Berlusconi: in Italia il governo ha pochi poteri

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Il presidente del Consiglio parla al forum degli industriali a Parma. "La firma del trattato sul disarmo è un nostro successo" dice. E sulla crisi: "Non siamo un paese in declino". Poi rilancia le riforme: avanti con fisco e giustizia. GUARDA L'INTERVENTO

"La nostra situazione è quella di un Paese che ha un assetto istituzionale che deriva dal fatto che i padri costituenti hanno temuto prima di qualunque altra cosa che si potesse tornare a condizioni che consentissero la nascita del regime: è venuto fuori un assetto che dà tutto il potere alle assemblee: nella nostra costituzione l'esecutivo non ha nessun potere".
Lo ha detto Silvio Berlusconi al forum di Confindustria di Parma al Forum di Confindustria 'Libertà e benessere: l'Italia al futuro', in corso a Parma.

Il premier ha iniziato il suo intervento parlando del disastro aereo in cui è rimasto vittima il presidente polacco Lech Kaczynski. "E' un grave lutto e a questo lutto partecipiamo con il cuore". E ha aggiunto: "La Polonia è un Paese amico. Ho tardato un attimo a venire qui perché ho cercato il fratello del Presidente e il primo ministro ma non li ho trovati".

Poi, ha rivolto ironicamente un doppio omaggio alla neomamma Mariastella Gelmini e al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "I miei oppositori mi chiamano Nerone, Saddam Houssein, Hitler, mi sono ricordato di questa potenza e ho imposto a un mio ministro per la figlia un nome che mi stava cuore: le ho imposto di chiamarla Emma".

Il presidente del Consiglio parla anche della firma del trattato Start 2 tra Usa e Russia. "Speriamo di vedere un mondo senza più armi nucleari" e la firma è anche "un successo significativo della politica estera italiana". E ha aggiunto: "Io credevo che tutto potesse dirsi concluso nel 2002 con la firma di Pratica di mare. Poi con l'ultima fase della presidenza di Bush e Condoleeza Rice i rapporti si raffreddarono e si arrivò a non parlare più. Ci fu il cambio del presidente e io ho lavorato per mettere i due paesi in contatto".

"Non siamo un paese in declino" ma "abbiamo consapevolezza di tutti i gravi problemi che ci affliggono" ha continuato il premier. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del suo intervento al Forum di Confindustria 'Liberta' e benessere: l'Italia al futuro', a Parma.

E sulle riforme: "La prima è quella istituzionale" e "una delle cose importanti è dare al presidente del Consiglio i poteri che hanno suoi colleghi degli altri paesi europei". Sul presidenzialismo "ci metteremo tutto il buon senso per ascoltare tutte le voci da qualunque parte vengano" e "terremo in considerazione anche la voce degli imprenditori". Urgente, difficile e complessa anche la riforma del fisco.

Tra le riforme da mettere in campo Silvio Berlusconi inserisce quella della giustizia civile e penale. E agli industriali riuniti a Parma spiega di poterne parlare con competenza, soprattutto di quella penale: "Chi vi parla è il più grande imputato della storia italiana", dice.
Il premier, sorridendo, ricorda infatti di aver avuto "2550 udienze, più dei giorni complessivi di cui ho governato. Di giustizia vi parla qualcuno che è a conoscenza di come non vanno le cose, questo signore - parlando di se' stesso - malcapitato". E si difende dalle accuse dei magistrati: "Ho giurato sui miei figli che nessuno dei fatti che mi sono stati attribuiti, messi in campo solo per tenermi sulla griglia mediatica, non sono veri".

TUTTO L'INTERVENTO DEL PREMIER



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