Il ministro dell'Interno chiede "il diritto di replica alle accuse infamanti" lanciate dallo scrittore che, a 'Vieni via con me'", ha parlato di presunti collegamenti tra la 'ndrangheta e la Lega Nord. Ruffini: "Mandi un video o un testo in trasmissione"
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Maroni: le accuse di Saviano sono "infamanti" - "La Rai non è un tribunale di Inquisizione e quindi voglio il diritto di replica alle parole infamanti pronunciate da Roberto Saviano durante la trasmissione Vieni via con me". A parlare è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, indignato per le parole dello scrittore sui presunti collegamenti tra la 'ndrangheta e la Lega Nord.
"Ho chiesto al Cda della Rai di poter rispondere alle parole infamanti che sono state dette da Saviano nel corso della trasmissione", spiega il responsabile del Viminale.
"Non è possibile che in una trasmissione del servizio pubblico si possano lanciare accuse gravi e infamanti, senza diritto di replica, ed affermare che al Nord la 'ndrangheta si appoggia alla Lega". Maroni precisa di parlare "come ministro dell'Interno, ma soprattutto come esponente della Lega Nord. E' inaudito e grave quello che è accaduto. E per questo ho scritto al Cda della Rai chiedendo il diritto di replica nella prossima trasmissione condotta da Fazio e Saviano. Si tratta di accuse infamanti e infondate e quindi aspetto che mi sia consentito il diritto di replica. Non è possibile che siano utilizzate trasmissioni come un tribunale di inquisizione e quindi - conclude - aspetto dal Cda di viale Mazzini una risposta immediata".
Saviano, stupito e allarmato - "Sono stupito e allarmato dalle parole del ministro Maroni". Così Roberto Saviano in una nota replica alle dichiarazioni del ministro Roberto Maroni. "Non capisco di quali infamie parli - prosegue Saviano -. Temo che abbia visto un'altra trasmissione. Lo invito a rivederla e riascoltarla: io ho parlato solo di fatti, frutto di un'inchiesta giudiziaria dell'Antimafia di Milano e Reggio Calabria sul nuovo assetto della 'ndrangheta e sulla sua presenza culturale, politica ed economica in Lombardia. Fatti che dovrebbero preoccupare il ministro dell'Interno invece di spingerlo ad accusare chi li denuncia".
Mazzetti: "Replichi nei programmi di politica" - "Maroni è un ministro della Repubblica e ha disposizione telegiornali e altri programmi di approfondimento politico per replicare. Il nostro è una programma culturale, dove i politici vengono solo se sono funzionali al racconto delle puntate". E' la risposta del capostruttura di Raitre e responsabile di 'Vieni via con me', Loris Mazzetti.
"Se la Rai deciderà di negarmi il diritto di replica a Saviano mi rivolgerò al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini", ribatte Maroni, intervenendo a 'Radio Padania. "Chiederò al presidente della Repubblica - ha continuato - se un'accusa così infamante sia compatibile con
una funzione come quella di ministro dell'Interno che sto sostenendo".
Si schiera con il ministro dell'Interno, l'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. "Maroni fa bene a chiedere il diritto di replica. Sono trasmissioni politiche, basta ipocrisie. Non mi sembra che la sede più idonea per fare certe affermazioni sia la televisione ma è la magistratura" ha detto ai microfoni di Radio 24. "Quello che e' andato in onda - per Cacciari - non è spettacolo ma teatro politico e va fatto in teatro, non in televisione". "Se usi la televisione devi rappresentare - spiega il filosofo - sia la destra sia la sinistra e dare la possibilità di replica. Non possono essere dei monologhi".
Ruffini: "Nessuna offesa, sì a replica" - "Nessuna offesa" al ministro dell'interno Maroni o alla Lega nelle parole di Roberto Saviano. Lo dice il direttore di Raitre Paolo Ruffini, che però offre al ministro la possibilità di una replica "con una dichiarazione scritta o filmata di precisazione, rettifica o di replica" che trovera' posto, sottolinea, "all'interno della prossima puntata".
Ruffini premette di aver ricevuto da Maroni una lettera con la quale il ministro chiede di poter esercitare il diritto di replica. "A me- sottolinea il direttore di Raitre- non è sembrato che le parole di Roberto Saviano fossero in alcun modo offensive ne' della persona del ministro ne' del movimento politico al quale il ministro appartiene. Ma che abbiano posto come in Gomorra, un altro tema: il tentativo delle mafie di infiltrare il tessuto economico, sociale e politico delle comunita"'.
