Stop dal nuovo governatore del Piemonte alla pillola abortiva mentre arrivano alle regioni le confezioni della Ru486. Aifa: "Le Regioni hanno largo margine di autonomia per stabilire tempi e modalità, ma se il farmaco è stato approvato, si deve erogare"
I DATI SULL'AFFLUENZA
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Cercherò di tenere in magazzino le pillole abortive arrivate in Piemonte. La promessa è del neopresidente della regione , Roberto Cota , che in una intervista televisiva ha detto di pensarla, a riguardo, "in modo completamente diverso" rispetto al predecessore, Mercedes Bresso .
"Sono per la difesa della vita e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero", ha spiegato. Sentendosi chiedere se le pillole che la Bresso aveva ordinato e che sono già arrivate in Piemonte rimarranno nei magazzini, lui ha replicato: "Eh sì, per quanto potrò fare io sì".
Nella distribuzione della pillola abortiva RU486, come per qualsiasi farmaco, "le Regioni hanno un largo margine di autonomia per stabilire tempi e modalità, ma non c'è dubbio che se il farmaco è approvato dall'Aifa prima o poi si dovrà erogare". Il direttore generale dell'Agenzia del farmaco, Guido Rasi, replica indirettamente al presidente del Piemonte Roberto Cota, e pur premettendo di "non voler entrare in polemica con nessuno" chiarisce che "le Regioni non possono fare come vogliono. Hanno una larga autonomia sulle modalità, le tempistiche e i percorsi di somministrazione di un farmaco, un buon margine operativo, ma prima o poi si deve trovare una modalità per l'erogazione di un farmaco già approvato". E' il caso della RU486, approvata in Italia dall'Aifa con una delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso dicembre dopo anni di dibattiti e polemiche. "Le Regioni hanno ampi margini - ha ribadito Rasi - e potrebbero ritardare l'erogazione della pillola, ma dovranno renderne conto".
Intanto, gli ospedali milanesi si preparano all'arrivo della Ru486 in corsia
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Cercherò di tenere in magazzino le pillole abortive arrivate in Piemonte. La promessa è del neopresidente della regione , Roberto Cota , che in una intervista televisiva ha detto di pensarla, a riguardo, "in modo completamente diverso" rispetto al predecessore, Mercedes Bresso .
"Sono per la difesa della vita e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero", ha spiegato. Sentendosi chiedere se le pillole che la Bresso aveva ordinato e che sono già arrivate in Piemonte rimarranno nei magazzini, lui ha replicato: "Eh sì, per quanto potrò fare io sì".
Nella distribuzione della pillola abortiva RU486, come per qualsiasi farmaco, "le Regioni hanno un largo margine di autonomia per stabilire tempi e modalità, ma non c'è dubbio che se il farmaco è approvato dall'Aifa prima o poi si dovrà erogare". Il direttore generale dell'Agenzia del farmaco, Guido Rasi, replica indirettamente al presidente del Piemonte Roberto Cota, e pur premettendo di "non voler entrare in polemica con nessuno" chiarisce che "le Regioni non possono fare come vogliono. Hanno una larga autonomia sulle modalità, le tempistiche e i percorsi di somministrazione di un farmaco, un buon margine operativo, ma prima o poi si deve trovare una modalità per l'erogazione di un farmaco già approvato". E' il caso della RU486, approvata in Italia dall'Aifa con una delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso dicembre dopo anni di dibattiti e polemiche. "Le Regioni hanno ampi margini - ha ribadito Rasi - e potrebbero ritardare l'erogazione della pillola, ma dovranno renderne conto".
Intanto, gli ospedali milanesi si preparano all'arrivo della Ru486 in corsia