Aborto, Meloni: "Garantiamo il diritto alla maternità"

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Il ministro della Gioventù, intervistata da SKY TG24, ha affrontato il tema spinoso delle interruzioni di gravidanza: "Diamo la possibilità a chi è in difficoltà di mettere al mondo un bambino". Sul caso Morgan: "Approccio leggero a un tema pesante"

"Dobbiamo continuare a lavorare perché in Italia la maternità non diventi una forma di discriminazione". Così, intervistata da Sky tg24, il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, affrontando il tema dell'aborto. "In Italia viene garantito in tutte le sue forme il diritto di abortire e purtroppo non viene garantito il diritto a mettere al mondo un bambino. E' importante dimostrare che la maternità non è affatto un ostacolo. Invece continuiamo, anche nelle forme più evolute di femminismo, a ritenere che la maternità e la possibilità di affermarsi nel mondo del lavoro debbano essere due cose in contrapposizione tanto che quando si parla del quoziente familiare qualcuno dice che è un meccanismo che non va inserito perché penalizza il lavoro femminile".

Secondo Giorgia Meloni, di fronte a ragazze molto giovani che scelgono di portare a termine una gravidanza, "bisognerebbe aiutarle a terminare gli studi, a inserirsi nel mondo del lavoro. A questo proposito - ha aggiunto - sto lavorando anche con il ministro Carfagna, per fare in modo che si possa sempre scegliere la vita". Ricordando, infine, che "da 30 anni in qua è stato abortito ogni anno il 20% delle gravidanze", il ministro ha concluso affermando che "se si può trovare un'alternativa a tante donne che non vogliono abortire ma che si trovano di fronte a zero vie alternative si farebbe una cosa molto importante".

Quanto alla vicenda Morgan, dalla quale è partita l'intervista di Maria Latella, il ministro ha ribadito che da parte del cantante c'è stato "un approccio leggero a un tema pesante",  e che successivamente l'artista  "ha reagito in maniera appropriata facendo i conti con la propria responsabilità”. Il fatto più grave - ha ribadito ancora Giorgia Meloni - è stato che le sue dichiarazioni erano " un'apologia dell'utilizzo della droga". Ora, comunque - ha concluso - Morgan ha la possibilità, iniziando un percorso di recupero, di accompagnare tanti ragazzi che stanno facendo la stessa scelta”.

Il Ministro dei giovani ha concluso: “Sulla droga sono stati dati messaggi devastanti". Abbiamo per lungo tempo chiuso uno o due occhi rispetto al mondo dello spettacolo, dei media, della politica, rispetto a un approccio che sulla droga ha fatto tanta confusione, dicendo che c'erano droghe che facevano bene e altre che facevano male, assicurando che alcune droghe possono essere utilizzate in farmacologia e che quindi paradossalmente se tu ti fumi uno spinello ti passa il raffreddore, affermando che c'erano sì le droghe dei reietti della società (eroina) ma che c'e' anche la droga di quelli che nella vita hanno vinto (cocaina). Insomma - ha proseguito - abbiamo dato una serie di messaggi devastanti e penso che rispetto a questo chiedere un'alleanza trasversale tra tutti quelli che hanno una responsabilità nella società sia l'elemento di innovazione".

Il ministro Meloni sul caso Morgan:


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