Senato, propaganda elettorale vietata ai boss

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Pene da uno a cinque anni a chi trasgredisce, ma anche ai candidati che si serviranno dell'appoggio dei sorvegliati speciali. "Con il provvedimento si cerca di spezzare la collusione tra criminalità organizzata e politica", spiega il relatore Carlo Vizzin

Il disegno di legge che vieta la propaganda elettorale alle persone sottoposte a misure di prevenzione è stato approvato dal Senato oggi, mercoledì 6.
Il disegno di legge prevede la pena di reclusione da uno a cinque anni al sorvegliato che svolga attività di propaganda a favore o in pregiudizio di candidati in qualsiasi tipo di competizione elettorale. La stessa pena sarà applicata anche al candidato che si servirà di tale propaganda.

Secondo il senatore Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali e relatore del provvedimento "si tratta di un provvedimento che intende superare la contraddizione in base alla quale a un sorvegliato speciale è proibito votare ma non partecipare attivamente alle campagne elettorali". E aggiunge: “L’esperienza dimostra che uno dei momenti in cui si realizza la collusione tra criminalità organizzata e politica è per l’appunto la fase elettorale”.

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