Fiducia alla Camera, Fini: "Vittoria numerica, non politica"

Politica
ROME - DECEMBER 14:  Italian Prime Minister Silvio Berlusconi (R), flanked by foreign minister Franco Frattini smile during the confidence vote to his government at the Lower house on December 14, 2010 in Rome, Italy. Italian Prime Minister Silvio Berlusconi faced a vote of no confidence from both the Senate and the Lower House but won both counts.  (Photo by Franco Origlia/Getty Images) *** Local Caption *** Silvio Berlusconi;Franco Frattini

Mozione di sfiducia respinta a Montecitorio per soli tre voti. Decisivi i finiani Polidori, Catone, Siliquini e i tre del movimento di responsabilità Scilipoti, Calearo e Cesario. Bersani: esecutivo morto. Berlusconi: basta rapporti con i finiani

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Respinta per tre voti la mozione di sfiducia contro il governo presentata alla Camera. Alla votazione hanno partecipato 627 deputati su 630, i voti contro la sfiducia sono stati 314, quelli a favore 311, gli astenuti sono stati due. In precedenza l'esito, scontato, del voto al Senato aveva visto il governo ottenere la fiducia con 162 voti a favore su 308 votanti. Non sono mancati i momenti di tensione, con uno scontro acceso tra deputati di Fli e Lega.
Decisivi i voti a favore del governo degli esponenti di Fli Catia Polidori (GUARDA IL VIDEO), Catone e Siliquini e dei tre deputati del Movimento di responsabilità, Scilipoti, Calearo e Cesario. In favore del governo si è schierato anche l'ex Idv Antonio Razzi del gruppo Noi Sud. Assenti al voto il deputato Pdl Antonio Gaglione e la "colomba" finiana Silvano Moffa di Fli.
In seguito alla votazione, il premier alle 17 è salito al Quirinale, insieme a Gianni Letta per un colloquio che è durato circa venti minuti. Intanto attorno alla Camera vanno avanti gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti e si susseguono le reazioni politiche al risultato di Montecitorio.

Fini: "Vittoria numerica non politica"
- "La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane" il commento del presidente della Camera all'esito della votazione a Montecitorio. Il suo portavoce Fabrizio Alfano ha poi fatto sapere che "Il presidente Fini, come ha detto domenica nella trasmissione di Lucia Annunziata, non si dimetterà dalla propria carica di presidente della Camera, salvo si dimostri la sua mancanza di imparzialità nella conduzione dei lavori parlamentari".

Berlusconi: "Andiamo avanti, ma stop ai finiani" - La replica del premier arriva durante la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa. Berlusconi apre ai "democristiani del Pd" e all'Udc, ma lancia un netto stop ai finiani. "Hanno mantenuto comportamenti negativi culminati nel discorso alla Camera di Bocchino". Il presidente del Consiglio ha poi ammesso che, con questi numeri, alcune riforme come quella sulla giustizia si potranno portare a termine solo parzialmente.

Bersani: "Governo clinicamente morto" - "Non cambia nulla, il governo non ce la fa. La crisi politica esce drammatizzata - ha detto il leader del Pd Bersani secondo il sito web del partito democratico - abbiamo ottenuto il massimo in questo momento, è un governo clinicamente morto".
Bersani, ai microfoni di SkyTG24 ha ribadito inoltre la posizione del Pd in merito ai possibili scenari futuri: "Andare a votare adesso con questa legge elettorale facendo perdere un nuovo giro all'Italia è assurdo. La nostra è l'unica proposta seria in questo momento: governo istituzionale, legge elettorale e misure rapide a sostegno della grave situazione". "Oggi - ha aggiunto - c'è una situazione di instabilità conclamata e aggravata dovuta alla irresponsabilità di un capo di governo che non prende atto della situazione e cerca di sopravvivere con tutti i mezzi".
Quanto alla richiesta a Fini di dimissioni da parte del Pdl Bersani ha spiegato: "Le cariche istituzionali non sono a disposizione di nessun partito".

Dalla Lega "nessun veto all'Udc" - Soddisfazione all'interno della maggioranza, pur con la consapevolezza della criticità della situazione. "Oggi c'è stata una lezione - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni - è stata una prova di forza, era importante vincere e l'abbiamo fatto. Ma i problemi rimangono". Per Maroni, ora Berlusconi "ha tre settimane di tempo per ricompattare la maggioranza e averne una ampia e solida, aprendo una consultazione con Fli e Udc". "Non c'è veto all'Udc. C'è il problema del federalismo ma non basta" chiarisce anche il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, in merito a un possibile allargamento della maggioranza ai centristi di Casini.

Cicchitto: "Fli ha fallito" - "È fallito il tentativo di destabilizzazione. Il primo risultato è stato ottenuto" il commento del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto alla Camera secondo cui "Berlusconi ha una soddisfazione contenuta. Il risultato è positivo ma si apre fase diversa, nuova, impegnativa". "Chi definiva chiuso un ciclo è caduto. Si è visto che Fli non è in grado di costruire un altro centrodestra", ha concluso.

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