Berlusconi: "Sconfiggerò la logica delle correnti"

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Ancora tensioni nella maggioranza. Il premier raduna gli ex di Forza Italia e dichiara: "Il Pdl è nato per sconfiggere la vecchia partitocrazia". Altro punto caldo il ddl intercettazioni, di cui il premier dovrebbe parlarne in mattinata con Napolitano

"Il Pdl è nato per sconfiggere la vecchia partitocrazia e la vecchia logica delle correnti da qualunque parte provengano". Lo ha affermato Silvio Berlusconi in una nota al termine della riunione dei vertici del partito a Palazzo Grazioli, tenutosi il 6 luglio. All'incontro hanno partecipato solo ex Forza Italia. Non c'erano né Ignazio La Russa né Maurizio Gasparri.  Il primo, capogruppo Pdl al Senato, ha motivato la sua assenza con la necessità di rimanere a Palazzo Madama per seguire i lavori sulla manovra. Dall'entourage del ministro della Difesa, invece, è stato comunicato che era in programma un precedente impegno televisivo non rinviabile. E nella nota diffusa queste assenze vengono sottolineate parlando di un "breve incontro con alcuni esponenti ex Forza Italia del Popolo delle libertà".

"Non c'è nessun problema. Sapevo che c'era questa riunione del presidente Berlusconi solo con gli ex di Forza Italia. Ero stato informato di tutto - dichiara ignazio la Russa - mi avevano chiesto di  partecipare e di avvertire pure Gasparri, ma visto che avevo anche un  impegno televisivo, ho preferito non andare a palazzo Grazioli. Mi è sembrato normale non andare a una riunione di ex Fi come quelle che  tante volte facciamo noi ex An". Il ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl ha spiegato così la sua assenza al summit di Palazzo Grazioli.

E' evidente che il summit di Palazzo Grazioli è pienamente intellegibile soltanto alla luce del clima teso tra il premier e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Dalle colonne de La Repubblica il finiano Carmelo Briguglio ne ha parlato apertamente, per criticare tanto l'incontro quanto il contenuto della nota: "Questo modo di procedere non è da grande partito democratico occidentale. Convocare una corrente col sigillo del Capo per attaccare altre correnti significa alimentare una frattura. Si è trattato di un errore politico".

Altro punto di tensione tra Berlusconi e Fini resta il ddl intercettazioni. In giornata i parlamenatri fedeli al presidente della Camera si riuniranno a Montecitorio, per cercare di mettere a punto delle proposte di modifica. Con tutta probabilità, però, l'argomento sarà toccato anche dal premier con il capo dello Stato Giorgio Napolitano, a margine del Consiglio supremo di Difesa convocato al Quirinale.



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