L’Aquila verso le urne. La sfida si chiama ricostruzione

Politica
Un momento della manifestazione "Mille chiavi per la città" che si è svolta a L'Aquila il 21 febbraio
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Il 28 e 29 marzo circa 300 mila cittadini voteranno per il presidente della Provincia, un appuntamento programmato nel 2009 e rinviato a causa del terremoto. Una partita sostanzialmente a due tra Stefania Pezzopane (Pd) e Antonio Del Corvo (Pdl)

di Serenella Mattera

Il voto cade alla vigilia del primo anniversario del terremoto. Ed è un segnale del lento ritorno alla normalità, per L’Aquila. I circa 300 mila cittadini della più grande provincia d’Abruzzo, sono infatti attesi da un appuntamento elettorale programmato per la primavera 2009, ma rinviato dall’emergenza di fronteggiare la devastazione portata dalla scossa del 6 aprile.
Così solo un anno dopo, il 28 e 29 marzo, si sfideranno sei aspiranti presidenti provinciali, sostenuti da 24 liste e oltre 500 candidati a un posto da consigliere. Tutti accomunati da una priorità, che si impone in cima alle promesse elettorali: la ricostruzione.

Perché le macerie ancora ingombrano le strade, ci sono terremotati che vivono tuttora negli alberghi sulla costa, l’economia stenta a ripartire e in tutta la provincia si sono persi 8000 posti di lavoro. E la precarietà della situazione la si toccherà con mano anche al momento del voto, quando gli abitanti del capoluogo e delle cittadine colpite dal sisma si metteranno in fila non al seggio cui erano soliti andare, ma dentro uno dei Musp, i Moduli ad uso scolastico provvisori che hanno per ora preso il posto delle scuole danneggiate o distrutte.

Sono sei i candidati presidenti, ma la sfida sarà sostanzialmente a due. Stefania Pezzopane (Pd), la presidente uscente, colei che nell’emergenza ha incarnato il volto tenace degli aquilani, un volto immortalato sorridente accanto a un altissimo Barack Obama, in occasione del G8. E Antonio Del Corvo (Pdl), consigliere regionale ed espressione in ambito locale di quel governo che Silvio Berlusconi in persona ha reso presente sul territorio nelle sue frequenti visite dopo il terremoto. Del Corvo, 50 anni, commercialista, originario di Celano, nella Marsica, si mostra forte del fatto che «quanto l’esecutivo ha fatto in questo anno è stato apprezzato dalla gente».
E a Sky.it sottolinea di aver «scritto il programma a sei mani, in collaborazione con il governo regionale (retto da Gianni Chiodi, che è anche nuovo commissario per la ricostruzione, ndr) e nazionale».

Ma Pezzopane, anche lei 50 anni, originaria di Onna, pur non negando di dover fronteggiare un «effetto-governo» sul voto, rivendica dalla sua un sondaggio del Sole 24 Ore che con il 70% dei consensi l’ha incoronata per il 2009 la più amata presidente di provincia d’Italia.
Pezzopane declina il programma in quattro punti cardinali: «Il mio Nord è un patto per il lavoro, il Sud la sicurezza di scuole, strade e case, l’Ovest è l’innovazione e la formazione del sapere e l’Est è fare de L’Aquila, attraverso infrastrutture potenti, una grande provincia di cerniera con Roma e le altre province confinanti».
Del Corvo, dall’altro lato, indica tre priorità: la ricostruzione del capoluogo, «indispensabile perché l’intera provincia possa ripartire»; il problema economico e occupazionale; la viabilità e l’edilizia scolastica.

Va avanti in tono un po’ dimesso, la loro campagna elettorale. «È inevitabilmente diversa – dice Pezzopane – semplicemente perché a L’Aquila non c’è la gente nelle case». «E a un anno dal terremoto, vogliamo evitare i veleni», conferma Del Corvo. Ma in realtà gli scontri, anche duri, non mancano. Come per la questione macerie. Del Corvo attacca: «Fu incaricata Pezzopane della rimozione, ma non l’ha fatto». E la presidente ribatte: «Non c’è stato nessun incarico, lo confermano anche dal governo: Del Corvo si informi. In realtà lui usa certi argomenti strumentalmente».

È sfida vera, insomma, tra “l’uomo del fare”, alla testa di dieci liste di centrodestra, e la “donna di Stato, presidente di cuore”, che guida dieci liste di centrosinistra. Mentre restano solo le briciole agli sfidanti: Augusto Scoccia, dirigente d’azienda, 55 anni, per il Partito repubblicano; Bruno Neri, tecnico in un’azienda elettronica, 46 anni, per Forza Nuova; Francesco Di Nisio, funzionario Enel, 49 anni, per la Lega popolare; Francesco Di Paolo, 53 anni, per il Partito comunista dei lavoratori.

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