Finiani - Pdl: è di nuovo scontro

Politica
Il capogruppo Fli Italo Bocchino con il presidente della Camera Gianfranco Fini
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Al centro della polemica, alcuni articoli comparsi sul Giornale. "Il dialogo sullo scudo per Berlusconi è interrotto" fanno sapere alcuni parlamentari di Fli e Briguglio rilancia: il Copasir indaghi su possibile coinvolgimento di pezzi di servizi deviati

Fini, Berlusconi e il Pdl. LE FOTO
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Torna il gelo sui temi della giustizia tra i finiani e il premier Silvio Berlusconi dopo i nuovi attacchi dei media del centrodestra contro il presidente della Camera per la vicenda della casa di Montecarlo.
E' cuiò che emerge da fonti di Futuro e libertà per l'Italia (Fli), il gruppo dei 34 deputati vicini a Fini. "Il dialogo sullo scudo per Berlusconi è interrotto. A questo punto non possiamo riprendere finché non ascolteremo il discorso del premier la prossima settimana", hanno detto alcuni uomini vicini al presidente della Camera, riferendosi all'atteso intervento in Parlamento del presidente del Consiglio sul programma di legislatura.

A provocare la reazione dei finiani sono i nuovi articoli comparsi oggi sul Giornale (guarda la rassegna stampa) il quotidiano della famiglia Berlusconi, che torna ad accusare Fini di avere mentito sulla casa di Montecarlo.
La testata diretta da Faltri cita documenti secondo i quali le società offshore che hanno acquistato da Alleanza nazionale l'appartamento farebbero capo a Giancarlo Tulliani, il fratello della compagna di Fini.

Carmelo Briguglio, deputato Fli e membro del Copasir mette in dubbio l'autenticità dei documenti e accusa i media di Berlusconi di dossieraggio. "Chiederò che il Comitato per la sicurezza della Repubblica assuma una decisa iniziativa in relazione alla pubblicazione di atti di dubbia autenticità, se non addirittura falsi, formalmente intestati ad autorità di stati stranieri, con lo scopo di alimentare la campagna scandalistica contro la terza carica dello Stato", ha detto in una nota Briguglio.
"In particolare chiederò di approfondire al di là delle smentite ufficiali, sia la possibile partecipazione a questa azione di dossieraggio di pezzi dei servizi deviati, sia l'attività della nostra intelligence a tutela delle massime cariche della Repubblica rispetto a manovre messe in atto anche all'estero ai danni del presidente della Camera".

I contatti tra il consigliere giuridico di Fini, Giulia Bongiorno, e gli emissari del premier hanno riguardato il disegno di legge costituzionale sul Lodo Alfano ed eventuali altri strumenti legislativi per rendere immune Berlusconi dai processi penali, almeno finché rimarrà presidente del Consiglio. Entrambi dichiarano di condividere l'obiettivo, creare uno scudo giudiziario permanente per il premier - visto che la legge sul legittimo impedimento varrà ancora per un anno e rischia di essere bocciata dalla Consulta a dicembre -, ma non si sono ancora messi d'accordo su quale legge puntare.

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