Il segretario del Partito democratico si rivolge a tutte le forze responsabili per superare le distanze e archiviare "una fase lunga sedici anni"
"Non si tratta solo di mandare a casa un governo. Dobbiamo superare una fase lunga sedici anni, non due. Dobbiamo liberarci di Berlusconi".
Queste le parole del leader del Pd Bersani rilasciate al quotidiano Repubblica.
Dichiarazioni che hanno scatenato la pronta reazione del ministro della Giustizia Alfano che ha definito "violento" il linguaggio usato dal segretario.
Bersani, al giornare diretto da Ezio Mauro ha spiegato che la "posta in gioco", davanti alla crisi della maggioranza è la democrazia e invita tutte le forze di opposizione ad evitare "veti reciproci".
"Se il terreno dello scontro nei prossimi mesi è quello del rapporto tra politica e legalità la proposta del Pd non può che essere molto larga", poi "ne misureremo la praticabilità". Sono Casini, Vendola e Di Pietro, prosegue, "a doverci delle risposte". A chi afferma che il Pd non ha una linea chiara Bersani risponde che se oggi Berlusconi e Bossi "sono totalmente nel pallone" è "grazie all'iniziativa incalzante del Pd e dell'opposizione". E aggiunge: "Senza la nostra mozione su Caliendo non ci sarebbe stata l'astensione di Fini, Casini e Rutelli".
Il segretario del Pd non teme il voto anticipato, ma insiste su un governo di transizione e non esclude un esecutivo a guida Tremonti: "Tutto quello che va nella direzione del cambiamento è benvenuto". E' necessario cambiare la legge elettorale, dice Bersani: "L'elettore va messo in condizione di scegliersi il parlamentare e di farlo su base territoriale, cioè con i collegi. Poi vogliamo una legge che sia ispirata alla logica bipolare, ma con una maggiore flessibilità".
Queste le parole del leader del Pd Bersani rilasciate al quotidiano Repubblica.
Dichiarazioni che hanno scatenato la pronta reazione del ministro della Giustizia Alfano che ha definito "violento" il linguaggio usato dal segretario.
Bersani, al giornare diretto da Ezio Mauro ha spiegato che la "posta in gioco", davanti alla crisi della maggioranza è la democrazia e invita tutte le forze di opposizione ad evitare "veti reciproci".
"Se il terreno dello scontro nei prossimi mesi è quello del rapporto tra politica e legalità la proposta del Pd non può che essere molto larga", poi "ne misureremo la praticabilità". Sono Casini, Vendola e Di Pietro, prosegue, "a doverci delle risposte". A chi afferma che il Pd non ha una linea chiara Bersani risponde che se oggi Berlusconi e Bossi "sono totalmente nel pallone" è "grazie all'iniziativa incalzante del Pd e dell'opposizione". E aggiunge: "Senza la nostra mozione su Caliendo non ci sarebbe stata l'astensione di Fini, Casini e Rutelli".
Il segretario del Pd non teme il voto anticipato, ma insiste su un governo di transizione e non esclude un esecutivo a guida Tremonti: "Tutto quello che va nella direzione del cambiamento è benvenuto". E' necessario cambiare la legge elettorale, dice Bersani: "L'elettore va messo in condizione di scegliersi il parlamentare e di farlo su base territoriale, cioè con i collegi. Poi vogliamo una legge che sia ispirata alla logica bipolare, ma con una maggiore flessibilità".