"Con me 325 parlamentari" ha detto il presidente del Consiglio alla conferenza stampa di fine anno. "Nel 2013 non sarò candidato per la premiership, spero nascano altri leader e spero sia un uomo di centrodestra il prossimo capo di Stato"
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Un'occasione per fare un bilancio degli ultimi dodici mesi, i più difficili mai attraversati da questo governo, ma anche per affrontare i nuovi strappi all'interno del Pdl, come il caso Prestigiacomo. Da Villa Madama, a Roma,il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel tradizionale appuntamento di fine anno insieme ai giornalisti affronta i principali temi dell'attualità politica volgendo lo sguardo verso la fine del mandato.
"Un tavolo con il terzo Polo" - "Abbiamo davanti due anni e mezzo di legislatura, e trovata in parlamento una maggioranza adeguata, lavoreremo all'ammodernamento del paese" ha detto il premier. "Se a gennaio, invece, la maggioranza non sarà più forte andremo alle elezioni" ha aggiunto Berlusconi, specificando però che il voto anticipato sarebbe una "catastrofe" non solo per l'Italia, ma per l'Europa e l'euro e dicendosi pronto a sedere a "un tavolo con il Terzo Polo".
Il premier si è detto comunque convinto che con "l'attuale maggioranza si possa tranquillamente governare e che la si possa ampliare, senza alcun calciomercato", fino a 325 deputati alla Camera, pescando tra i delusi. Nel caso si andasse alle urne regolarmente alla fine della legislatura, nel 2013, Berlusconi ha dichiarato che potrebbe non ripresentare la sua candidatura.
Maroni: apertura la terzo Polo? Inutile - Immediata la replica, piccata, della Lega. Un tavolo di trattative del Governo con il terzo polo? "Direi di no, questo tavolo a che cosa serve, su quali problemi si dovrebbe pronunciare. E' solo un atto di buone intenzioni" ha dichiarato Roberto Maroni nel corso della registrazione di Porta a Porta. Il ministro dell'Interno ha sottolineato che lo stesso Berlusconi "ha escluso un accordo con Fini e i finiani. Berlusconi ha le idee molto chiare. La proposta del tavolo sono cose che si dicono solo per vedere se ci sono le condizioni per proseguire". L'esponente leghista ha inoltre ribadito che per il Carroccio "sono necessarie elezioni in tempi rapidi. Finora il premier ha scelto un'altra strada, ma entro gennaio dovrà essere presa una decisione perché non intendiamo fare la fine del governo Prodi".
"Non sono preoccupato dai processi" - Definito chiuso il caso Prestigiacomo, Berlusconi ha lanciato una stoccata al presidente della Camera, Gianfranco Fini, definendolo non "super partes" e giudicando "impossibile un riavvicinamento" politico.
Poi il premier ha affrontato il tema della giustizia. Il premier ha detto di non essere stato mai preoccupato per i processi contro di lui, poiché "le accuse sono esilaranti". Il premier si inoltre detto pronto a difendersi nelle aule di tribunale, ma anche di fronte al popolo italiano nel caso la Consulta decidesse contro il legittimo impedimento. Obiettivo del Cavaliere dimostrare la presenza in parte della magistratura di un'"associazione eversiva", da individuare anche con l'istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale.
La mia vita privata "esempio per tutti" - Netta la presa di posizione sulla sua vita privata: "Può essere portata ad esempio per tutti" e non c'è nulla di male se ogni tanto c'è un invito agli amici per una serata a cui vengano invitate "per senso estetico" anche delle belle ragazze.
Quanto alle presunte "debolezze" di cui ha parlato la figlia Barbara, per Berlusconi si tratta di affermazioni influenzate dalla madre e ha comunque sconsigliato a tutti i figli di scendere in politica. "Assolutamente no, glielo impedirei, non ho mai dato un ordine ai miei figli, cerco di convincerli, ho cinque figli di cui sono orgoglioso, ma direi che proprio non devono essere tentati dalla politica".
"Una manovra politica dietro il caos rifiuti" - Dal presidente del Consiglio anche un riferimento all'emergenza rifiuti in Campania: "Sono arrivato a ritenere e sono personalmente convinto che ci sia una volontà precisa per dimostrare urbi et orbi che l'intervento del governo non è stato risolutivo". "Ho il fondato timore - ha detto - che ci sia una manovra politica dietro questo fatto e cioè che faccia comodo a qualcuno far credere che l'intervento del governo non sia stato definitivo".
"Con la riforma Gelmini cancellato il clientelismo" - Tra i temi affrontati dal premier in conferenza stampa anche la contestata riforma Gelmini. Il dialogo con gli studenti c'è sempre stato. ha dettoreplicando così alle accuse dei manifestanti, che hanno lamentato una mancanza di dialogo con il governo. "In questi giorni i giornali hanno riportato le lamentele dei giovani che dicono di non aver avuto un dialogo con il ministro Gelmini: non è vero". Il premier ha affermato che "i termini della riforma sono stati discussi due anni fa con il Consiglio nazionale degli studenti, con 120 incontri di cui 100 informali e 20 formali. Il dialogo è stato continuativo, il ministro Gelmini ha intrattenuto dialoghi con tutti i rettori delle università e questa legge comporta una rivoluzione delle università che può produrre tutto tranne qualcosa di negativo per gli studenti, anzi. Una volta che i ragazzi conosceranno i contenuti di questa rivoluzione della riforma capiranno che non c'è nulla di negativo". Berlusconi ha affermato che "la riforma non è un castello di promesse impossibili come fu quella del '98, è una riforma di cui possiamo essere orgogliosi".