Quello che ha affermato Saviano, spiega ancora Ruffini, "e' che la lotta alla criminalita' non si fa solo con la polizia e con la magistratura ma anche con l'opposizione della parte onesta delle comunita'. Cio' detto- conclude- se il ministro ritiene di rilasciare una dichiarazione scritta o filmata di precisazione, di rettifica o di replica a quanto affermato, questa trovera' posto all'interno della prossima puntata".
I legami tra 'ndrangheta e Lega al Nord raccontati da Saviano - Nel suo contestato monolgo, lo scrittore di Gomorra ha affermato che: "la 'ndrangheta al Nord, come al Sud, cerca il potere della politica e al Nord interloquisce con la Lega". "La Lega da sempre ha detto che non vuole qui le manette o la repressione - ha sottolineato Saviano - ma non basta, perché sono i soldi legali che irrorano questo territorio, è lì che il fenomeno deve essere contrastato". Lo scrittore ha citato poi un brano di un'intervista a Miglio in cui l'ideologo della Lega si definiva a favore del "mantenimento anche della mafia e della 'ndrangheta" e sottolineava che "bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate". "Insomma - ha commentato - Miglio diceva che le mafie devono essere costituzionalizzate". Contrastare le organizzazioni criminali "è fondamentale - ha aggiunto Saviano - ma ci sono leggi che possono favorirle: con lo scudo fiscale, per esempio, il rischio è che siano i loro capitali a tornare in Italia".
Lo scrittore ha concluso il suo monologo con un messaggio di ottimismo e di speranza. "In realtà non è tutto scuro, il fatto che stasera ne stiamo parlando è già un miracolo. Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l'agire da uomini, il non piegarsi. Nel momento in cui ognuno di noi non fa il male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando un'Italia diversa".
Ascolta l'intervento di Roberto Saviano
Record di ascolti - Boom di ascolti per la trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano, 'Vieni via con me', che ha visto come ospiti anche il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del Pd Pierluigi Bersani che hanno letto i 'manifesti' della destra e della sinistra. Una puntata da record quella del 15 novembre, che ha migliorato i dati di ascolto della prima puntata, e ha nettamente battuto il 'Grande Fratello' su Canale 5. Il programma, che vedeva tra l'altro tra gli ospiti Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani, che hanno letto un elenco di valori della destra e della sinistra, è stato seguito da 9 milioni e 31 mila telespettatori, pari al 30.21% di share. Grazie a questi ascolti Raitre ha vinto la prima serata con 7.390.000 telespettatori (23,41%) e la seconda serata con 3.329.000 telespettatori (23,75%).
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"Ho chiesto al Cda della Rai di poter rispondere alle parole infamanti che sono state dette da Saviano nel corso della trasmissione", spiega il responsabile del Viminale.
"Non è possibile che in una trasmissione del servizio pubblico si possano lanciare accuse gravi e infamanti, senza diritto di replica, ed affermare che al Nord la 'ndrangheta si appoggia alla Lega". Maroni precisa di parlare "come ministro dell'Interno, ma soprattutto come esponente della Lega Nord. E' inaudito e grave quello che è accaduto. E per questo ho scritto al Cda della Rai chiedendo il diritto di replica nella prossima trasmissione condotta da Fazio e Saviano. Si tratta di accuse infamanti e infondate e quindi aspetto che mi sia consentito il diritto di replica. Non è possibile che siano utilizzate trasmissioni come un tribunale di inquisizione e quindi - conclude - aspetto dal Cda di viale Mazzini una risposta immediata".
Saviano, stupito e allarmato - "Sono stupito e allarmato dalle parole del ministro Maroni". Così Roberto Saviano in una nota replica alle dichiarazioni del ministro Roberto Maroni. "Non capisco di quali infamie parli - prosegue Saviano -. Temo che abbia visto un'altra trasmissione. Lo invito a rivederla e riascoltarla: io ho parlato solo di fatti, frutto di un'inchiesta giudiziaria dell'Antimafia di Milano e Reggio Calabria sul nuovo assetto della 'ndrangheta e sulla sua presenza culturale, politica ed economica in Lombardia. Fatti che dovrebbero preoccupare il ministro dell'Interno invece di spingerlo ad accusare chi li denuncia".
Mazzetti: "Replichi nei programmi di politica" - "Maroni è un ministro della Repubblica e ha disposizione telegiornali e altri programmi di approfondimento politico per replicare. Il nostro è una programma culturale, dove i politici vengono solo se sono funzionali al racconto delle puntate". E' la risposta del capostruttura di Raitre e responsabile di 'Vieni via con me', Loris Mazzetti.
