Il deputato finiano, a SkyTG24: " Mai e poi mai lasceremo il partito". E ancora: "Brancher ha fatto bene a dimettersi, nominarlo ministro è stato un autogol"
Continuano a farsi più insistenti le voci di una resa dei conti tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, che il 4 luglio, dalle colonne de La Repubblica, aveva chiaramente avvertito: "Provino pure a cacciarmi dal partito. Io non sono un eretico, resto dove sono. Il premier fa solo propaganda per rassicurare". A distanza d'un giorno a mettere a tacere le varie cassandre di turno è intervenuto Italo Bocchino, uno dei fedelissimi del Presidente della Camera. Nel corso di SkyTg24 Pomeriggio il deputato finiano ha infatti dichiarato: "Il Pdl è la casa che abbiamo costruito ed è e rimarrà la nostra casa. Se qualcuno vuole trasformare il Pdl da partito unitario in federazione, se ne può discutere".
Bocchino ha però subito ammonito: "Se qualcuno pensa che può cacciarci, facendoci commettere qualche errore, sappia che questo non accadrà così come va chiarito che noi, mai e poi mai, lasceremo il Pdl". Ai nostri microfoni il deputato ha anche affermato: "L'ipotesi di una verifica parlamentare non ci spaventa, ma non ne comprenderemmo le ragioni. Se Berlusconi chiedesse al Parlamento una nuova fiducia, noi saremmo i primi, senza se e senza ma, a dargli fiducia. Siamo vincolati al programma elettorale e al mandato, che ci hanno dato gli elettori. Ovviamente il giorno dopo continueremmo a porre i problemi che poniamo internamente, per rafforzare il partito e non per indebolirlo". E ancora: "Brancher ha fatto bene a dimettersi, nominarlo ministro è stato un autogol"
Italo Bocchino è poi intervenuto sul sito di Generazione Italia: "Oggi il Giornale di famiglia spiega che il premier deve cacciare subito Fini e che quest'ultimo è pronto al ribaltone come hanno già fatto Bossi e Mastella e come avrebbe tentato di fare Casini. Feltri sappia che il ribaltone non fa parte del nostro costume politico e che a provocarlo puo' essere soltanto Berlusconi commettendo lo stesso errore di valutazione commesso in passato. Cercò di svuotare Bossi, perse il governo e fu costretto a rincorrerlo. Isolò l'Udeur, non ebbe la caduta di Prodi e ha dovuto recuperare Mastella nel Pdl, ha cacciato Casini e adesso lo rincorre, così come rincorre Rutelli".
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Bocchino ha però subito ammonito: "Se qualcuno pensa che può cacciarci, facendoci commettere qualche errore, sappia che questo non accadrà così come va chiarito che noi, mai e poi mai, lasceremo il Pdl". Ai nostri microfoni il deputato ha anche affermato: "L'ipotesi di una verifica parlamentare non ci spaventa, ma non ne comprenderemmo le ragioni. Se Berlusconi chiedesse al Parlamento una nuova fiducia, noi saremmo i primi, senza se e senza ma, a dargli fiducia. Siamo vincolati al programma elettorale e al mandato, che ci hanno dato gli elettori. Ovviamente il giorno dopo continueremmo a porre i problemi che poniamo internamente, per rafforzare il partito e non per indebolirlo". E ancora: "Brancher ha fatto bene a dimettersi, nominarlo ministro è stato un autogol"
Italo Bocchino è poi intervenuto sul sito di Generazione Italia: "Oggi il Giornale di famiglia spiega che il premier deve cacciare subito Fini e che quest'ultimo è pronto al ribaltone come hanno già fatto Bossi e Mastella e come avrebbe tentato di fare Casini. Feltri sappia che il ribaltone non fa parte del nostro costume politico e che a provocarlo puo' essere soltanto Berlusconi commettendo lo stesso errore di valutazione commesso in passato. Cercò di svuotare Bossi, perse il governo e fu costretto a rincorrerlo. Isolò l'Udeur, non ebbe la caduta di Prodi e ha dovuto recuperare Mastella nel Pdl, ha cacciato Casini e adesso lo rincorre, così come rincorre Rutelli".
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