"Avremo la fiducia e governeremo - assicura il premier - Se non avrò il consenso delle Camere si tornerà alle urne. I sondaggi mi danno al 56%". E sul caso Carfagna taglia corto: "Non mi fa tribolare". Poco dopo, però, il ministro rassegna le dimissioni
Guarda anche:
Beautiful Lab: la relazione Fini-Berlusconi in 4 minuti
Fini, Berlusconi e il Pdl. LE FOTO
Berlusconi e la maledizione dei presidenti della Camera
"Se non avrò il consenso delle Camere si tornerà al voto. I sondaggi ci danno al 56%". Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa da Lisbona per illustrare "l'accordo storico" raggiunto dalla Nato sulla exit stategy dall'Afghanistan che sarà completata entro il 2014, parla anche della situazione politica italiana.
Risponde, infatti, alle domande dei cronisti presenti in sala e, mostrando sicurezza afferma "avremo la fiducia e governeremo".
Ottimi numeri, anche senza Fini - Se otterremo la fiducia, sostiene il premier, continueremo a governare "altrimenti nulla potrà opporsi al ritorno dagli elettori" e, in base ai sondaggi disponibili, "avremo un'ottima affermazione sia alla Camera che al Senato".
Anche senza Fini? chiedono salla sala. "Anche con un'alleanza che sia di vero centrodestra...".
L'ultimo sondaggio mi dà al 56% - A un giornalista che gli chiedeva se in Italia non si senta un incompreso, dato che mentre in politica estera ottiene grandi successi ( il riferimento è al plauso di Obama che ringrazia il Paese per l'attività svolta dagli istruttori italiani in Afghanistan ) in politica interna stia attraversando un momento cruciale, il presidente del Consiglio risponde senza scomporsi: "Incompreso? No. L'ultimo sondaggio mi dà al 56% del gradimento. Sono il primo in Europa per l'apprezzamento del suo popolo. Semmai sono incompreso da coloro che hanno capito che la mia presenza è un ostacolo insormontabile perché la sinistra riesca ad andare al governo".
La fiducia? Sono sereno - Insomma, il premier si dice "sereno". Silvio Berlusconi termina infatti la conferenza stampa dopo il vertice Nato a Lisbona sottolineando che non ci sono difficoltà per il governo. "Dovremmo essere tutti più responsabili - aggiunge - Mi sembra che tutti si stiano convincendo a capire". Il premier è dunque ottimista per la fiducia del 14 dicembre. Uno o due voti in più? chiede un giornalista.
"Non punto a quello, non punto a uno o due voti ma ad una maggioranza forte per governare", conclude il cavaliere.
E' saggio il consiglio di Umberto Bossi di andare al voto dopo aver ottenuto la fiducia? incalza un cronista. "Io non l'ho ancora ascoltato - risponde Berlusconi - ma ho le idee chiarissime. Penso che avremo una buona fiducia, con buoni numeri che ci dovrebbero consentire di governare, cioè di approvare attraverso il Parlamento le riforme che abbiamo avuto dal Parlamento l'ordine, con la fiducia che ci è stata data recentemente, di realizzare". "Se sarà possibile continueremo - va avanti il premier nel suo ragionamento - Altrimenti credo che nulla possa opporsi al ritorno dagli elettori. Con tutte le notizie e i sondaggi veri che abbiamo noi avremo una ottima affermazione sia per quanto riguarda la Camera che per quanto riguarda il Senato. E lo dico a ragion veduta, anche con una alleanza di vero centrodestra".
Un'affermazione che il ministro della Difesa, seduto accanto al premier, commenta così: "A buon intenditor...".
Caso Carfagna - Impossibile non fare un cenno al nuovo scossone all'interno del Pdl, ovvero la notizia che ilministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna sarebbe pronta a rimettere il mandato e lasciare il partito dopo gli attacchi interni subiti dai colleghi.
"La Carfagna? Non mi ha fatto tribolare - ha tagliato corto il premier -. E' una cosa a cui non annetto particolare difficoltà. Semmai, mi ha fatto stropicciare gli occhi vedere che i principali giornali italiani in una giornata in cui è passata la finanziaria e in cui si è tenuto il vertice Nato a Lisbona abbiano titolato a tutta pagina sulla Carfagna ".
