Il leader centrista si dice disponibile a un accordo al Senato. Gianni Letta intanto annuncia lo stralcio della discussa norma sul segreto di Stato
Direttori dei media compatti contro il ddl: TUTTI GLI INTERVENTI
LO SPECIALE DDL INTERCETTAZIONI
Arriva da Pier Ferdinando Casini uno spiraglio per l'approvazione del disegno di legge sulle intercettazioni. Il leader centrista, infatti, dichiara che "Un accordo al Senato si può fare, ma è necessario garantire un diritto sacrosanto: quello alla privacy, senza indebolire la possibilità di una lotta spietata contro il malaffare e la criminalità. I magistrati debbono poter indagare".
Intanto dal Pdl arriva la notizia dello stralcio che prevedeva il segreto di Stato in caso di intercettazioni degli 007. Una norma che, secondo diversi osservatori, avrebbe reso impossibile le indagini sulle stragi di mafia degli anni novanta. Gianni Letta ha dichiarato che "come aveva anticipato il ministro della Giustizia Alfano, e come ha poi confermato il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Massimo D'Alema, il governo ha deciso lo stralcio della norma sul segreto di stato dal ddl intercettazioni. Mi sembra la soluzione migliore perché consentirà di affrontare il problema nel quadro più ampio di una eventuale revisione della legge 124, anche sulla base delle conclusioni e delle proposte che verranno dalla Commissione per il segreto di stato che è ormai prossima a concludere i suoi lavori". "E lo faremo -aggiunge- d'accordo con il Copasir, nello stesso spirito di condivisione nel quale la legge è nata e con la quale è stata sin qui gestita. E' la riprova -conclude- che quando alle inutili polemiche si sostituiscono la discussione e il confronto serio e responsabile, non è difficile arrivare ad una soluzione per tutti 'accettabile' o addirittura condivisa".
Netta invece la chiusura da parte dell'Idv che non vede spazi per una trattativa e boccia in toto il provvedimento. "Quello di rendere il ddl intercettazioni costituzionalmente accettabile - sostiene Luigi de Magistris - è uno sforzo di Sisifo, perchè resta un grimaldello del governo per fermare la magistratura e la libera informazione". E spiega: "Rivedere il limite di 75 giorni con il meccanismo della proroga significa rallentare i tempi delle inchieste e ingolfare gli uffici giudiziari". "Vietare le intercettazioni in luoghi privati - sottolinea ancora l'eroparlamentare dell'Italia dei valori - vuol dire arrestare la lotta alle mafie: nei domicili privati, infatti, i boss si scambiano informazioni, ricevono sodali e parlano di affari".
Tutti gli aggiornamenti sul Ddl intercettazioni
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Arriva da Pier Ferdinando Casini uno spiraglio per l'approvazione del disegno di legge sulle intercettazioni. Il leader centrista, infatti, dichiara che "Un accordo al Senato si può fare, ma è necessario garantire un diritto sacrosanto: quello alla privacy, senza indebolire la possibilità di una lotta spietata contro il malaffare e la criminalità. I magistrati debbono poter indagare".
Intanto dal Pdl arriva la notizia dello stralcio che prevedeva il segreto di Stato in caso di intercettazioni degli 007. Una norma che, secondo diversi osservatori, avrebbe reso impossibile le indagini sulle stragi di mafia degli anni novanta. Gianni Letta ha dichiarato che "come aveva anticipato il ministro della Giustizia Alfano, e come ha poi confermato il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Massimo D'Alema, il governo ha deciso lo stralcio della norma sul segreto di stato dal ddl intercettazioni. Mi sembra la soluzione migliore perché consentirà di affrontare il problema nel quadro più ampio di una eventuale revisione della legge 124, anche sulla base delle conclusioni e delle proposte che verranno dalla Commissione per il segreto di stato che è ormai prossima a concludere i suoi lavori". "E lo faremo -aggiunge- d'accordo con il Copasir, nello stesso spirito di condivisione nel quale la legge è nata e con la quale è stata sin qui gestita. E' la riprova -conclude- che quando alle inutili polemiche si sostituiscono la discussione e il confronto serio e responsabile, non è difficile arrivare ad una soluzione per tutti 'accettabile' o addirittura condivisa".
Netta invece la chiusura da parte dell'Idv che non vede spazi per una trattativa e boccia in toto il provvedimento. "Quello di rendere il ddl intercettazioni costituzionalmente accettabile - sostiene Luigi de Magistris - è uno sforzo di Sisifo, perchè resta un grimaldello del governo per fermare la magistratura e la libera informazione". E spiega: "Rivedere il limite di 75 giorni con il meccanismo della proroga significa rallentare i tempi delle inchieste e ingolfare gli uffici giudiziari". "Vietare le intercettazioni in luoghi privati - sottolinea ancora l'eroparlamentare dell'Italia dei valori - vuol dire arrestare la lotta alle mafie: nei domicili privati, infatti, i boss si scambiano informazioni, ricevono sodali e parlano di affari".
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