L'ex segretario del Partito democratico annuncia la nascita non di una nuova corrente politica ma di un nuovo movimento. E invita il centrosinistra a scegliere un candidato che venga dall'esterno. Dura replica di Bersani: "Pacco dono a Berlusconi"
L'ex segretario democratico Walter Veltroni ha annunciato per venerdì un documento critico sulla linea politica del Pd. La bozza del documento in sette punti, scritto insieme a Fioroni e Gentiloni, è stata anticipata sul blog del direttore di Europa Stefano Menechini.
Il testo, fortemente critico sulla conduzione del partito, annuncia non la nascita di una corrente interna al Pd, bensì quella di un Movimento che "coinvolga forze interne ed esterne al partito". Veltroni ha inoltre detto che non ha intenzione di candidarsi a premier e che "tutto quello che faccio e che farò, lo farò per il Pd e nel Pd". E' poi intervenuto sul tema della leadership del centrosinistra, dopo che in una intervista a La Stampa, Massimo D'Alema aveva indicato l'attuale segretario del Pd Pier Lugi Bersani come candidato del partito alla presidenza del Consiglio alle prossime elezioni.
L'ex sindaco di Roma, invece, ha ipotizzato che il centrosinistra scelga un leader "che magari venga dall'esterno", come successe con Romano Prodi nel 1996.
"Non mi candido a nulla", ha detto Veltroni durante un videoforum su Repubblica.it, dopo che nei giorni scorsi alcuni media avevano ipotizzato una sua candidatura alle primarie del Pd in caso di elezioni anticipate. "Io non dividerò mai nulla, cercherò di unire", ha detto ancora l'ex sindaco di Roma. "Tutto quello che faccio e che farò lo farò per il Pd e nel Pd". " Riconosco il segretario del partito, garantisco l'operatività delle decisioni che prendiamo, non farò agli altri quello che è stato fatto a me", ha detto Veltroni.
In settimana un quotidiano aveva anche ipotizzato, ricevendo un'immediata smentita, che i veltroniani fossero intenzionati a costituire gruppi autonomi in Parlamento, sulla falsariga di quanto avvenuto nel Pdl con i parlamentari vicini al presidente della Camera Gianfranco Fini. Veltroni ha anche aggiunto che "però l'unità (del partito), che è un valore al quale ho consacrato una vita... la si costruisce insieme e dicendosi la verità", e ha citato un sondaggio secondo cui il Pd raccoglierebbe oggi il 24,6% dei consensi elettorali. L'ex vice premier del primo governo Prodi si è detto "molto preoccupato" di un simile risultato per il più grande partito di opposizione " nel momento di massima difficoltà del centrodestra". "Se stiamo uniti attorno al 24,6% non andiamo da nessuna parte".
La replica di Boccia (Pd) - "Noi il nuovo Prodi ce l'abbiamo già, si chiama Pier Luigi Bersani. Quando se ne renderanno conto tutti nel Pd...". Francesco Boccia si rivolge in termini costruttivi all'ex segretario del suo partito, che oggi tra l'altro ha invocato un candidato premier esterno ai democratici. "Mai come in questo momento c'è bisogno della parte 'costruens' di Veltroni, lui è un pezzo importante del Pd, deve sentirsi sempre tale. Per questo gli rivolgo un appello: aiuti Bersani a completare l'opera in corso". Boccia spiega: "Sarebbe molto utile a Bersani in questo momento avere dalla sua anche il sostegno di Veltroni, perché siamo ad una svolta storica, con il Pdl che non esiste più e il governo a un passo dall'implosione. Questo è il momento di rafforzare il Pd e la nuova coalizione, mi fa molto piacere che con grande senso di responsabilità e lungimiranza ne hanno preso atto Franceschini, Fassino e Marino: il congresso è finito, c'è bisogno di dare contributi al segretario e non di approcci distruttivi".
Bersani: "Pacco dono a Berlusconi" - Duro il segretario Pier Luigi Bersani che ha parlato di "pacco-dono a Berlusconi". "Siamo un partito di tipo europeo con una maggioranza e una minoranza - ha detto a 'Porta a Porta' - ma non è questo il modo e il tono per fare una discussione". E sul Movimento: "Il Pd non è il Pdl. Da noi ci sono tutti gli strumenti per partecipare. Non si può dire 'sto dentro e fuori".
Parole a cui lo sesso Veltroni controbatte da Caserta: "Un regalo a Berlusconi? E' esattamente il contrario e Bersani lo sa benissimo" per poi rassicurare il segretario che "io sto dentro il Pd, ci sto benissimo e ci resterò e cercherò di aiutare a farlo più grande". Un obiettivo che serve a Veltroni a replicare anche ad altre bordate cui è stato fatto oggetto scandendo che "non ci sono disegni e giochini; ma l'unità, la si costruisce insieme e dicendo la verità I sondaggi danno il Pd al 24,6 e io sono preoccupato...".
