Berlusconi, bufera per i video anti-pm e una "barzelletta"
PoliticaIl premier, in un filmato, attacca i giudici e invoca "una commissione di inchiesta". Polemiche per le battute su Rosy Bindi e gli ebrei. L'Anm: così alimenta la tensione. L’opposizione: volgare e misogino. La replica: quanta ipocrisia
Nella magistratura c'è "un'associazione a delinquere" che vuole sovvertire il risultato uscito dalle urne, e bisogna costituire una commissione parlamentare "che faccia nomi e cognomi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un video pubblicato sul sito Repubblica.it dall'audio molto disturbato, che porta la data di martedì, giorno del suo compleanno. "Bisogna chiedere una commissione parlamentare che faccia nomi e cognomi e dica se, come credo, c'è un'associazione a delinquere nella magistratura", dichiara il premier nel filmato, conversando con dei simpatizzanti nei pressi di Palazzo Grazioli, la sua residenza romana.
"Questo è il grave problema che incombe sulla nostra politica e sul paese", dice ancora Berlusconi, precisando che la presunta "associazione a delinquere... vuole sovvertire il risultato delle elezioni... eliminare colui che è stato eletto dagli elettori". In un altro video pubblicato dal giornale (guarda la rassegna stampa), Berlusconi spiega che "quando un pm non vuole una legge la porta alla corte costituzionale che la abroga".
Gli altri filmati - Negli altri video diffusi sul sito del quotidiano romano si sente Berlusconi raccontare una barzelletta sugli ebrei e attaccare i politici di professione. Nello stesso giorno anche l'Espresso ha pubblicato un filmato nel quale il premier racconta una barzelletta su Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.
L'opposizione: "Misoginia senile" - "Esprimo vicinanza e solidarietà a Rosy Bindi. E' intollerabile questo decadimento e questo reiterato ricorso alle offese personali. Non e' più possibile che Berlusconi continui a fare il primo ministro della nostra democrazia. La nostra determinazione a mandarlo a casa cresce ancora, se possibile". E' questo il commento del vicesegretario del Pd Enrico Letta. Reazione persino più dura dal capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi che giudica le frasi di Berlusconi quali "squallide e volgari barzellette di un uomo che evidentemente è affetto da misoginia senile".
La replica del premier - "Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un'offesa né un peccato, è solo una risata" ha affermato il presidente del Consiglio. "Il cattivo gusto e la responsabilità sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. E' soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti".
L'Anm: "Così si alimenta la tensione" - E a stretto giro di posta, arriva anche la replica dell'Anm: "Queste invettive contribuiscono solo ad alimentare un clima di tensione che nuoce al Paese e si trascurano del tutto le reali emergenze del sistema giudiziario". L'Associazione nazionale magistrati aggiunge poi che "addirittura, oggi, secondo l'on. Berlusconi l'intera magistratura italiana, fino alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, sarebbe parte di un'associazione a delinquere diretta a sovvertire l'ordinamento democratico dello Stato. E' paradossale che una carica dello Stato compia un'opera di delegittimazione e discredito di tale portata nei confronti di un'istituzione che, invece, dovrebbe essere supportata nell'azione di contrasto alle diverse forme di criminalità".
"Questo è il grave problema che incombe sulla nostra politica e sul paese", dice ancora Berlusconi, precisando che la presunta "associazione a delinquere... vuole sovvertire il risultato delle elezioni... eliminare colui che è stato eletto dagli elettori". In un altro video pubblicato dal giornale (guarda la rassegna stampa), Berlusconi spiega che "quando un pm non vuole una legge la porta alla corte costituzionale che la abroga".
Gli altri filmati - Negli altri video diffusi sul sito del quotidiano romano si sente Berlusconi raccontare una barzelletta sugli ebrei e attaccare i politici di professione. Nello stesso giorno anche l'Espresso ha pubblicato un filmato nel quale il premier racconta una barzelletta su Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.
L'opposizione: "Misoginia senile" - "Esprimo vicinanza e solidarietà a Rosy Bindi. E' intollerabile questo decadimento e questo reiterato ricorso alle offese personali. Non e' più possibile che Berlusconi continui a fare il primo ministro della nostra democrazia. La nostra determinazione a mandarlo a casa cresce ancora, se possibile". E' questo il commento del vicesegretario del Pd Enrico Letta. Reazione persino più dura dal capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi che giudica le frasi di Berlusconi quali "squallide e volgari barzellette di un uomo che evidentemente è affetto da misoginia senile".
La replica del premier - "Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un'offesa né un peccato, è solo una risata" ha affermato il presidente del Consiglio. "Il cattivo gusto e la responsabilità sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. E' soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti".
L'Anm: "Così si alimenta la tensione" - E a stretto giro di posta, arriva anche la replica dell'Anm: "Queste invettive contribuiscono solo ad alimentare un clima di tensione che nuoce al Paese e si trascurano del tutto le reali emergenze del sistema giudiziario". L'Associazione nazionale magistrati aggiunge poi che "addirittura, oggi, secondo l'on. Berlusconi l'intera magistratura italiana, fino alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, sarebbe parte di un'associazione a delinquere diretta a sovvertire l'ordinamento democratico dello Stato. E' paradossale che una carica dello Stato compia un'opera di delegittimazione e discredito di tale portata nei confronti di un'istituzione che, invece, dovrebbe essere supportata nell'azione di contrasto alle diverse forme di criminalità".