Comunali, non c'è pace tra le Dolomiti

Politica
Piazza Walther von der Vogelweide a Bolzano
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Al voto anche 111 comuni dell'Alto Adige, compreso il capoluogo Bolzano. Con la Svp alla caccia del voto dei cittadini di lingua tedesca e gli altri partiti che fanno a gara a chi è più diviso

di David Saltuari

Il 16 maggio si vota anche in 111 comuni della provincoa di Bolzano. Ma per capire come andranno le cose qui bisogna dimenticarsi degli equilibri politici che esistono nel resto della penisola. In questa provincia, dal 1945 domina incontrastata la Suedtiroler Volkspartei, tradotto, il Partito Popolare Sudtirolese, il movimento che rappresenta la minoranza linguistica tedesca (che, non bisogna dimenticarlo, fino al 1918 era austriaca). Minoranza linguistica a livello nazionale, ma che qui in provincia di Bolzano è maggioranza assoluta. Con il risultato che la Svp vince regolarmente le elezioni provinciali, con maggioranze vicino al 60%, e nella maggior parte dei comuni, dove i cittadini di lingua italiana si contano sulle dita di una mano, è la sola lista che si presenta.

Gli unici brividi allora possono arrivare da quei pochi comuni in cui la popolazione italiana è maggioranza e dove funziona il più tradizionale asse destra sinistra. Di solito. Perché questa volta Pd e Pdl sembrano essersi quasi messi d'accordo per creare ancora più confusione. A Bolzano, comune in cui gli italiani sono circa il 60% della popolazione, il sindaco uscente di centro sinistra, Luigi Spagnolli, si è ripresentato nonostante i molti mal di pancia del suo elettorato. La scelta di non fare le primarie ha portato alla creazione di una lista di dissidenti, che rischia di pescare un'ampia fetta di elettorato deluso. Elettorato nel quale spera di fare buona pesca anche la Lista 5 stelle di Beppe Grillo, particolarmente attiva nel capoluogo.  

A soccorrere il candidato del Pd è intervenuta la SVP, la Suedtiroler Volkspartei, nel capoluogo sempre vicina al centro sinistra, che ha deciso di non presentare un suo candidato ma di appoggiare Spagnolli. Peccato però che la scelta non sia molto pubblicizzata: il sito ufficiale del partito (solo in lingua tedesca) non ne parla e il Dolomiten, quotidiano tedesco vicino al partito, ha relegato la notizia a pagina 21. A creare qualche imbarazzo al partito, fa notare il quotidiano locale Alto Adige, potrebbe essere la contemporanea alleanza con il partito haideriano dei Freiheitlichen in molti altri comuni.

A tentare di strappare la poltrona al centro sinistra ci proverà, da destra, Robert Oberauch, ex giocatore di hockey su ghiaccio (lo sport nazionale a Bolzano). La novità, quasi rivoluzionaria, di candidare da destra un nome tedesco, passa però quasi inosservato a causa degli scontri interni al Pdl in provincia. Le due anime del partito, Micaela Biancofiore, ex Forza Italia, e Giorgio Holzmann, ex An, hanno passato la campagna elettorale attaccandosi a vicenda piuttosto che appoggiando il loro candidato.

Oggetto della discussione il comune di Merano, già prenotato dalla Svp, che qui ha la maggioranza assicurata, ma dove la destra si presenta con due liste separate. Alla candidata "ufficiale" del Pdl, Claudia Benedetti, è stata affiancato Carmelo Genovese, candidato da una lista civica appoggiata da Giorgio Holzmann. Una divisione che è arrivata fino a Roma, con Mara Carfagna che è venuta in Alto Adige per appoggiare la Benedetti e Mauzio Gasparri che ha fatto un comizio per Genovese. E ora gli ex Forza Italia accusano gli ex di An di creare tensione,  e Holzman che accusa la Biancofiore di sapere solo distruggere.

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