Il testo, fortemente critico sulla conduzione del partito, annuncia non la nascita di una corrente interna al Pd, bensì quella di un Movimento che "coinvolga forze interne ed esterne al partito". Veltroni ha inoltre detto che non ha intenzione di candidarsi a premier e che "tutto quello che faccio e che farò, lo farò per il Pd e nel Pd". E' poi intervenuto sul tema della leadership del centrosinistra, dopo che in una intervista a La Stampa, Massimo D'Alema aveva indicato l'attuale segretario del Pd Pier Lugi Bersani come candidato del partito alla presidenza del Consiglio alle prossime elezioni.
L'ex sindaco di Roma, invece, ha ipotizzato che il centrosinistra scelga un leader "che magari venga dall'esterno", come successe con Romano Prodi nel 1996.
"Non mi candido a nulla", ha detto Veltroni durante un videoforum su Repubblica.it, dopo che nei giorni scorsi alcuni media avevano ipotizzato una sua candidatura alle primarie del Pd in caso di elezioni anticipate. "Io non dividerò mai nulla, cercherò di unire", ha detto ancora l'ex sindaco di Roma. "Tutto quello che faccio e che farò lo farò per il Pd e nel Pd". " Riconosco il segretario del partito, garantisco l'operatività delle decisioni che prendiamo, non farò agli altri quello che è stato fatto a me", ha detto Veltroni.
In settimana un quotidiano aveva anche ipotizzato, ricevendo un'immediata smentita, che i veltroniani fossero intenzionati a costituire gruppi autonomi in Parlamento, sulla falsariga di quanto avvenuto nel Pdl con i parlamentari vicini al presidente della Camera Gianfranco Fini. Veltroni ha anche aggiunto che "però l'unità (del partito), che è un valore al quale ho consacrato una vita... la si costruisce insieme e dicendosi la verità", e ha citato un sondaggio secondo cui il Pd raccoglierebbe oggi il 24,6% dei consensi elettorali. L'ex vice premier del primo governo Prodi si è detto "molto preoccupato" di un simile risultato per il più grande partito di opposizione " nel momento di massima difficoltà del centrodestra". "Se stiamo uniti attorno al 24,6% non andiamo da nessuna parte".
La replica di Boccia (Pd) - "Noi il nuovo Prodi ce l'abbiamo già, si chiama Pier Luigi Bersani. Quando se ne renderanno conto tutti nel Pd...". Francesco Boccia si rivolge in termini costruttivi all'ex segretario del suo partito, che oggi tra l'altro ha invocato un candidato premier esterno ai democratici. "Mai come in questo momento c'è bisogno della parte 'costruens' di Veltroni, lui è un pezzo importante del Pd, deve sentirsi sempre tale. Per questo gli rivolgo un appello: aiuti Bersani a completare l'opera in corso". Boccia spiega: "Sarebbe molto utile a Bersani in questo momento avere dalla sua anche il sostegno di Veltroni, perché siamo ad una svolta storica, con il Pdl che non esiste più e il governo a un passo dall'implosione. Questo è il momento di rafforzare il Pd e la nuova coalizione, mi fa molto piacere che con grande senso di responsabilità e lungimiranza ne hanno preso atto Franceschini, Fassino e Marino: il congresso è finito, c'è bisogno di dare contributi al segretario e non di approcci distruttivi".
Bersani: "Pacco dono a Berlusconi" - Duro il segretario Pier Luigi Bersani che ha parlato di "pacco-dono a Berlusconi". "Siamo un partito di tipo europeo con una maggioranza e una minoranza - ha detto a 'Porta a Porta' - ma non è questo il modo e il tono per fare una discussione". E sul Movimento: "Il Pd non è il Pdl. Da noi ci sono tutti gli strumenti per partecipare. Non si può dire 'sto dentro e fuori".
Parole a cui lo sesso Veltroni controbatte da Caserta: "Un regalo a Berlusconi? E' esattamente il contrario e Bersani lo sa benissimo" per poi rassicurare il segretario che "io sto dentro il Pd, ci sto benissimo e ci resterò e cercherò di aiutare a farlo più grande". Un obiettivo che serve a Veltroni a replicare anche ad altre bordate cui è stato fatto oggetto scandendo che "non ci sono disegni e giochini; ma l'unità, la si costruisce insieme e dicendo la verità I sondaggi danno il Pd al 24,6 e io sono preoccupato...".