Poco dopo l'intervento del premier, però, il ministro Carfagna scioglie ogni dubbio e annuncia: " Voto la fiducia e il 15 dicembre mi dimetto ".
Ascolta le parole del premier sul ministro delle Pari Opportunità
Beautiful Lab: la relazione Fini-Berlusconi in 4 minuti
Fini, Berlusconi e il Pdl. LE FOTO
Berlusconi e la maledizione dei presidenti della Camera
"Se non avrò il consenso delle Camere si tornerà al voto. I sondaggi ci danno al 56%". Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa da Lisbona per illustrare "l'accordo storico" raggiunto dalla Nato sulla exit stategy dall'Afghanistan che sarà completata entro il 2014, parla anche della situazione politica italiana.
Risponde, infatti, alle domande dei cronisti presenti in sala e, mostrando sicurezza afferma "avremo la fiducia e governeremo".
Ottimi numeri, anche senza Fini - Se otterremo la fiducia, sostiene il premier, continueremo a governare "altrimenti nulla potrà opporsi al ritorno dagli elettori" e, in base ai sondaggi disponibili, "avremo un'ottima affermazione sia alla Camera che al Senato".
Anche senza Fini? chiedono salla sala. "Anche con un'alleanza che sia di vero centrodestra...".
L'ultimo sondaggio mi dà al 56% - A un giornalista che gli chiedeva se in Italia non si senta un incompreso, dato che mentre in politica estera ottiene grandi successi ( il riferimento è al plauso di Obama che ringrazia il Paese per l'attività svolta dagli istruttori italiani in Afghanistan ) in politica interna stia attraversando un momento cruciale, il presidente del Consiglio risponde senza scomporsi: "Incompreso? No. L'ultimo sondaggio mi dà al 56% del gradimento. Sono il primo in Europa per l'apprezzamento del suo popolo. Semmai sono incompreso da coloro che hanno capito che la mia presenza è un ostacolo insormontabile perché la sinistra riesca ad andare al governo".
La fiducia? Sono sereno - Insomma, il premier si dice "sereno". Silvio Berlusconi termina infatti la conferenza stampa dopo il vertice Nato a Lisbona sottolineando che non ci sono difficoltà per il governo. "Dovremmo essere tutti più responsabili - aggiunge - Mi sembra che tutti si stiano convincendo a capire". Il premier è dunque ottimista per la fiducia del 14 dicembre. Uno o due voti in più? chiede un giornalista.
"Non punto a quello, non punto a uno o due voti ma ad una maggioranza forte per governare", conclude il cavaliere.
E' saggio il consiglio di Umberto Bossi di andare al voto dopo aver ottenuto la fiducia? incalza un cronista. "Io non l'ho ancora ascoltato - risponde Berlusconi - ma ho le idee chiarissime. Penso che avremo una buona fiducia, con buoni numeri che ci dovrebbero consentire di governare, cioè di approvare attraverso il Parlamento le riforme che abbiamo avuto dal Parlamento l'ordine, con la fiducia che ci è stata data recentemente, di realizzare". "Se sarà possibile continueremo - va avanti il premier nel suo ragionamento - Altrimenti credo che nulla possa opporsi al ritorno dagli elettori. Con tutte le notizie e i sondaggi veri che abbiamo noi avremo una ottima affermazione sia per quanto riguarda la Camera che per quanto riguarda il Senato. E lo dico a ragion veduta, anche con una alleanza di vero centrodestra".
Un'affermazione che il ministro della Difesa, seduto accanto al premier, commenta così: "A buon intenditor...".
Caso Carfagna - Impossibile non fare un cenno al nuovo scossone all'interno del Pdl, ovvero la notizia che ilministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna sarebbe pronta a rimettere il mandato e lasciare il partito dopo gli attacchi interni subiti dai colleghi.
"La Carfagna? Non mi ha fatto tribolare - ha tagliato corto il premier -. E' una cosa a cui non annetto particolare difficoltà. Semmai, mi ha fatto stropicciare gli occhi vedere che i principali giornali italiani in una giornata in cui è passata la finanziaria e in cui si è tenuto il vertice Nato a Lisbona abbiano titolato a tutta pagina sulla Carfagna ".
Poco dopo l'intervento del premier, però, il ministro Carfagna scioglie ogni dubbio e annuncia: " Voto la fiducia e il 15 dicembre mi dimetto ".
Ascolta le parole del premier sul ministro delle Pari Opportunità