Berlusconi: con queste toghe il Lodo Alfano è indispensabile

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Il premier Berlusconi
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Pochi giorni fa aveva detto di non aver mai sollecitato uno scudo protettivo, ma nel nuovo libro di Bruno Vespa il premier afferma senza indugi: " È opportuno sospendere i processi delle più alte cariche dello Stato". Nuovi emendamenti in arrivo

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Nonostante l'avvertimento di Gianfranco Fini sul rischio che il tema giustizia possa far aprire una crisi di governo, Silvio Berlusconi non cambia linea sul Lodo Alfano. "Ritengo che una legge che sospenda i processi delle più alte cariche dello Stato mentre adempiono alle loro funzioni istituzionali sia opportuna e anzi, vista la magistratura con cui abbiamo a che fare, assolutamente indispensabile", ha detto il presidente del Consiglio intervistato da Bruno Vespa per l'ultimo libro del giornalista.

Intanto la Commissione Affari costituzionali del Senato ha deciso di riaprire i termini per nuovi emendamenti al lodo Alfano fino a giovedì alle 16. La Commissione ha anche bocciato la richiesta delle opposizioni di sospendere i lavori sul lodo Alfano per 15 giorni.

Sull'ipotesi di fine anticipata della legislatura arrivano, invece, rassicurazioni dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. "Non vedo all'orizzonte rischi di crisi di governo in materia di
giustizia - ha spiegato -Noi crediamo che la giustizia possa essere terreno di modernizzazione". E ha assicurato: "Il governo non intende sottomettere il pm, ma il pm non può sottomettere il cittadino". "Sopra il Pm e sopra il cittadino ci deve essere un giudice imparziale" ha precisato il ministro, precisa ancora il Guardasigilli.

Per Berlusconi il Lodo Alfano è indispensabile - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna così a parlare di giustizia e Lodo Alfano (nonostante proprio qualche giorno fa aveva dichiarato al Frankfurter Allgemeine Zeitung di non aver mai chiesto uno scudo protettivo) in un lungo colloquio con Bruno Vespa per il libro "Il cuore e la spada. 1861-2011. Storia politica e romantica dell'Italia  unita", in uscita il 5 novembre per Mondadori Rai Eri. Giudizio confermato anche dopo le dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini. "Soltanto con la serenità e la forza d'animo che derivano o  dalla consapevolezza di non aver commesso alcun reato - prosegue il  premier - sono riuscito a disinteressarmi dei tanti, troppi procedimenti che mi sono stati addossati e che ogni giorno vengono amplificati da giornali e televisioni".

"Ancora una volta è scattato l'uso politico della giustizia per cercare di denigrare il presidente del Consiglio", dice poi Berlusconi commentando l'invito a comparire ricevuto nei giorni scorsi dalla magistratura romana in uno spezzone dell'inchiesta milanese sui diritti televisivi. "Sono amareggiato soprattutto per Pier Silvio - dice Berlusconi - che in Mediaset non si è mai occupato e non si occupa di questioni fiscali. Viene contestata un'evasione inferiore a un milione di euro, quando quell'anno, il 2004, il mio gruppo versò all'Erario imposte per 448 milioni. Ci si aspetterebbe il conferimento di una medaglia d'oro in premio. In un contesto siffatto nessuna persona sana di mente rischierebbe di evadere un quattrocento ottantesimo delle imposte pagate. Mi assicurano che la contestazione sarebbe frutto di una diversa interpretazione delle norme tra i commercialisti e l'Agenzia delle entrate. Proprio per evitare questi casi la riforma fiscale dovrebbe far chiarezza su tanti punti controversi che mettono in difficoltà tanti professionisti e imprenditori. Il mio coinvolgimento? Ero Presidente del Consiglio e dal 1994 non mi occupavo, come non me ne occupo tuttora del gruppo Fininvest e di Mediaset. Mi lasci dire - conclude - che ancora una volta è scattato l'uso politico della giustizia per cercare di denigrare il presidente del Consiglio".

"Proprio a causa di questi comportamenti dei magistrati politicizzati i nostri parlamentari sono in procinto di chiedere una Commissione parlamentare d'inchiesta. Penso che questa iniziativa sia largamente condivisa e debba far luce su una infinità di processi clamorosi, come quelli, tra i tanti, contro Calogero Mannino, contro il generale Ganzer e l'ex Capo della Polizia De Gennaro. E' un'iniziativa a difesa dei cittadini, ma anche delle migliaia di giudici per bene che lavorano seriamente e che per colpa di pochi vedono diminuire la fiducia degli italiani anche nei loro confronti".

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