Gelmini: "Riforma urgente e indispensabile"

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"Spiace averla approvata in un clima di tensione sociale" ha commentato il ministro dopo il voto a Montecitorio. Di Pietro: "Il testo è un cumulo di sciocchezze". Governo 'sotto' due volte su emendamenti di Fli prima dell'approvazione finale

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"Una fra le riforme più importanti della legislatura". Così il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha commentato il disegno di legge sull'Università approvato con 307 sì e 252 dall'Aula di Montecitorio e che ora passa al Senato. Il testo, che ha scatenato proteste di studenti e ricercatori in tutta Italia, è passato col voto dei finiani, che ancora una volta hanno messo in evidenza la loro 'insostituibilita" per la tenuta parlamentare del governo mandando "sotto" l'esecutivo due volte, prima del voto finale, su altrettanti emendamenti che hanno avuto il via libera anche dall'opposizione.
"Spiace averla approvata in un clima di tensione sociale - ha aggiunto il ministro - ho sempre detto di avere il massimo rispetto per chi protesta ma i toni sono stati eccessivi e non giustificabili alla luce dei contenuti della riforma".

Gelmini agli studenti: "Lavoriamo insieme" - "Fatico a comprendere le motivazioni della protesta legate al disegno di legge, non capisco la preoccupazione degli studenti" ha detto ancora la Gelmini, intervistata da SkyTG24. Dopo l'approvazione definitiva del ddl, ha affermato, l'università "sarà un'università con i criteri che vigono in tutta Europa": con "un sistema di valutazione", e "la distribuzione delle risorse in maniera meritocratica". E sul problema dei fondi : "I soldi per l'università - ha detto - ci sono, il governo ha stanziato un miliardo di euro per l'università nella legge di stabilità".  "Invito gli studenti a monitorare come funzionerà questo disegno di legge - ha aggiunto - lavoriamo insieme".

Di Pietro: "Maestrina mediocre" - Nel corso delle dichiarazioni di voto, duro intervento contro il ministro dell'Istruzione da parte del leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. La Gelmini è solo "una mediocre maestrina", la sua riforma è "un obbrobrio" e "un cumulo di sciocchezze" ha attaccato. "Dietro questa pseudoriforma - ha detto ancora - c'è la volontà di tenere i nostri giovani nell'ignoranza, come si usa nei più abnormi regimi". Secondo il leader dell'Idv, la Gelmini ha di fatto abdicato al ministro dell'Economia Tremonti, che ha imposto i suoi tagli svuotando la riforma.

Berlusconi: "Colpo a parentopoli" - Dalla maggioranza, il premier Berlusconi in persona difende il testo: "Cultura, scuola e Università sono da sempre settori occupati dalla sinistra che oppone resistenza a ogni tentativo di scardinare rendite di posizione e privilegi. Questo governo è stato eletto per cambiare e riformare anche questi settori. Con la riforma si dà un colpo mortale a parentopoli" ha detto in una nota rilasciata dopo il voto.  Il premier prima delle votazione aveva commentato anche le proteste dicendo: "I veri studenti sono a casa a studiare".

Fini: "Estremisti hanno strumentalizzato la protesta"
- E delle proteste ha parlato anche il presidente della Camera Gianfranco Fini: Gli "estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti non hanno reso un buon servizio alla stragrande maggioranza di studenti scesi in piazza con motivazioni non totalmente condivisibili ma certamente animate da una positiva volontà di partecipazione e di miglioramento delle condizioni della nostra Università", ha detto esprimendo solidarietà alle Forze di Polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede, la cui protesta è stata strumentalizzata". 

Pd: "Esecutivo irresponsabile" - Ma per il Pd responsabile della tensione è soprattutto il governo. "Mi pare - denuncia il leader Pierluigi Bersani - che nella stragrande maggioranza studenti e ricercatori si siano mossi in modo pacifico. Ha impressionato la città militarizzata. E se si è arrivati a questa tensione è per irresponsabilità dell'Esecutivo che ha perso la testa e la presa sui problemi del Paese". E sotto attacco della sinistra radicale è il ministro dell'Interno Roberto Maroni, cui Nichi Vendola contesta "una responsabilità gravissima", facendo diventare "le proteste studentesche una vicenda di disordine pubblico".

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