Famiglia Cristiana: "Berlusconi? Un uomo solo al comando"
PoliticaUn editoriale del settimanale paolino attacca il premier: "La regola del berlusconismo è distruggere chi dissente, come con Boffo". Insorge il Pdl: “Pornografia politica, sconcerto e disgusto”. Donadi (Idv): “Famiglia Cristiana ha centrato il problema”
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La regola del berlusconismo? “Il ‘metodo Boffo’ (chi dissente va distrutto) è fatto apposta”. L’attacco al presidente del Consiglio arriva da chi meno te l’aspetti. È Famiglia Cristiana, il settimanale paolino, a rivolgere con un editoriale severe critiche all’operato di Silvio Berlusconi, scatenando un vivace dibattito con pro e contro.
"Un uomo solo al comando" - "Berlusconi - si legge nell'editoriale - ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei 'cinque punti' non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai 'formalismi costituzionali'. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla "sovranità popolare" che finora lo ha votato".
"La Costituzione - prosegue l'articolo - in realtà dice: 'La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro formalismo". Quindi Famiglia Cristiana sottolinea: "La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove - almeno da Machiavelli in poi - la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione".
"Berlusconi ha spaccato il voto cattolico" - Insomma: “la discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano)”.
Il Pdl: "Pornografia politica"- Pronta la reazione di alcuni esponenti del Pdl all’editoriale di Famiglia Cristiana. "Spiace constatare che Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale". Così il ministro del welfare Maurizio Sacconi.
"Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana". Lo dice invece il coordinatore Pdl, Sandro Bondi, che aggiunge: "La crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione".
"Da cattolico considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti". E' quanto afferma Francesco Giro sottosegretario ai Beni Culturali.
Le reazioni dell'opposizione - Di diverso parere invece alcuni esponenti dell’opposizione. "Famiglia Cristiana coglie il senso di un partito mai nato che nega in essenza l'articolo 49 della Costituzione. Il partito-azienda creato da Berlusconi nel 1994 prima con funzionari Fininvest e transfughi del Caf prosegue sotto altre forme nel Pdl". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei.
Il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi afferma che "Famiglia Cristiana centra perfettamente il problema. Il Berlusconismo ha avvelenato le istituzioni italiane ed ha portato alla fascistizzazione mediatica del Paese, violando i principi della democrazia. L'azzeramento del dissenso non è un principio democratico, ma una caratteristica dei regimi". Lo afferma in una nota i osservando che "oggi in Italia gli oppositori non si eliminano più fisicamente: al 'metodo Matteotti' è stato sostituito il 'metodo Boffo', meno violento, ma più efficace".
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La regola del berlusconismo? “Il ‘metodo Boffo’ (chi dissente va distrutto) è fatto apposta”. L’attacco al presidente del Consiglio arriva da chi meno te l’aspetti. È Famiglia Cristiana, il settimanale paolino, a rivolgere con un editoriale severe critiche all’operato di Silvio Berlusconi, scatenando un vivace dibattito con pro e contro.
"Un uomo solo al comando" - "Berlusconi - si legge nell'editoriale - ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei 'cinque punti' non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai 'formalismi costituzionali'. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla "sovranità popolare" che finora lo ha votato".
"La Costituzione - prosegue l'articolo - in realtà dice: 'La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro formalismo". Quindi Famiglia Cristiana sottolinea: "La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove - almeno da Machiavelli in poi - la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione".
"Berlusconi ha spaccato il voto cattolico" - Insomma: “la discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano)”.
Il Pdl: "Pornografia politica"- Pronta la reazione di alcuni esponenti del Pdl all’editoriale di Famiglia Cristiana. "Spiace constatare che Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale". Così il ministro del welfare Maurizio Sacconi.
"Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana". Lo dice invece il coordinatore Pdl, Sandro Bondi, che aggiunge: "La crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione".
"Da cattolico considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti". E' quanto afferma Francesco Giro sottosegretario ai Beni Culturali.
Le reazioni dell'opposizione - Di diverso parere invece alcuni esponenti dell’opposizione. "Famiglia Cristiana coglie il senso di un partito mai nato che nega in essenza l'articolo 49 della Costituzione. Il partito-azienda creato da Berlusconi nel 1994 prima con funzionari Fininvest e transfughi del Caf prosegue sotto altre forme nel Pdl". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei.
Il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi afferma che "Famiglia Cristiana centra perfettamente il problema. Il Berlusconismo ha avvelenato le istituzioni italiane ed ha portato alla fascistizzazione mediatica del Paese, violando i principi della democrazia. L'azzeramento del dissenso non è un principio democratico, ma una caratteristica dei regimi". Lo afferma in una nota i osservando che "oggi in Italia gli oppositori non si eliminano più fisicamente: al 'metodo Matteotti' è stato sostituito il 'metodo Boffo', meno violento, ma più efficace".