Via libera al ddl contro la corruzione

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Ci sarà un osservatorio degli appalti, vengon aumentate le pene per corrotti e corruttori, come voluto anche dal ministro della Fuinzione pubblica Brunetta. E sono previsti casi di non eleggibilità per i condannati in via definitiva

Il Consiglio dei ministri ha dato un ok di massima al disegno di legge anticorruzione, ma il testo è stato approvato "salvo intese", come si suol dire in linguaggio amministrativo quando si rimanda la definizione di alcuni punti controversi ad una comitato ristretto che ha il compito di trovare una soluzione.
Al termine del Cdm il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa a palazzo Chigi dai ministri della Giustizia Angelino Alfano e della Funzione Pubblica Renato Brunetta.

Il punto al momento più controverso del testo pare quello sugli appalti pubblici.
Il testo che era stato predisposto nei giorni scorsi agli articoli 3 e 4 demandava il controllo di trasparenza sugli appalti all'Authority specifica, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Contro questi due articoli si era espresso però il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e gli articoli erano stati espunti prima di essere reinseriti, come dicono le fonti, dal sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta.

Il dibattito è proseguito anche nella riunione di governo e si è deciso di rinviare il testo definitivo alla commissione ristretta. Alfano ha detto che il provvedimento è dovuto "ad una volontà solida del presidente del Consiglio di procedere ad un'ampia normativa per la trasparenza nella Pubblica amministrazione".
Il ministro della Giustizia ha aggiunto che "la trasparenza nella gestione della Pubblica amministrazione genera il vero freno alla corruzione" e che dal provvedimento "è prevista una incandidabilità specifica per i governatori" delle Regioni nel caso in cui vengano individuati come responsabili di casi di corruzione.

In particolare il ddl contiene 3 capitoli: il piano nazionale anticorruzione, le misure sulla trasparenza, l'osservatorio sulla corruzione e gli altri reati contro la Pa. Brunetta ha quindi illustrato in dettaglio le norme sulla trasparenza. Il testo del ddl, non essendo ancora stato definito, non è stato distribuito né è stato possibile fare domande ai ministri al termine della loro illustrazione. Alcuni giornalisti presenti in sala stampa a palazzo Chigi hanno vivamente protestato per non aver potuto rivolgere domande. In ogni caso il provvedimento odierno non entrerà in vigore fino a quando il Parlamento non lo trasformerà in legge.

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