Brancher, il Quirinale frena: "Non ha legittimi impedimenti"

Politica
Il neo ministro per il Federalismo Aldo Brancher (LaPresse)
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Con una nota arriva lo stop al neoministro per il Federalismo, accusato di appropriazione indebita nel processo Antonveneta. Lui risponde: “Non voglio sottrarmi alla giustizia, anticiperò l'udienza”. L'opposizione: “Si dimetta”. Bossi: "Poco furbo"

Il Quirinale frena sull'ipotesi del ricorso al legittimo impegimento per il neo ministro Aldo Brancher. "In rapporto a quanto si è letto su qualche quotidiano questa mattina a proposito del ricorso dell'on. Aldo Brancher alla facoltà prevista per i ministri dalla legge sul legittimo impedimento - si legge in una nota del Quirinale - si rileva che non c'è nessun nuovo Ministero da organizzare in quanto l'on. Brancher è stato nominato semplicemente ministro senza portafoglio".

In serata arriva anche la reazione del protagonista di questa vicenda. "E' stata data un'interpretazione errata", ha detto Aldo Brancher, conversando con un cronista dell'AGI. "Si è letto in qualche quotidiano che io avrei dovuto organizzare il ministero, ma è chiaro che ho una serie di impegni per la mia attività conseguente dal mio nuovo compito. Domani mattina sarò al ministero alle 8.30 per preparare una relazione tecnica come contributo al ministro Tremonti sul federalismo fiscale. Poi nei prossimi giorni ho da seguire il provvedimento sulla carta delle autonomie, il collegato della semplificazione amministrativa, poi c'è la manovra e infine i decreti attuativi. Io nel chiedere lo spostamento ho solo voluto sottolineare di aver bisogno di un po' di tempo per la mia nuova funzione". 

Quindi, ha continuato Brancher, "non ho nessuna intenzione di sottrarmi alla giustizia" e anzi "posso dare una disponibilità di anticipare il mio interrogatorio alla fine di luglio. Questo è un segnale chiaro". Brancher avrebbe voluto anche presentarsi domani all'udienza proprio per far capire di non volersi avvalere del legittimo impedimento. "In questi giorni ho da lavorare, ma il mio segnale sarà chiaro e chiederò l'udienza non più al 17 ottobre ma a luglio". In ogni caso - afferma il ministro del decentramento - "c'è stata una montatura assurda. Io sono stato nominato per lavorare nel merito della riforma e per portare avanti il mio impegno". Un impegno, spiega ancora l'ufficiale di collegamento tra Pdl e Lega, che "non è mai venuto meno proprio a sostegno di Bossi e Berlusconi". Brancher considera il presidente del consiglio e il leader del Carroccio i due "padri politici" e si atterrà alle loro decisioni in ogni momento. In ogni caso "non c'è dubbio che la mia richiesta iniziale di posticipare il mio interrogatorio era una richiesta naturale che è stata strumentalizzata". 

Dopo l'uscita della nota del Quirinale il legale di Brancher non si era sbilanciato: "Questo nuovo elemento - si era limitato a commentare l'avvocato Piermaria Corso - sarà valutato in sede giudiziaria come tutti gli altri elementi". La richiesta era stata motivata con la necessità di organizzare il nuovo ministero. Il legale di Brancher aveva depositato un'istanza per chiedere l'applicazione della legge sul legittimo impedimento per il suo assistito e la sospensione del processo fino al 7 ottobre. Brancher è accusato di appropriazione indebita in uno stralcio del processo Antonveneta. La prossima udienza è in programma sabato 26 giugno, davanti al giudice monocratico della V Sezione Penale del tribunale di Milano.

Pronta la reazione del Partito Democratico alla nota: "Le parole del Quirinale sono un macigno. Solo le dimissioni del ministro Brancher possono sanare questo scandalo. Le chiediamo per il bene del Paese e per il rispetto delle istituzioni", afferma il vicesegretario Enrico Letta.

"E' stato poco furbo", così invece il leader della Lega Umberto Bossi. "Fare una cosa del genere - ha aggiunto - è come mettersi al muro per farsi sparare". Quindi ha aggiunto: "E' una manovra di uno del gruppo di Berlusconi, di uno del Pdl".

Brancher sarà ospite de “L'Intervista”, l'approfondimento condotto da Maria Latella in onda domenica 27 giugno su Sky Tg24 e Sky.it alle 11.35 (e in replica alle 14.35, 18.35).

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