L'ex magistrato risponde sul suo blog alle critiche di chi lo accusa di una gestione poco chiara: "Ci sono erbacce ma ce ne libereremo". E per il futuro rilancia un patto tra Pd e Sel. GUARDA IL VIDEO
Antonio Di Pietro prende posizione sul dibattito innescato dall'appello degli europarlamentari Idv, Luigi de Magistris e Sonia Alfano, che hanno denunciato una "questione morale" nel partito, dopo le vicende Scilipoti e Razzi, i parlamentari fuorusciti verso la maggioranza in occasione della fiducia al governo dello scorso 14 dicembre. "Da qualche parte - afferma il presidente Idv, in un videomessaggio sul suo blog - si parla della questione morale ed etica all'interno dell'Italia dei Valori. Voglio rassicurare tutti sul fatto che c'è un impegno preciso del partito per una militanza trasparente del quale parleremo in un esecutivo nazionale a gennaio. Posso invece garantire sulla correttezza dei dirigenti del partito rispetto al passato e per oggi. Lo faccio alla maniera mia più consona: pubblicando gli atti ufficiali, in modo che tutti possano leggere e diffondere".
Ascoltare i critici - Di Pietro rileva: "Oggi vi voglio parlare del partito Italia dei Valori. Ne voglio parlare sia con riferimento alle preoccupazioni di alcuni dirigenti e militanti che hanno posto il problema se esista o meno una questione morale all'interno dell'Italia dei valori, sia con riferimento ad alcune denunce che furono presentate a suo tempo in ordine ad asserite illegittimità o irregolarità nella gestione dei conti economici e dei rimborsi elettorali del partito. Lo faccio con tutta pacatezza perché, come si dice dalle mie parti, carta canta. Sulla questione morale non v'è dubbio che un partito che nasce dal nulla, ho sempre detto come fiore spontaneo di campo, ogni tanto si trova costretto a vedere nel proprio campo qualche erbaccia cattiva. Il compito nostro è di rimuovere le erbacce e di far crescere l'erba buona. Per farlo ci vuole tempo, perseveranza, costanza, umiltà, determinazione, partecipazione. La critica soltanto, senza apporto costruttivo, è critica fine a se stessa. Però noi la critica la dobbiamo ascoltare, per migliorarci sempre. Ed è questo l'impegno che io ho preso e che intendo continuare a prendere".
Sui fuoriusciti - "Alcune persone ci hanno lasciato - afferma il presidente dell'IdV - altre persone si sono dimostrate non all'altezza, a volte non all'altezza morale, della situazione, e noi le abbiamo anche espulse. Se dovessimo trovare altre situazioni poco chiare, provvederemo di conseguenza. Ma proprio questo deve dimostrare la nostra voglia di migliorarci ogni giorno: questo continuo interrogarci, questo sforzo fatto con umiltà per intervenire laddove c'è qualche situazione non convincente. Però, insisto, non è che chi critica ha sempre ragione. A volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato. Voglio tranquillizzare tutti sul fatto che, piano piano, l'acqua sta diventando pulita, e più l'acqua diventa pulita e limpida, più dobbiamo essere orgogliosi dell'Italia dei valori".
La disputa sull'amministrazione del partito - Quanto alle vicende giudiziarie, Di Pietro sottolinea: "Alcune delle grandi accuse che ci sono state fatte in questi anni soprattutto da Occhetto e Veltri. Una delle accuse che queste persone hanno cercato di portare avanti negli anni e' che esisterebbero due realtà: associazione e partito, e che i fondi a nome del partito se li sarebbe presi un'associazione personale, gestita da me, mia moglie e la tesoriera del partito stesso. Oggi il gip di Roma, pronunciandosi definitivamente, per la quarta volta dice: 'L'opposizione proposta da Elio Veltri e Occhetto è inammissibile, in quanto non rivestono la qualifica di parte lesa'. Il giudice dice che non sono manco parte lesa, quindi non hanno diritto ad alcunché. Dice ancora, la motivazione, che 'non ci sono elementi a sostegno della prospettazione accusatoria, con riferimento ai reati configurabili, risultando del tutto ininfluente l'asserita distinzione di soggetti giuridici'. Cioè non c'è un'influenza di soggetti giuridici diversi, associazione e partito. E ancora: 'Quanto alla asserita irregolarità nella gestione dei rimborsi elettorali, con adombrata illecita destinazione a fini personali, la gestione delle somme elargite dagli organi parlamentari risulta corretta e rispettosa delle prescrizioni di legge, non emergendo che i rendiconti presentati alla Camera siano stati oggetto di osservazione e tanto nonostante il controllo dei revisori all'uopo previsto. Per queste ragioni archivio il procedimento nei confronti sia di Antonio Di Pietro sia di tutti gli altri membri dell'esecutivo nazionale del partito'".
Un patto con Pd e Sel - Di Pietro afferma ancora: "Vi renderete conto di quante calunnie e diffamazioni abbiamo ricevuto in questi anni. E fatelo girare questo decreto di archiviazione sulle rete, per tacitare coloro che hanno utilizzato strumentalmente certe accuse per limitare la credibilità dell'Idv. In soldoni e in riassunto: il partito Italia dei valori è un partito che c'è, che sta facendo opposizione vera e concreta al governo Berlusconi, che si sta proponendo per un'alternativa al governo Berlusconi, che sta chiamando a raccolta gli altri partiti che vogliono assumersi la responsabilità di creare una coalizione, un programma, una leadership, perché per il dopo Berlusconi bisogna offrire qualcosa al Paese. In questo senso abbiamo lanciato un appello al Pd e a Sel, ma lo lanciamo anche da qui ai movimenti e alle associazioni. Diciamo a tutti costoro: potete stare tranquilli perché, come vedete, l'Idv se trova qualche mela marcia per strada la allontana". Di Pietro conclude: "Anche per i famosi Razzi e Scilipoti, che si sono comportati in modo indegno dopo dieci anni che stavano con noi: io sono andato alla Procura della Repubblica, non ho fatto finta di niente, mi sono assunto le mie responsabilità politiche e ho chiesto alla Procura della Repubblica di valutare le responsabilità giudiziarie".
