i miei concittadini parlando con loro. Un tempo i partiti erano più presenti sul territorio, ora credo che Internet, grazie a strumenti come Facebook e Twitter, possa non dico sostituirsi ma di sicuro aiutare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione. Mi è capitato molte volte in questi ultimi mesi di prendere delle decisioni di governo grazie all’aiuto o agli spunti arrivati via web da molti cittadini, un occhio gigantesco presente sulla città che monitora la situazione nelle strade”.