Berlusconi-Bossi: Avanti tutta, entro Natale il federalismo

Politica
Bossi e Berlusconi
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Il premier e il leader della Lega decisi a non far cadere l'esecutivo e ad accelerare sulle riforme. Andranno entrambi in Veneto per l'alluvione. Intanto Di Pietro (Idv) scuote il Partito Democratico: “Facciamo una mozione di sfiducia”

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Avanti con l'azione di governo, la leadership è mia. Silvio Berlusconi , dopo due ore di vertice ad Arcore con lo stato maggiore della Lega guidato da Umberto Bossi rilancia sul governo anche se l'ordine di scuderia è quello di non fare comunicazioni ufficiali.

Nessuna dichiarazione, a parte il comunicato congiunto dei capigruppo del Carroccio in cui si spiega che "l'incontro è servito per fare il punto della situazione" e ne "è emersa l'assoluta sintonia sui problemi concreti del Paese". Nessun passo indietro dunque come chiesto da Gianfranco Fini . Il presidente della Camera non replica alle notizie che arrivano da Milano lasciando che a parlare sia Italo Bocchino: "La crisi c'è" ribadisce il capogruppo di Fli.

In ambienti dei futuristi il commento alla risposta ufficiosa di Arcore è solo uno: se viene confermata dal Cavaliere in persona il ritiro della squadra di governo è inevitabile. Giorgio Napolitano interviene, con una nota, per richiamare tutti al senso di responsabilità sulla Finanziaria: "La sua approvazione è inderogabile", dice. In ambienti del Quirinale si precisa che il Capo dello Stato non "entra nel merito di nessuno degli scenari politici evocati". Resta il fatto che l'intervento del Colle sembra indicare altre priorità immediate rispetto al dibattito politico e gli scenari di crisi evocati in questi giorni.

Bocche cucite nelle file della Lega. Bossi ha trascorso la giornata facendo la spola tra il quartiere generale di via Bellerio e la residenza del premier. Un incontro, quello con Berlusconi, che è servito al senatur per mettere in chiaro quali sono le priorità del Carroccio, federalismo in testa . La Lega avrebbe ribadito la sua lealtà al Cavaliere ricevendo da quest'ultimo l'assicurazione di approvare gli ultimi decreti sul federalismo prima di Natale .

La pazienza dei lumbard di fronte al logoramento a cui è sottoposto il governo, avrebbe fatto capire il Senatur, non è eterna tant'è che i leghisti avrebbero avanzato al Cavaliere l'ipotesi di essere loro a trattare con Fini per cercare di trovare un accordo per salvare la legislatura. Una proposta che avrebbe lasciato scettico il premier per nulla convinto che, alla luce di quanto deciso da Perugia, il presidente della Camera sia disposto a dei ripensamenti. Bossi però avrebbe rassicurato il presidente del Consiglio di non aver cambiato idea sul voto anticipato nel caso la maggioranza non avesse più i numeri.

Ovviamente il tutto verrebbe ridiscusso, è la convinzione di molti nel Pdl, nel caso i leghisti non ottenessero i via libera finale al federalismo, in quel caso, è l'idea che circola in ambienti piediellini, Bossi potrebbe pure rompere il patto con il Cavaliere ed appoggiare un ipotetico governo che gli garantisse l'ok ai decreti. Voglio andare avanti - avrebbe in sostanza detto Berlusconi a Bossi - sono convinto che i finiani non saranno così compatti come dicono nel momento in cui devono staccare la spina al governo.

E comunque, avrebbe insistito, se dovessero sfiduciarmi dovranno poi motivarlo a chi li ha votati. Avanti con il governo - continua a ripetere Berlusconi -, anche nel momento in cui Fli ritirerà la sua delegazione dal governo: Siamo andati avanti tre mesi con l'interim allo Sviluppo Economico , sarebbe stato il ragionamento fatto con i fedelissimi, il problema non è certo il ministero delle Politiche europee, cioè l'ipotetica uscita di un ministro di Fli.

Se il premier punta a stanare i finiani con il voto in Aula non può però non fare i conti con i numeri delle Commissioni. Fondamentale sarà la riunione di maggioranza con Giulio Tremonti in programma per domani sulla Finanziaria. Il ministro dell'Economia dovrà far quadrare i conti con le tante richieste che arrivano dai gruppi provando a blindare il testo ed evitare altri incidenti. E se il voto dei finiani è fondamentale per la commissione Bilancio, lo stesso vale per quella Bicamerale che ha all'esame i decreti sul federalismo. Berlusconi seguirà gli sviluppi della vicenda in contatto telefonico con i suo nel corso dei sopralluoghi prima in Veneto con Umberto Bossi e poi nel pomeriggio all'Aquila . Non si esclude però che già domani, martedì 9, al massimo mercoledì, il Cavaliere riunisca lo stato maggiore del Pdl.
Intanto, sul fronte dell'opposizione, è come sempre Antonio Di Pietro a sferrare gli attacchi più duri: "Facciamo una mozione di sfiducia", ha detto il leader Idv (guarda il video in fondo).

Di Pietro: mozione di sfiducia (il video)

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