Il disegno di legge sulle intercettazioni approderà alla Camera il prossimo 29 luglio. Scontro all’interno della maggioranza. Alfano: “Approvazione prima della fine della stagione estiva”. Risposta sarcastica di Fini: “L’estate finisce il 21 settembre”
Di certo c'è solo l'approdo in Aula alla Camera tra una settimana, cioè giovedì 29 luglio, per la discussione generale. Per il resto, nonostante l'accordo nella maggioranza sulle modifiche, l'approvazione del ddl intercettazioni prima della pausa estiva non è affatto scontata: da un lato infatti si ascolta il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, confermare la volontà del governo di incassare il via libera di Montecitorio al contestato provvedimento prima delle vacanze, dall'altro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che fa osservare sarcastico che "l'estate finisce il 21 settembre".
La commissione Giustizia alla Camera ha iniziato a votare gli emendamenti e ha approvato con un voto unanime insperato, visto il livello dello scontro che si è raggiunto sulla cosiddetta legge-bavaglio, una modifica che fissa un termine (45 giorni) entro il quale va celebrata l'udienza filtro nella quale si stabilisce quali intercettazioni siano rilevanti e quindi pubblicabili. Le votazioni riprenderanno domani mattina e la strada del ddl in Commissione non dovrebbe incontrare particolari ostacoli: l'Idv infatti ha rimandato ogni manovra ostruzionistica al momento dell'esame in Aula, il Pd è deciso a condurre una battaglia sul merito del provvedimento puntando a nuovi dietrofront dell'esecutivo mentre l'Udc, che oggi ha incassato dal governo e dalla relatrice i pareri favorevoli a tre suoi emendamenti, conferma il suo atteggiamento "costruttivo" pur insistendo sulla richiesta di un rinvio a settembre dell'esame.
Bongiorno ha affermato che "non è differibile" in alcun modo l'arrivo in Aula del ddl fissato per il 29 luglio, circostanza confermata anche da Fini che però non ha dato alcuna certezza sull'andamento dei lavori dell'Assemblea prima della pausa estiva: "All'inizio della prossima settimana si terrà una conferenza dei capigruppo per vedere se è possibile andare oltre la discussione generale sul ddl intercettazioni già prevista per il 29 luglio". Non sono poche le variabili che la maggioranza si trova a dover tenere in considerazione: innanzitutto il dichiarato ostruzionismo dell'opposizione che in Aula promette di dare battaglia, circostanza di fronte alla quale potrebbe non essere sufficiente una settimana per approvare il testo. E poi l'eventualità, che si fa notare dall'opposizione, che se si considera aperta l'Aula la prima settimana di agosto nulla osta a calendarizzare in quella settimana anche altre cose, come ad esempio la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo.
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La commissione Giustizia alla Camera ha iniziato a votare gli emendamenti e ha approvato con un voto unanime insperato, visto il livello dello scontro che si è raggiunto sulla cosiddetta legge-bavaglio, una modifica che fissa un termine (45 giorni) entro il quale va celebrata l'udienza filtro nella quale si stabilisce quali intercettazioni siano rilevanti e quindi pubblicabili. Le votazioni riprenderanno domani mattina e la strada del ddl in Commissione non dovrebbe incontrare particolari ostacoli: l'Idv infatti ha rimandato ogni manovra ostruzionistica al momento dell'esame in Aula, il Pd è deciso a condurre una battaglia sul merito del provvedimento puntando a nuovi dietrofront dell'esecutivo mentre l'Udc, che oggi ha incassato dal governo e dalla relatrice i pareri favorevoli a tre suoi emendamenti, conferma il suo atteggiamento "costruttivo" pur insistendo sulla richiesta di un rinvio a settembre dell'esame.
Bongiorno ha affermato che "non è differibile" in alcun modo l'arrivo in Aula del ddl fissato per il 29 luglio, circostanza confermata anche da Fini che però non ha dato alcuna certezza sull'andamento dei lavori dell'Assemblea prima della pausa estiva: "All'inizio della prossima settimana si terrà una conferenza dei capigruppo per vedere se è possibile andare oltre la discussione generale sul ddl intercettazioni già prevista per il 29 luglio". Non sono poche le variabili che la maggioranza si trova a dover tenere in considerazione: innanzitutto il dichiarato ostruzionismo dell'opposizione che in Aula promette di dare battaglia, circostanza di fronte alla quale potrebbe non essere sufficiente una settimana per approvare il testo. E poi l'eventualità, che si fa notare dall'opposizione, che se si considera aperta l'Aula la prima settimana di agosto nulla osta a calendarizzare in quella settimana anche altre cose, come ad esempio la mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo.
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