Intercettazioni, arriva il primo sì alla legge

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La Commissione giustizia del Senato approva tra le polemiche l'emendamento del governo sul ddl. Per poter intercettare saranno necessari "gravi indizi di reato", ma con le nuove norme verrebbero introdotti ulteriori paletti

La Commissione giustizia del Senato, nonostante gli insulti, le polemiche e le accese discussioni, riesce ad approvare l'emendamento del governo al ddl intercettazioni che di fatto riscrive tutta la procedura necessaria ad ottenere l'autorizzazione per il controllo delle utenze. Prima di arrivare al voto della norma, il dibattito in Commissione è stato estremamente acceso con il responsabile giustizia dell'Idv, Luigi Ligotti, che ha contestato con forza il sottosegretario Giacomo Caliendo, sostenendo addirittura che quest'ultimo avesse bisogno "di una perizia psichiatrica".

La norma che ha ottenuto il via libera della Commissione è quella che prevede che per intercettare debbano sussistere “gravi indizi di reato”; che le intercettazioni vadano eseguite sulle utenze degli indagati o di terzi che, "sulla base di specifici atti di indagine", risultino a conoscenza dei fatti per i quali si procede; che le intercettazioni siano assolutamente indispensabili ai fini della prosecuzione delle indagini.

Nell'emendamento del governo si stabilisce che anche le riprese visive vengano effettuate in luoghi che appartengono agli indagati o a soggetti che, sempre "sulla base di specifici atti di indagine", risultino a conoscenza dei fatti per i quali si procede e, in più, sussistano "concreti elementi per ritenere che le relative condotte siano direttamente attinenti ai medesimi fatti".

Nella stessa norma si dice anche che il magistrato dovrà chiedere l'autorizzazione ad intercettare al tribunale del capoluogo del distretto in composizione collegiale. Ma nella proposta di modifica che ha appena ricevuto il via libera dalla Commissione, si impone anche al pm l'obbligo di applicare le stesse disposizioni che servono nella valutazione della prova. Il che, in estrema sintesi, significa che prima di ascoltare quanto sostenuto da un collaboratore di giustizia, sempre ai fini dell'intercettazione, si dovrà compiere una indagine sulla sua attendibilità.

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