Appalti, Alfano: "Non c'è una nuova Tangentopoli"

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Il ministro della Giustizia: "Se gli episodi contestati fossero veri i colpevoli andrebbero puniti severamente". Bocchino: "Pdl significhi partito della legalità" . Orlando (Idv): "Gigantesca questione morale"

APPALTI PER LE GRANDI OPERE. L'ALBUM FOTOGRAFICO

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha espresso la necessità di una severa punizione per coloro che non svolgono i loro incarichi pubblici con rigore morale, sostenendo comunque che le vicende di queste settimane, con l'allargarsi dell'inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi, non abbiano indebolito il governo.
"Io non credo che siamo di fronte a una nuova tangentopoli. Siamo di fronte ad episodi che, se fossero veri, meriterebbero una severa punizione dei colpevoli. Chi è chiamato ad occuparsi della cosa pubblica ed amministra il denaro dei cittadini lo deve fare con rigore morale e severità", ha detto Alfano a margine di un convegno alla Camera di Commercio di Milano.
Il Guardasigilli, di fronte alle domande se le inchieste in corso con le conseguenti dimissioni da ministro di Claudio Scajola possano mettere in crisi l'esecutivo, ha risposto di non ritenere che il governo ne sia "indebolito".
E sulla lista di 400 interventi di ristrutturazione effettuati in abitazioni di molti personaggi di rilievo, tra politici, dirigenti, prelati e artisti, dichiara: "Si tratta di una lista che dovrà essere verificata in termini di liceità dei comportamenti. Non so se i nomi pubblicati nella lista sono beneficiari di favori o hanno regolarmente pagato. Dovrà verificarlo la magistratura. E sarebbe il caso che si assicurasse
anche riservatezza". E poi aggiunge: "A leggere l'elenco della 'lista Anemone' non posso che provare, purtroppo, un amaro sentimento di soddisfazione ex post. Molti dei cognomi odierni sono gli stessi in cui mi sono imbattuto nelle mie inchieste, in particolare Why Not".

Interviene sugli ultimi sviluppi dell'inchiesta appalti anche il ministro degli Esteri Frattini: "Sono d'accordo al mille per mille con Berlusconi che su quanto sta accadendo chi sbaglia debba pagare".

Italo Bocchino, invece, chiede che il Pdl si faccia anche garante della legalità e aggiunge: "Al di là delle responsabilità penali personali, che noi auspichiamo possano essere tutte chiarite" occorre dare delle risposte all'opinione pubblica per questi episodi di malcostume.
Leoluca Orlando parla invece di "gigantesca questione morale". E si chiede: "Quanti sono i ministri presenti in elenchi di affari sporchi?".
Duro anche il parere del governatore del Veneto Luca Zaia, della Lega Nord, che ad Affaritaliani.it ha dichiarato che sarebbe necessaria una "pulizia totale" nel caso le indagini dovessero confermare le ipotesi di reato.

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