"Fini dimettiti". Anche la destra ha il suo Popolo Viola
PoliticaSi sono dati appuntamento il 4 dicembre in piazza Montecitorio per chiedere al presidente della Camera di lasciare la carica, dopo aver fondato Fli. L'iniziativa, partita da Facebook, ha raccolto finora le adesioni di oltre 2000 militanti del centrodestra
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“Tutti a Montecitorio il 4 dicembre al grido ‘Fini dimettiti!’”. Il tam tam parte da Facebook. Le adesioni spontanee iniziano a fioccare. Niente bandiere di partito, niente big della politica. Si scende in piazza con un solo obiettivo: chiedere le dimissioni. Di Gianfranco Fini, “l’inquilino di Montecitorio”. Proprio come il Popolo viola con Silvio Berlusconi, “l’inquilino di Palazzo Chigi”. Cambia il bersaglio, cambiano i protagonisti, cambia l’ispirazione e i numeri appaiono più ridotti, ma la formula è esattamente la stessa. Dalla Rete alla piazza, per provare a provocare un effetto dentro i palazzi del potere.
L’appuntamento è per sabato 4 dicembre alle 16 davanti alla Camera dei deputati. Senza bandiere di partito, ma solo con il tricolore. Da un pullmino si grideranno le ragioni per cui si chiedono le dimissioni di Fini da presidente della Camera, dopo aver fondato Futuro e libertà. Manifesti che promuovono l’iniziativa appariranno per le vie di Roma. Ma a giudicare dai messaggi che compaiono sulla bacheca del gruppo Facebook che finora ha raccolto oltre 2000 adesioni (le pagine dedicate all’evento sono più d’una), militanti del centrodestra legati al Popolo della libertà e a Berlusconi arriveranno da tutta Italia per presentare la loro ingiunzione di sfratto all’inquilino di Montecitorio.
L’idea è nata da una ragazza milanese di 30 anni, Sveva Orlandini, che coordina i gruppi su Facebook. Tra i promotori figura anche il Minzolini Fan Club. E Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore nel Lazio del Movimento per l’Italia di Daniela Santanché, che partecipa alla manifestazione con la sua associazione Riva Destra. “Se qualcuno che viene da fuori non trova posto per pernottare, la mia casa è aperta: ai tempi del Fronte della Gioventù, di cui sono stato dirigente nazionale, e del Fuan, si faceva così”, scrive Sabbatani Schiuma sul social network.
Insomma, promettono di essere in tanti. E con spirito bellicoso. Qualcuno ha già in mente degli slogan: “Berlusconi non puoi fregarlo, goditi la casa di Montecarlo”, oppure “Fini Fini Fini, fai solo casini”. Qualcun altro, come Giuseppe, propone: “Con le uova e i pomodori: non basta gridare dimettiti, i traditori si trattano così”. C’è chi, come Umberto, si mostra pessimista: “…non si dimetterà mai: la poltrona raggiunta è troppo comoda!!”. Ma la vigilia è tutt’un fermento. E con entusiasmo vengono accolte le parole che Girolamo Melis dal suo blog dedica “ai ragazzi e alle ragazze di tutte le età che sabato porteranno la loro dignità davanti alla casa che quest’uomo occupa abusivamente”: “Evita chi chiama politica l’odio. Evita chi rinnega… Evita Gianfranco Fini”.
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Insomma, promettono di essere in tanti. E con spirito bellicoso. Qualcuno ha già in mente degli slogan: “Berlusconi non puoi fregarlo, goditi la casa di Montecarlo”, oppure “Fini Fini Fini, fai solo casini”. Qualcun altro, come Giuseppe, propone: “Con le uova e i pomodori: non basta gridare dimettiti, i traditori si trattano così”. C’è chi, come Umberto, si mostra pessimista: “…non si dimetterà mai: la poltrona raggiunta è troppo comoda!!”. Ma la vigilia è tutt’un fermento. E con entusiasmo vengono accolte le parole che Girolamo Melis dal suo blog dedica “ai ragazzi e alle ragazze di tutte le età che sabato porteranno la loro dignità davanti alla casa che quest’uomo occupa abusivamente”: “Evita chi chiama politica l’odio. Evita chi rinnega… Evita Gianfranco Fini”.