Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nega che almeno da parte sua ci siano contrasti con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ma precisa che nel Pdl decide la maggioranza e la minoranza si deve adeguare
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Nessun contrasto con Gianfranco Fini sul tema delle riforme. A negare l'esistenza di problemi con il presidente della Camera è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando a Bruxelles prima dell'inizio dei lavori del Consiglio europeo.
"Non ho avuto nessuna occasione" di parlare con Fini sul presidenzialismo, "ho fatto soltanto delle dichiarazioni rispondendo a delle interviste - ha detto il premier, rispondendo alle domande dei giornalisti fuori dall'Hotel Conrad - per quanto mi riguarda non c'è nulla di contrasto e non ho mai detto una parola negativa al riguardo".
Piuttosto, ha continuato Berlusconi, "ho sempre e soltanto affermato che dentro un partito del 40% ci sono naturalmente posizioni e sensibilità diverse: quello che è importante è che si discuta e che si arrivi magari ad una decisione e che la minoranza accetti la decisione e il voto della maggioranza e che non ci siano delle contrapposizioni che siano sistemiche, continuative".
Berlusconi ha nei giorni scorsi rilanciato il progetto di riforma presidenzialista o del premierato, dopo aver sondato gli elettori "nei gazebo". Fini, da sempre presidenzialista, ha frenato sulla modalità rimandando a sedi più opportune per decidere sulle riforme istituzionali. Il premier ha poi detto di essere pronto a dialogare con l'opposizione dopo le regionali del 28 e 29 marzo. "Da parte mia non c'è nessun ostacolo", ha detto.
Nessun contrasto con Gianfranco Fini sul tema delle riforme. A negare l'esistenza di problemi con il presidente della Camera è stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando a Bruxelles prima dell'inizio dei lavori del Consiglio europeo.
"Non ho avuto nessuna occasione" di parlare con Fini sul presidenzialismo, "ho fatto soltanto delle dichiarazioni rispondendo a delle interviste - ha detto il premier, rispondendo alle domande dei giornalisti fuori dall'Hotel Conrad - per quanto mi riguarda non c'è nulla di contrasto e non ho mai detto una parola negativa al riguardo".
Piuttosto, ha continuato Berlusconi, "ho sempre e soltanto affermato che dentro un partito del 40% ci sono naturalmente posizioni e sensibilità diverse: quello che è importante è che si discuta e che si arrivi magari ad una decisione e che la minoranza accetti la decisione e il voto della maggioranza e che non ci siano delle contrapposizioni che siano sistemiche, continuative".
Berlusconi ha nei giorni scorsi rilanciato il progetto di riforma presidenzialista o del premierato, dopo aver sondato gli elettori "nei gazebo". Fini, da sempre presidenzialista, ha frenato sulla modalità rimandando a sedi più opportune per decidere sulle riforme istituzionali. Il premier ha poi detto di essere pronto a dialogare con l'opposizione dopo le regionali del 28 e 29 marzo. "Da parte mia non c'è nessun ostacolo", ha detto.