Ha vinto Terzigno, dal decreto scompare la seconda discarica

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Bersani e Maroni
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Il Consiglio dei ministri approva le modifiche alla legge del 2008: oltre a Cava Vitiello vengono cancellate anche quelle di Serre e di Andretta. Bersani a Palazzo Chigi da Maroni: “La gestione deve passare ai comuni”. Trovate tre bombe a mano a Cava Sari

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Ha vinto Terzigno - Le discariche di Cava Vitiello a Terzigno (Napoli), di Valle della Masseria a Serre (Salerno) e di Andretta (Avellino) sono state cancellate dalla legge 123 del 2008.
E' uno dei punti del decreto legge sui rifiuti approvato dal Consiglio dei ministri. Era stato il premier Silvio Berlusconi, in una delle sue ultime visite a Napoli, ad annunciare ai sindaci dell'area vesuviana che la discarica di Cava Vitiello sarebbe stata cancellata dalla legge. A questa si è aggiunta la cancellazione di Serre e di Andretta.

Il decreto legge introduce misure ad accelerare la realizzazione di termovalorizzatori con l'attribuzione al Presidente della regione di poteri commissariali. Per i lavoratori dei Consorzi in esubero è autorizzato l'accesso alle procedure di mobilità presso gli impianti provinciali. Verranno inoltre stanziati fondi per la copertura degli oneri per l'impiantistica e le misure di compensazione ambientale. Il Presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, ha partecipato al Cdm.

La visita di Bersani a Palazzo Chigi - Pier Luigi Bersani arriva a sorpresa a Palazzo Chigi.
Poco prima dell'inizio del consiglio dei ministri, che ha designato Giuseppe Vegas presidente della Consob, il segretario del Pd ha incontrato il ministro dell'Interno Roberto Maroni per parlare dell'emergenza rifiuti.
"Ho sentito in coscienza di salire le scale per parlare con lui e dirgli una cosa sui rifiuti in Campania - ha spiegato Bersani - Noi avanzeremo una nostra proposta: diciamo no alla provincializzazione dei termovalorizzatori, perché non è il modo di uscire dall'emergenza e dall'illegalità. Noi siamo contrari all'allestimento dei termovalorizzatori affidato alle province di Salerno e Napoli. I comuni sono in grado di garantire la costruzione dei termovalorizzatori".  "Ne ho parlato con Maroni - conclude - mi ha detto che ne avrebbe parlato in Cdm".

Maroni: "Cosa irrituale" - "Ho riferito le cose che mi ha detto Bersani al Cdm - ha detto durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi Roberto Maroni - Si tratta di una cosa irrituale ma siccome noi siamo sempre pronti a cogliere le buone proposte è stato consentito anche questo. Ho riferito le richieste che irritualmente ha fatto, io mi trovavo casualmente fuori, non c'è nessun collegamento, l'ho visto e gli ho chiesto cosa facesse qui e lui mi ha detto di riferire le sue valutazioni".

Trovate tre bombe carta - A Terzigno però la tensione resta alta. In serata la polizia ha trovato tre bombe a mano di fabbricazione jugoslava nei pressi della discarica Sari. In via Zabatta, nascosti nella vegetazione, vicino alla discarica e nei pressi del locale 'Il Rifugio', dove nelle settimane scorse sono avvenuti scontri ed aggressioni alle forze dell' ordine, sono stati trovati nel pomeriggio tre ordigni di fabbricazione jugoslava. "Le tre bombe a mano - ha detto il capo della Digos della questura di Napoli Filippo Bonfiglio - erano in grado di esplodere e sono state fatte brillare dagli artificieri". "Non abbiamo dubbi che le bombe siano da collegare ai gruppi violenti della contestazione anti-discarica", ha aggiunto, mentre la polizia ha deciso di rafforzare la scorta agli automezzi che nella notte torneranno a sversare a Cava Sari.

Indagato il sindaco di Terzigno - Intanto la Procura di Nola ha indagato per interruzione di pubblico servizio il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, che nei giorni scorsi, con un'ordinanza, aveva vietato ai camion provenienti da altri Comuni di sversare nell'invaso di cava Sari. Secondo i magistrati, la conclusione dell'ordinanza secondo cui il funzionamento della discarica produce la contaminazione delle falde acquifere è priva di riscontri documentali, anzi in contrasto con le conclusioni cui sono giunte Arpac e Asl. In seguito al provvedimento, Auricchio si è detto pronto a revocare l'ordinanza, per il cui annullamento la Provincia si preparava a fare ricorso al Tar: "A me sta a cuore la salute dei cittadini - ha spiegato Auricchio - e, se la Procura assicura che non ci sono rischi, non ho motivo di mantenere in vigore il provvedimento". Effetto dell'iniziativa giudiziaria potrebbe essere la ripresa degli sversamenti nella cava Sari.

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