il premier si scaglia contro "il partito delle procure" che detta temi e tempi della campagna elettorale. Il leader del Pd: "Tra voti di fiducia e decreti ha zittito anche la sua maggioranza". E su Bagnasco: "Non credo sia un messaggio elettorale"
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"Berlusconi non faccia ad altri accuse che non stanno in piedi". Pierluigi Bersani, in visita al mercato settimanale di Latina per un'iniziativa elettorale, ribatte così al premier Silvio Berlusconi che ha accusato l'opposizione di non volere il dialogo. "Berlusconi con 100 voti di maggioranza in più ha messo 28 voti di fiducia, ci sono stati 58 decreti: il premier ha azzittito sia l'opposizione che la maggioranza", sottolinea il segretario del Pd. "Questo è il suo modo. Non accetta i confronti elettorali, intende la politica -incalza Bersani- come un comizio continuo e il governo come un decreto continuo. Questo è il suo modo di dialogare. Non faccia ad altri accuse che non stanno in piedi".
La sortita del presidente della Cei Angelo Bagnasco non è un intervento a gamba tesa nel voto per le regionali. E' la lettura stemperata che offre il segretario del Pd Pierluigi Bersani. "Non credo che voglia intervenire piedi giunti nella campagna elettorale - spiega - Bagnasco ha riaffermato un principio".
In mattinata Berlusconi, intervenendo in collegamento telefonico nel corso della trasmissione UnoMattina, è andato nuovamente all'attaco di pm e magistrati scagliandosi contro "il partito delle procure" che detta temi e tempi della campagna elettorale. Per le toghe è una sconcertante aggressione.
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"Berlusconi non faccia ad altri accuse che non stanno in piedi". Pierluigi Bersani, in visita al mercato settimanale di Latina per un'iniziativa elettorale, ribatte così al premier Silvio Berlusconi che ha accusato l'opposizione di non volere il dialogo. "Berlusconi con 100 voti di maggioranza in più ha messo 28 voti di fiducia, ci sono stati 58 decreti: il premier ha azzittito sia l'opposizione che la maggioranza", sottolinea il segretario del Pd. "Questo è il suo modo. Non accetta i confronti elettorali, intende la politica -incalza Bersani- come un comizio continuo e il governo come un decreto continuo. Questo è il suo modo di dialogare. Non faccia ad altri accuse che non stanno in piedi".
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