Dimissioni Brancher, Berlusconi: "Una scelta condivisa"

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Il premier con un nota commenta la decisione del ministro di rimettere il suo incarico. Esulta l'opposizione. Franceschini (Pd): "Un risultato importante". L'Idv: "Brancher ha fatto l'unica cosa possibile per evitare la prevedibile sfiducia". I VIDEO

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17 giorni da ministro tra le polemiche: la cronaca

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"Ho condiviso con Aldo Brancher la decisione di dimettersi da ministro". Lo ha affermato in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Conosco e apprezzo ormai da molti anni l'onorevole Brancher e so con quanta passione capacità avrebbe potuto ricoprire il ruolo che gli era stato affidato", ha aggiunto il premier. "La volontà di evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali dimostra ancora una volta la sua volontà di operare esclusivamente per il bene del Paese e non già per interessi personali", ha sottolineato Berlusconi. "Sono certo che superato questo momento l'on. Brancher potrà, come sempre, offrire il suo fattivo contributo all'operato del Governo e alla coalizione", ha concluso il presidente del Consiglio.

Aldo Brancher ha annunciato oggi, nell'aula del processo di Milano in cui è imputato di appropriazione indebita per la vicenda Antonveneta, le dimissioni dall'incarico di ministro per il Decentramento e la Sussidiarietà, carica che ricopriva dal 18 giugno.

"Credo che Brancher abbia dimostrato un grande senso di responsabilità di fronte alle polemiche che ci sono state". Così il ministro delle Infrastrutture e trasporti Altero Matteoli ha commentato a margine di un convegno a Bologna le dimissioni da ministro di Aldo Brancher. "E quindi finiranno le strumentalizzazioni che su questa nomina si erano fatte", ha sottolineato. Su questo punto finiranno quindi le fibrillazioni nella maggioranza?, è stato chiesto. "Non c'è più il contendere della polemica, sia per quanto riguarda il fuoco nemico sia per quanto riguarda il fuoco amico", è stata la risposta.

Dario Franceschini esulta alla notizia delle dimissioni di Aldo Brancher. "Le dimissioni del ministro Brancher sono una vittoria del Pd e dell'opposizione e dimostrano che quando l'opposizione prende un'iniziativa politica al di là dei numeri e dei rapporti di forza in Parlamento, può ottenere dei risultati importanti", ha dichiarato il capogruppo del Pd alla Camera in una nota. "Penso, per come sono messe le cose, che questa volta Berlusconi non possa ripetere la sceneggiata delle dimissioni respinte: il voto di giovedì fa troppa paura", ha aggiunto.

"La conclusione della vicenda Brancher ci dice quanto di strumentale e di indegno ci fosse nella scelta di nominarlo ministro", è il commento della presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. "Anche la sfacciata arroganza del potere - argomenta la senatrice Finocchiaro – si è dovuta arrendere di fronte alle regole e alle ragioni della correttezza istituzionale. Ora di fronte ad una oggettiva difficoltà governo e maggioranza devono fare marcia in dietro per evitare di sbattere la faccia in Parlamento contro la mozione di sfiducia".

"Aldo Brancher ha preso l'unica decisione possibile di fronte a una situazione che era diventata francamente insostenibile. Con le sue dimissioni da ministro si chiude una vicenda kafkiana, nata male e proseguita peggio, in cui è emersa tutta la confusione presente all'interno del governo e della maggioranza. Ora il governo si concentri sulla manovra e a dare risposte serie contro la crisi che investe famiglie e imprese". E' quanto afferma, in una nota, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.

“L'indignazione dell'opinione pubblica, le critiche dell'opposizione e quelle del Capo dello Stato, hanno creato un'oggettiva condizione di impossibilità per Aldo Brancher nel continuare a ricoprire l'incarico di ministro del niente. Di fronte alla mozione di sfiducia già calendarizzata per giovedì prossimo, Brancher ha fatto l'unica cosa possibile per evitare il prevedibile voto contrario della maggioranza dei parlamentari, indignati per tale gravissima lesione della legalità costituzionale consumata dal premier Berlusconi. Resta, nella storia negativa di questa Repubblica, un altro gravissimo episodio a conferma di un progetto oggettivamente eversivo dell'attuale governo". E quanto afferma in una nota il portavoce nazionale dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

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