D’Alema: "E’ iniziato il declino di Berlusconi"

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Dal palco della festa del Pd a Roma, l'esponente del Partito Democratico: “Fini rappresenta la nuova Destra che tenta di salvarsi dal declino”. E sull’ipotesi di un Governo di larghe intese: “Sono favorevole, ma bisogna cambiare il premier"

"Siamo di fronte al fallimento di Berlusconi che e' certo un uomo la cui forza politica non va sottovalutata perché ha interpretato le esigenze profonde della società ed è stato un dominus per 10 anni ma ora ha fallito come uomo di governo e non ha mantenuto le promesse". Così Massimo D'Alema, dal palco della Festa dell'Unità, parla del presidente del Consiglio sostenendo che "è cominciato il suo declino e anche a destra questo si avverte, ed infatti Fini rappresenta l'idea di un'altra destra che cerca di salvarsi dal declino di Berlusconi".

"Se il governo cade è molto probabile che si vada alle elezioni perché Berlusconi le vuole molto più di Di Pietro. Però a mio giudizio sarebbe più giusto un governo di transizione con chi ci sta, come nel '94". Massimo D'Alema, dunque, rilancia il governo di larghe intese bocciando però come "una aberrazione" la proposta di Casini che Berlusconi sia il premier di un governo tecnico.

"Non credo che - afferma D'Alema - in una democrazia parlamentare cambiare il premier sia un ribaltone. Nel '94 ci fu una fase di transizione e io ricordo che quando proposi al mio partito di sostenere Dini mi sentii dare del traditore ma attraverso quella fase noi costruimmo una nova prospettiva per il Paese, facemmo l'Ulivo e poi vincemmo e governammo 5 anni".

Il governo di transizione per D'Alema avrebbe il compito di fare una nuova legge elettorale e affrontare la crisi economica, e poi andare al voto. "Noi non sappiamo se il governo cadrà ma credo che più diciamo che se Berlusconi cade si va alle elezioni, più puntelliamo Berlusconi".

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