Nuovo scontro all'interno del Popolo della libertà. Maurizo Lupi attacca il fedelissimo di Fini: "Si presenti ai probiviri". La risposta: "Ci vado ma con Cosentini e Verdini"
Segna un nuovo massimo il livello dello scontro interno al Pdl tra finiani ed ex-forzisti. Alle nuove tensioni è ancora una volta sottesa la questione morale soprattutto dopo il j'accuse di Fabio Granata, colonnello del presidente della Camera, che il 19 luglio a Palermo aveva dichiarato: "Ci sono pezzi dello Stato, del Governo e della politica che fanno di tutto per ostacolare le indagini sulla strage di via D'Amelio e creare condizioni di delegittimazione della magistratura".
Da Orvieto i fedelissimi del premier, riuniti per il convegno dei circoli "Nuova Italia", respingono le critiche a partire dal ministro degli Esteri Franco Frattini: "Non accettiamo lezioni né dall'opposizione né dall'interno". Gli ha fatto eco Maurizio Lupi che in maniera più esplicita ha detto: "Lo statuto, che anche l'onorevole Granata ha votato, è chiaro. Chi si comporta così o va via dal partito o viene deferito ai probiviri".
E la replica non s'è fatta attendere. A scendere in campo, in primo luogo, lo stesso Fabio Granata, che ironicamente ha dichiarato: "Sarei felice di andare dai probiviri, insieme però a Nicola Cosentino e a Denis Verdini". Ha rilanciato Italo Bocchino, che ha replicato direttamente alle parole di Mario Valducci relative a un intervento del partito, per fermare il controcanto dei 'finiani': "Prima di immaginare sanzioni disciplinari contro i finiani, l'onorevole Valducci dovrebbe preoccuparsi di chi ha fatto dei dossier contro colleghi di partito o a chi ha frequentato personaggi a dir poco ambigui". Bocchino ha quindi aggiunto: "E' più grave fare critica politica o andare a pranzo con Carboni? E' più grave cercare di migliorare l'azione di governo o fare dossier contro Caldoro?".
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