Il Senatur: "Noi a Palazzo Chigi? Possibile". No alla legge elettorale: “Non si tocca, no ai due turni”. Schifani: “No a riforme della maggioranza. Sul Senato federale: "Non sia di serie B"
Schifani: no a Senato di serie B. Per le riforme serve "una larga maggioranza che non può e non deve essere soltanto quella delle forze politiche che sono attualmente al governo". Il presidente del Senato, Renato Schifani, nel suo intervento ad un convegno sulla Costituzione, frena le fughe in avanti. Quelle tentazioni di voler fare le riforme a colpi di maggioranza. La seconda carica dello Stato, insomma, vede il rischio che una "mancata condivisione faccia naufragare qualunque progetto, come è accaduto nelle passate legislature". E per questo rinnova l'appello al dialogo. Schifani frena anche sul Senato federale, che è tra i progetti istituzionali in campo: "No ad una Camera di serie A e l'altra di serie B. Entrambi i rami del Parlamento dovranno avere pari dignità costituzionale nei ruoli e nelle competenze a ciascuno assegnati''.
Bossi: la legge elettorale non si tocca. "La legge elettorale non si tocca", Così Umberto Bossi, leader della Lega, interpellato sulle riforme. "Stiamo parlando di federalismo - dice - e non di legge elettorale. La legge elettorale funziona già ed io toglierei il doppio turno anche alla Comunali". "Se si fa il federalismo si deve fare il Senato federale. Ma Schifani non ha detto che non vuole il Senato federale, ha detto che non deve diventare una Camera di seconda serie e non lo sarà". Così il ministro delle Riforme conversando con i cronisti a Montecitorio ha commentato le parole del presidente del Senato, Renato Schifani. Il Senatur ha fatto capire quello che vuole oltre alle riforma federalista. "E' chiaro che le banche più grosse del nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo". .
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