"Se la Rai deciderà di negarmi il diritto di replica a Saviano mi rivolgerò al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini", ribatte Maroni, intervenendo a 'Radio Padania. "Chiederò al presidente della Repubblica - ha continuato - se un'accusa così infamante sia compatibile con
una funzione come quella di ministro dell'Interno che sto sostenendo".
Si schiera con il ministro dell'Interno, l'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. "Maroni fa bene a chiedere il diritto di replica. Sono trasmissioni politiche, basta ipocrisie. Non mi sembra che la sede più idonea per fare certe affermazioni sia la televisione ma è la magistratura" ha detto ai microfoni di Radio 24. "Quello che e' andato in onda - per Cacciari - non è spettacolo ma teatro politico e va fatto in teatro, non in televisione". "Se usi la televisione devi rappresentare - spiega il filosofo - sia la destra sia la sinistra e dare la possibilità di replica. Non possono essere dei monologhi".
Ruffini: "Nessuna offesa, sì a replica" - "Nessuna offesa" al ministro dell'interno Maroni o alla Lega nelle parole di Roberto Saviano. Lo dice il direttore di Raitre Paolo Ruffini, che però offre al ministro la possibilità di una replica "con una dichiarazione scritta o filmata di precisazione, rettifica o di replica" che trovera' posto, sottolinea, "all'interno della prossima puntata".
Ruffini premette di aver ricevuto da Maroni una lettera con la quale il ministro chiede di poter esercitare il diritto di replica. "A me- sottolinea il direttore di Raitre- non è sembrato che le parole di Roberto Saviano fossero in alcun modo offensive ne' della persona del ministro ne' del movimento politico al quale il ministro appartiene. Ma che abbiano posto come in Gomorra, un altro tema: il tentativo delle mafie di infiltrare il tessuto economico, sociale e politico delle comunita"'.
Quello che ha affermato Saviano, spiega ancora Ruffini, "e' che la lotta alla criminalita' non si fa solo con la polizia e con la magistratura ma anche con l'opposizione della parte onesta delle comunita'. Cio' detto- conclude- se il ministro ritiene di rilasciare una dichiarazione scritta o filmata di precisazione, di rettifica o di replica a quanto affermato, questa trovera' posto all'interno della prossima puntata".
I legami tra 'ndrangheta e Lega al Nord raccontati da Saviano - Nel suo contestato monolgo, lo scrittore di Gomorra ha affermato che: "la 'ndrangheta al Nord, come al Sud, cerca il potere della politica e al Nord interloquisce con la Lega". "La Lega da sempre ha detto che non vuole qui le manette o la repressione - ha sottolineato Saviano - ma non basta, perché sono i soldi legali che irrorano questo territorio, è lì che il fenomeno deve essere contrastato". Lo scrittore ha citato poi un brano di un'intervista a Miglio in cui l'ideologo della Lega si definiva a favore del "mantenimento anche della mafia e della 'ndrangheta" e sottolineava che "bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate". "Insomma - ha commentato - Miglio diceva che le mafie devono essere costituzionalizzate". Contrastare le organizzazioni criminali "è fondamentale - ha aggiunto Saviano - ma ci sono leggi che possono favorirle: con lo scudo fiscale, per esempio, il rischio è che siano i loro capitali a tornare in Italia".
Lo scrittore ha concluso il suo monologo con un messaggio di ottimismo e di speranza. "In realtà non è tutto scuro, il fatto che stasera ne stiamo parlando è già un miracolo. Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l'agire da uomini, il non piegarsi. Nel momento in cui ognuno di noi non fa il male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando un'Italia diversa".
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Record di ascolti - Boom di ascolti per la trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano, 'Vieni via con me', che ha visto come ospiti anche il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del Pd Pierluigi Bersani che hanno letto i 'manifesti' della destra e della sinistra. Una puntata da record quella del 15 novembre, che ha migliorato i dati di ascolto della prima puntata, e ha nettamente battuto il 'Grande Fratello' su Canale 5. Il programma, che vedeva tra l'altro tra gli ospiti Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani, che hanno letto un elenco di valori della destra e della sinistra, è stato seguito da 9 milioni e 31 mila telespettatori, pari al 30.21% di share. Grazie a questi ascolti Raitre ha vinto la prima serata con 7.390.000 telespettatori (23,41%) e la seconda serata con 3.329.000 telespettatori (23,75%).