La Russa: bombe sugli aerei solo col consenso del Parlamento
PoliticaIl ministro della Difesa ha riferito in Senato sull'attacco che è costato la vita a quattro alpini in Afghanistan. E circa la possibilità di armare gli aerei, ha chiarito poi a SkyTG24, "la decisione sarà presa solo dopo il vertice Nato di Lisbona"
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Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto oggi che deciderà di dotare di bombe gli aerei italiani in Afghanistan soltanto se ciò non metterà a rischio lo "spirito comune di sostegno ai nostri militari", e che l'Italia conta di terminare la missione "combat" entro la fine del 2011.
In una informativa tenuta oggi in Senato sulla morte di quattro alpini sabato scorso nell'Afghanistan occidentale, dopo che il mezzo su cui viaggiavano è stato colpito da una bomba, La Russa ha detto che da tempo i militari chiedono di poter armare di bombe gli aerei utilizzati nella missione Isaf, perché "si opera in regioni prevalentemente desertiche" e dunque sarebbero estremamente ridotti i rischi di colpire civili.
L'Italia, ha detto ancora il ministro, è l'unico paese dell'Isaf a disporre di aerei non armati di bombe - mentre la Germania ha ritirato i suoi velivoli dopo un bombardamento in cui sono rimasti uccisi numerosi civili afghani - e deve chiedere l'intervento di altre forze alleate per ottenere appoggio aereo.
Ma il ministro ha detto che pur essendo convinto delle "ragioni dei militari", "ritengo sia più importante un grande vantaggio che noi abbiamo, quello della condivisione molto larga delle ragioni che ci inducono" a restare in Afghanistan. "Non sono disposto a mettere a rischio questo spirito comune di sostegno ai nostri militari rispetto a una decisione che pure considero giusta, legittima, importante".
"Le ragioni dei militari mi hanno convinto, ma la decisione che prenderò sarà non solo in funzione tecnica ma anche riguardo a questo aspetto che vi ho illustrato", ha detto La Russa.
In ogni caso, ha poi chiarito La Russa ai microfoni di SkyTG24: "La decisione la prenderò comunque solo dopo che a Lisbona, al vertice Nato del mese prossimo, avrò verificato con gli alleati la situazione in teatro. Se ci fosse un miglioramento anche piccolo della sicurezza dei nostri militari darò l'ok”.
Il capo della Difesa, nel corso dell'informativa, ha poi ripetuto, come aveva detto nei giorni scorsi, che "ci sono concrete possibilità che larghissima parte della zona ovest (oggi sotto controllo italiano) possa essere riconsegnata al governo legittimo dell'Afghanistan entro la fine del 2011". Dopo quella data, ha aggiunto, "penso che l'Italia possa ragionevolmente sperare che le nostre funzioni possano diventare solo di addestramento delle forze armate e della polizia".
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L'Italia, ha detto ancora il ministro, è l'unico paese dell'Isaf a disporre di aerei non armati di bombe - mentre la Germania ha ritirato i suoi velivoli dopo un bombardamento in cui sono rimasti uccisi numerosi civili afghani - e deve chiedere l'intervento di altre forze alleate per ottenere appoggio aereo.
Ma il ministro ha detto che pur essendo convinto delle "ragioni dei militari", "ritengo sia più importante un grande vantaggio che noi abbiamo, quello della condivisione molto larga delle ragioni che ci inducono" a restare in Afghanistan. "Non sono disposto a mettere a rischio questo spirito comune di sostegno ai nostri militari rispetto a una decisione che pure considero giusta, legittima, importante".
"Le ragioni dei militari mi hanno convinto, ma la decisione che prenderò sarà non solo in funzione tecnica ma anche riguardo a questo aspetto che vi ho illustrato", ha detto La Russa.
In ogni caso, ha poi chiarito La Russa ai microfoni di SkyTG24: "La decisione la prenderò comunque solo dopo che a Lisbona, al vertice Nato del mese prossimo, avrò verificato con gli alleati la situazione in teatro. Se ci fosse un miglioramento anche piccolo della sicurezza dei nostri militari darò l'ok”.
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