Per il presidente della Camera le affermazioni separatiste della Lega mettono a rischio la coesione nazionale. E “la migliore risposta è un’azione culturale e pedagogica”. Bossi: "A Fini la Padania non piace perché non gli dà voti"
"La politica deve contrastare in modo molto netto le invenzioni" come le affermazioni separatiste della Lega "perché la coesione nazionale rischia di affievolirsi senza un contrasto alle sortite separatistiche": lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini ad un convegno di Farefuturo e la Fondazione Spadolini, all'indomani del raduno a Pontida della Lega, che è tornata ad evocare la secessione nel caso il federalismo fiscale non vada in porto.
La Padania è semplicemente una "felice invenzione propagandistico - lessicale", un "neologismo" perché fra Cadore e Tigullio non c'è "assolutamente nulla" in comune, ha detto il presidente della Camera. "O si è italiani o non si ha altra identità che non sia assolutamente localizzata". Del resto, ha rilevato, anche fra "il Cadore e la provincia di Rovigo" le differenze sono enormi, anche in termini di dialetto. L'importante, però, è "non derubricare come goliardate fini a se stessi" certi "abili tentativi" che vanno a incidere sulla cultura popolare. Bisogna "contrastare in modo molto netto queste intenzioni", ha aggiunto Fini. La migliore risposta è una "azione culturale e pedagogica tesa a riaffermare cosa si intenda per nazione". Altrimenti si può avere una "derubricazione dell'italianità ad una semplice operazione museale".
Fini poi ha sottolineato come i mondiali insegnino una cosa. E cioè che "in Germania è in corso un dibattito perché nella Nazionale giocano molti di nazionalità tedesca ma di genitori nati altrove. E' la riprova del fatto che una società che deve affrontare il futuro ha l'obbligo di porsi il problema dell'integrazione dello straniero soprattutto se questi riconosce pienamente alcuni valori, giurando fedeltà a quella Costituzione e, divenendo figlio di quella comunità, arriva magari perfino alla maglia della Nazionale".
Pronta la replica del ministro per la Semplificazione e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli. "La Lega Nord, come ha ribadito ieri Umberto Bossi dal palco di Pontida, ha preso la strada del federalismo. Tutto il resto è privo di fondamento. Ed è proprio per questo che tre ministri, Bossi, Tremonti e Calderoli, stanno lavorando a mille per poter portare entro giugno la relazione tecnica sul federalismo e quattro decreti legislativi, relativi all'autonomia impositiva di Comuni e Province e ai costi e ai fabbisogni standard". E ancora: "C'è chi lavora per realizzare il federalismo, e conseguentemente la coesione - aggiunge - e chi, invece, si dedica alla filosofia...".
Pronta anche la risposta del governatore del Veneto Luca Zaia. "Allora nemmeno il Sud esiste" dice.
A stretto giro di posta arriva anche la risposta di Umberto Bossi, che afferma che "la Padania è talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti", per cui "prima di parlare - manda a dire al cofondatore Pdl - basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno alcun senso". Tutto sommato, Bossi sembra tendere una mano al presidente della Camera, con il quale ha avuto un colloquio riservato la settimana scorsa, come si ricorda nell'intervista, su un tema delicatissimo come le intercettazioni. "No so - dice infatti - se è un attacco. Però un'altra cosa la so: Fini abita molto lontano dalla Padania, non gira casa per casa, non conosce questo territorio e per questo qui da noi non becca un voto". Quindi, la Padania "a Fini non piace perché i voti non li dà a lui ma a noi".
Le parole del presidente della Camera arrivano all'indomani del tradizionale raduno leghista di Pontida , in cui il leader del Carroccio Umberto Bossi ha affermato dal palco che l’unico ministro per il federalismo è lui, mentre il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli ha detto che “senza il nostro federalismo rimarrebbe la strada della secessione".