Ascoltare i critici - Di Pietro rileva: "Oggi vi voglio parlare del partito Italia dei Valori. Ne voglio parlare sia con riferimento alle preoccupazioni di alcuni dirigenti e militanti che hanno posto il problema se esista o meno una questione morale all'interno dell'Italia dei valori, sia con riferimento ad alcune denunce che furono presentate a suo tempo in ordine ad asserite illegittimità o irregolarità nella gestione dei conti economici e dei rimborsi elettorali del partito. Lo faccio con tutta pacatezza perché, come si dice dalle mie parti, carta canta. Sulla questione morale non v'è dubbio che un partito che nasce dal nulla, ho sempre detto come fiore spontaneo di campo, ogni tanto si trova costretto a vedere nel proprio campo qualche erbaccia cattiva. Il compito nostro è di rimuovere le erbacce e di far crescere l'erba buona. Per farlo ci vuole tempo, perseveranza, costanza, umiltà, determinazione, partecipazione. La critica soltanto, senza apporto costruttivo, è critica fine a se stessa. Però noi la critica la dobbiamo ascoltare, per migliorarci sempre. Ed è questo l'impegno che io ho preso e che intendo continuare a prendere".
Sui fuoriusciti - "Alcune persone ci hanno lasciato - afferma il presidente dell'IdV - altre persone si sono dimostrate non all'altezza, a volte non all'altezza morale, della situazione, e noi le abbiamo anche espulse. Se dovessimo trovare altre situazioni poco chiare, provvederemo di conseguenza. Ma proprio questo deve dimostrare la nostra voglia di migliorarci ogni giorno: questo continuo interrogarci, questo sforzo fatto con umiltà per intervenire laddove c'è qualche situazione non convincente. Però, insisto, non è che chi critica ha sempre ragione. A volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato. Voglio tranquillizzare tutti sul fatto che, piano piano, l'acqua sta diventando pulita, e più l'acqua diventa pulita e limpida, più dobbiamo essere orgogliosi dell'Italia dei valori".
La disputa sull'amministrazione del partito - Quanto alle vicende giudiziarie, Di Pietro sottolinea: "Alcune delle grandi accuse che ci sono state fatte in questi anni soprattutto da Occhetto e Veltri. Una delle accuse che queste persone hanno cercato di portare avanti negli anni e' che esisterebbero due realtà: associazione e partito, e che i fondi a nome del partito se li sarebbe presi un'associazione personale, gestita da me, mia moglie e la tesoriera del partito stesso. Oggi il gip di Roma, pronunciandosi definitivamente, per la quarta volta dice: 'L'opposizione proposta da Elio Veltri e Occhetto è inammissibile, in quanto non rivestono la qualifica di parte lesa'. Il giudice dice che non sono manco parte lesa, quindi non hanno diritto ad alcunché. Dice ancora, la motivazione, che 'non ci sono elementi a sostegno della prospettazione accusatoria, con riferimento ai reati configurabili, risultando del tutto ininfluente l'asserita distinzione di soggetti giuridici'. Cioè non c'è un'influenza di soggetti giuridici diversi, associazione e partito. E ancora: 'Quanto alla asserita irregolarità nella gestione dei rimborsi elettorali, con adombrata illecita destinazione a fini personali, la gestione delle somme elargite dagli organi parlamentari risulta corretta e rispettosa delle prescrizioni di legge, non emergendo che i rendiconti presentati alla Camera siano stati oggetto di osservazione e tanto nonostante il controllo dei revisori all'uopo previsto. Per queste ragioni archivio il procedimento nei confronti sia di Antonio Di Pietro sia di tutti gli altri membri dell'esecutivo nazionale del partito'".
Un patto con Pd e Sel - Di Pietro afferma ancora: "Vi renderete conto di quante calunnie e diffamazioni abbiamo ricevuto in questi anni. E fatelo girare questo decreto di archiviazione sulle rete, per tacitare coloro che hanno utilizzato strumentalmente certe accuse per limitare la credibilità dell'Idv. In soldoni e in riassunto: il partito Italia dei valori è un partito che c'è, che sta facendo opposizione vera e concreta al governo Berlusconi, che si sta proponendo per un'alternativa al governo Berlusconi, che sta chiamando a raccolta gli altri partiti che vogliono assumersi la responsabilità di creare una coalizione, un programma, una leadership, perché per il dopo Berlusconi bisogna offrire qualcosa al Paese. In questo senso abbiamo lanciato un appello al Pd e a Sel, ma lo lanciamo anche da qui ai movimenti e alle associazioni. Diciamo a tutti costoro: potete stare tranquilli perché, come vedete, l'Idv se trova qualche mela marcia per strada la allontana". Di Pietro conclude: "Anche per i famosi Razzi e Scilipoti, che si sono comportati in modo indegno dopo dieci anni che stavano con noi: io sono andato alla Procura della Repubblica, non ho fatto finta di niente, mi sono assunto le mie responsabilità politiche e ho chiesto alla Procura della Repubblica di valutare le responsabilità giudiziarie".