Il presidente della Camera durante una presentazione insieme al ministro della Cultura: “Non voglio ci sia il sospetto che qualcuno si faccia nominare ministro per non voler andare in tribunale”. Poi su Cosentino: “Normale che sia sottosegretario?”. VIDEO
"Non voglio che nel Pdl e nel governo che ho sostenuto e che voglio continuare a sostenere ci sia nemmeno il sospetto che qualcuno si faccia nominare ministro per non voler andare in tribunale". Così il presidente della camera, Gianfranco Fini, allude alla nomina a ministro di Aldo Brancher, in un duro botta e risposta con il ministro della Cultura, Sandro Bondi, in occasione della presentazione di "Rivista di politica".
Nel confronto tra i due Fini ha anche criticato come "politicamente inopportuno" il fatto che Nicola Cosentino sia sottosegretario. "Dimmi, ha detto rivolto a Bondi - il nome di una democrazia dove rimane sottosegretario una persona per cui si è chiesto l'arresto. Se porre queste questioni è fare il contro canto continuerò a fare il contro canto".
Alla fine Bondi, rosso in volto, ha detto: "Così non ci siamo, così non si costruisce. Continui distinguo rispetto al partito e al governo e alla linea di Berlusconi, appaiono come inutili provocazioni e uno stillicidio di polemiche quotidiane".
Nel confronto tra i due Fini ha anche criticato come "politicamente inopportuno" il fatto che Nicola Cosentino sia sottosegretario. "Dimmi, ha detto rivolto a Bondi - il nome di una democrazia dove rimane sottosegretario una persona per cui si è chiesto l'arresto. Se porre queste questioni è fare il contro canto continuerò a fare il contro canto".
Alla fine Bondi, rosso in volto, ha detto: "Così non ci siamo, così non si costruisce. Continui distinguo rispetto al partito e al governo e alla linea di Berlusconi, appaiono come inutili provocazioni e uno stillicidio di polemiche quotidiane".