La Lega è stata di recente al centro delle polemiche anche per la presunta richiesta del governatore del Veneto Luca Zaia di sostituire il Va pensiero all’Inno di Mameli durante un'inaugurazione, o per l’assessore di Malnate (Varese) Barbara Mingardi che, dopo aver offeso la bandiera nazionale iscrivendosi al gruppo di Facebook “Il tricolore lo uso così” con l’immagine della carta igienica, si è dimesso.
A Pontida i leghisti intonano cori contro i napoletani: IL VIDEO
La Padania è semplicemente una "felice invenzione propagandistico - lessicale", un "neologismo" perché fra Cadore e Tigullio non c'è "assolutamente nulla" in comune, ha detto il presidente della Camera. "O si è italiani o non si ha altra identità che non sia assolutamente localizzata". Del resto, ha rilevato, anche fra "il Cadore e la provincia di Rovigo" le differenze sono enormi, anche in termini di dialetto. L'importante, però, è "non derubricare come goliardate fini a se stessi" certi "abili tentativi" che vanno a incidere sulla cultura popolare. Bisogna "contrastare in modo molto netto queste intenzioni", ha aggiunto Fini. La migliore risposta è una "azione culturale e pedagogica tesa a riaffermare cosa si intenda per nazione". Altrimenti si può avere una "derubricazione dell'italianità ad una semplice operazione museale".
Fini poi ha sottolineato come i mondiali insegnino una cosa. E cioè che "in Germania è in corso un dibattito perché nella Nazionale giocano molti di nazionalità tedesca ma di genitori nati altrove. E' la riprova del fatto che una società che deve affrontare il futuro ha l'obbligo di porsi il problema dell'integrazione dello straniero soprattutto se questi riconosce pienamente alcuni valori, giurando fedeltà a quella Costituzione e, divenendo figlio di quella comunità, arriva magari perfino alla maglia della Nazionale".
Pronta la replica del ministro per la Semplificazione e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli. "La Lega Nord, come ha ribadito ieri Umberto Bossi dal palco di Pontida, ha preso la strada del federalismo. Tutto il resto è privo di fondamento. Ed è proprio per questo che tre ministri, Bossi, Tremonti e Calderoli, stanno lavorando a mille per poter portare entro giugno la relazione tecnica sul federalismo e quattro decreti legislativi, relativi all'autonomia impositiva di Comuni e Province e ai costi e ai fabbisogni standard". E ancora: "C'è chi lavora per realizzare il federalismo, e conseguentemente la coesione - aggiunge - e chi, invece, si dedica alla filosofia...".
Pronta anche la risposta del governatore del Veneto Luca Zaia. "Allora nemmeno il Sud esiste" dice.
A stretto giro di posta arriva anche la risposta di Umberto Bossi, che afferma che "la Padania è talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti", per cui "prima di parlare - manda a dire al cofondatore Pdl - basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno alcun senso". Tutto sommato, Bossi sembra tendere una mano al presidente della Camera, con il quale ha avuto un colloquio riservato la settimana scorsa, come si ricorda nell'intervista, su un tema delicatissimo come le intercettazioni. "No so - dice infatti - se è un attacco. Però un'altra cosa la so: Fini abita molto lontano dalla Padania, non gira casa per casa, non conosce questo territorio e per questo qui da noi non becca un voto". Quindi, la Padania "a Fini non piace perché i voti non li dà a lui ma a noi".
Le parole del presidente della Camera arrivano all'indomani del tradizionale raduno leghista di Pontida , in cui il leader del Carroccio Umberto Bossi ha affermato dal palco che l’unico ministro per il federalismo è lui, mentre il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli ha detto che “senza il nostro federalismo rimarrebbe la strada della secessione".
La Lega è stata di recente al centro delle polemiche anche per la presunta richiesta del governatore del Veneto Luca Zaia di sostituire il Va pensiero all’Inno di Mameli durante un'inaugurazione, o per l’assessore di Malnate (Varese) Barbara Mingardi che, dopo aver offeso la bandiera nazionale iscrivendosi al gruppo di Facebook “Il tricolore lo uso così” con l’immagine della carta igienica, si è dimesso.
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