Quote latte, Galan contro la Lega

Politica
Giancarlo Galan (a sinistra) con Silvio Berlusconi
lapresse
20-09-2008 rovigo,italia
cronaca
Porto Viro, Inaugurazione Rigassificatore
nella foto: Giancarlo Galan, Silvio Berlusconi

Il ministro dell'Agricoltura al Consiglio Ue accusa i parlamentari del Carroccio che hanno proposto la proroga a fine anno dei pagamenti da parte degli allevatori. “Si dimetta che causa multe dalla Ue.” A Bruxelles trattori in piazza

"Bisogna tenere duro" sulla vicenda delle quote «e spero che il parlamento italiano abbia un minimo di dignità". Il ministro dell’Agricoltura Galan sfida la Lega, e mentre a Bruxelles arrivano i trattori da tutta Europa, lancia bordate contro il Carroccio. "Con quale credibilità- chiede- un ministro può affrontare una battaglia come questa per la politica agricola comune? Con quale faccia si presenta in un consesso europeo quando in Italia deliberatamente i parlamentari della maggioranza vanno contro le norme europee?".

E’ infuriato, Galan, sono qui, dice "per dare una sensazione di serietà alla presenza italiana a Bruxelles; mentre là difendono un piccolo manipolo di trasgressori. "Il guaio ora è – dice Galan - che tutti in Europa vedono quel che facciamo noi e questo ci deve preoccupare". Da stamane la sede del Consiglio Ue, dove si tiene la riunione dei ministri agricoli, e il palazzo Berlaymont, sede dell’esecutivo europeo, sono circondati da cavalli di frisia per tenere a distanza i manifestanti e molti sono i poliziotti mobilitati.

La situazione, ancora una volta, è ad alta tensione. A Bruxelles, negli ambienti comunitari, non si nasconde una certa irritazione in quanto si riteneva chiuso il dossier Italia sulle quote latte dopo che nel 2008, in occasione del bilancio di revisione della politica agricola comune, l’Italia - unica in Europa - anche grazie alla proposta della Commissione Ue ottenne un aumento del 5% della quota di produzione. E questo, nonostante i diversi tentativi - in primo luogo della Germania - di ostacolarne la decisione. Proprio quell’aumento del 5%, ormai pienamente in vigore, permetterà per la prima volta all’Italia nella campagna di produzione 2009-2010, di non superare la propria quota e quindi di non pagare nuove multe.

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