L'affondo della fondazione FareFuturo contro il premier viene criticato dal fronte dei Finiani. Prima Moffa, poi Bocchino prendono le distanze dall'editoriale comparso sul Ffwebmagazine
Fini, Berlusconi e il Pdl. LE FOTO
Pdl, c’eravamo tanto amati. IL VIDEO
Non è piaciuto ai finiani l'attacco a berlusconi pubblicato oggi, giovedì 19, da Ffwebmagazine, il sito della fondazione FareFuturo presieduta da Gianfranco Fini.
Il primo passo indietro è arrivato da Silvano Moffa, coordinatore di Futuro e libertà per l'Italia. "Ancora una volta mi appello al senso di responsabilità che bisognerebbe avere in una fase difficile e complessa. E mi auguro che si faccia ricorso al senso del bene comune e a quell'equilibrio necessario per rilanciare un reale progetto riformista nel nostro Paese", ha detto Moffa.
Hanno preso le distanze con un comunicato congiunto anche i presidenti dei gruppi di Futuro e libertà per l'Italia alla Camera e al Senato, Italo Bocchino e Pasquale Viespoli: "E' fuorviante e strumentale - si legge nella nota - alimentare la polemica a partire da editoriali sicuramente fuori misura e che non impegnano i gruppi parlamentari e che in ogni caso non rappresentano né dettano la linea politica che intendiamo seguire".
Crisi Pdl, tutti i video.
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Non è piaciuto ai finiani l'attacco a berlusconi pubblicato oggi, giovedì 19, da Ffwebmagazine, il sito della fondazione FareFuturo presieduta da Gianfranco Fini.
Il primo passo indietro è arrivato da Silvano Moffa, coordinatore di Futuro e libertà per l'Italia. "Ancora una volta mi appello al senso di responsabilità che bisognerebbe avere in una fase difficile e complessa. E mi auguro che si faccia ricorso al senso del bene comune e a quell'equilibrio necessario per rilanciare un reale progetto riformista nel nostro Paese", ha detto Moffa.
Hanno preso le distanze con un comunicato congiunto anche i presidenti dei gruppi di Futuro e libertà per l'Italia alla Camera e al Senato, Italo Bocchino e Pasquale Viespoli: "E' fuorviante e strumentale - si legge nella nota - alimentare la polemica a partire da editoriali sicuramente fuori misura e che non impegnano i gruppi parlamentari e che in ogni caso non rappresentano né dettano la linea politica che intendiamo seguire".
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