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"Un tavolo con il terzo Polo" - "Abbiamo davanti due anni e mezzo di legislatura, e trovata in parlamento una maggioranza adeguata, lavoreremo all'ammodernamento del paese" ha detto il premier. "Se a gennaio, invece, la maggioranza non sarà più forte andremo alle elezioni" ha aggiunto Berlusconi, specificando però che il voto anticipato sarebbe una "catastrofe" non solo per l'Italia, ma per l'Europa e l'euro e dicendosi pronto a sedere a "un tavolo con il Terzo Polo".
Il premier si è detto comunque convinto che con "l'attuale maggioranza si possa tranquillamente governare e che la si possa ampliare, senza alcun calciomercato", fino a 325 deputati alla Camera, pescando tra i delusi. Nel caso si andasse alle urne regolarmente alla fine della legislatura, nel 2013, Berlusconi ha dichiarato che potrebbe non ripresentare la sua candidatura.
Maroni: apertura la terzo Polo? Inutile - Immediata la replica, piccata, della Lega. Un tavolo di trattative del Governo con il terzo polo? "Direi di no, questo tavolo a che cosa serve, su quali problemi si dovrebbe pronunciare. E' solo un atto di buone intenzioni" ha dichiarato Roberto Maroni nel corso della registrazione di Porta a Porta. Il ministro dell'Interno ha sottolineato che lo stesso Berlusconi "ha escluso un accordo con Fini e i finiani. Berlusconi ha le idee molto chiare. La proposta del tavolo sono cose che si dicono solo per vedere se ci sono le condizioni per proseguire". L'esponente leghista ha inoltre ribadito che per il Carroccio "sono necessarie elezioni in tempi rapidi. Finora il premier ha scelto un'altra strada, ma entro gennaio dovrà essere presa una decisione perché non intendiamo fare la fine del governo Prodi".
"Non sono preoccupato dai processi" - Definito chiuso il caso Prestigiacomo, Berlusconi ha lanciato una stoccata al presidente della Camera, Gianfranco Fini, definendolo non "super partes" e giudicando "impossibile un riavvicinamento" politico.
Poi il premier ha affrontato il tema della giustizia. Il premier ha detto di non essere stato mai preoccupato per i processi contro di lui, poiché "le accuse sono esilaranti". Il premier si inoltre detto pronto a difendersi nelle aule di tribunale, ma anche di fronte al popolo italiano nel caso la Consulta decidesse contro il legittimo impedimento. Obiettivo del Cavaliere dimostrare la presenza in parte della magistratura di un'"associazione eversiva", da individuare anche con l'istituzione di una Commissione parlamentare bicamerale.
La mia vita privata "esempio per tutti" - Netta la presa di posizione sulla sua vita privata: "Può essere portata ad esempio per tutti" e non c'è nulla di male se ogni tanto c'è un invito agli amici per una serata a cui vengano invitate "per senso estetico" anche delle belle ragazze.
Quanto alle presunte "debolezze" di cui ha parlato la figlia Barbara, per Berlusconi si tratta di affermazioni influenzate dalla madre e ha comunque sconsigliato a tutti i figli di scendere in politica. "Assolutamente no, glielo impedirei, non ho mai dato un ordine ai miei figli, cerco di convincerli, ho cinque figli di cui sono orgoglioso, ma direi che proprio non devono essere tentati dalla politica".
"Una manovra politica dietro il caos rifiuti" - Dal presidente del Consiglio anche un riferimento all'emergenza rifiuti in Campania: "Sono arrivato a ritenere e sono personalmente convinto che ci sia una volontà precisa per dimostrare urbi et orbi che l'intervento del governo non è stato risolutivo". "Ho il fondato timore - ha detto - che ci sia una manovra politica dietro questo fatto e cioè che faccia comodo a qualcuno far credere che l'intervento del governo non sia stato definitivo".
"Con la riforma Gelmini cancellato il clientelismo" - Tra i temi affrontati dal premier in conferenza stampa anche la contestata riforma Gelmini. Il dialogo con gli studenti c'è sempre stato. ha dettoreplicando così alle accuse dei manifestanti, che hanno lamentato una mancanza di dialogo con il governo. "In questi giorni i giornali hanno riportato le lamentele dei giovani che dicono di non aver avuto un dialogo con il ministro Gelmini: non è vero". Il premier ha affermato che "i termini della riforma sono stati discussi due anni fa con il Consiglio nazionale degli studenti, con 120 incontri di cui 100 informali e 20 formali. Il dialogo è stato continuativo, il ministro Gelmini ha intrattenuto dialoghi con tutti i rettori delle università e questa legge comporta una rivoluzione delle università che può produrre tutto tranne qualcosa di negativo per gli studenti, anzi. Una volta che i ragazzi conosceranno i contenuti di questa rivoluzione della riforma capiranno che non c'è nulla di negativo". Berlusconi ha affermato che "la riforma non è un castello di promesse impossibili come fu quella del '98, è una riforma di cui possiamo essere orgogliosi".