Il sottosegretario all'Economia e candidato alla Regione Campania per il Pdl rispondendo ai cronisti ha affermato che l'unico che può decidere sul suo destino personale è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
"Resto al mio posto. L'unico che può decidere sul mio destino personale, mha affermato che l'unico che a anche su quello della Regione Campania è Berlusconi". Il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino risponde così ai cronisti al termine della sua audizione in giunta per le Autorizzazioni della Camera che sta esaminando la richiesta di autorizzazione all'arresto contro di lui trasmessa dai magistrati campani.
"E sono sicuro che Berlusconi deciderà sentiti il territorio campano e gli eletti perché sono quelli che in prima linea combattono ogni giorno questi malgoverni della sinistra che durano da 15 anni". "Ho illustrato a Berlusconi l'infondatezza delle accuse che mi sono state mosse - prosegue il sottosegretario con la delega al Cipe - e mi ha espresso ampia solidarietà.
Il sottosegretario nel corso della sua audizione ha aggiunto inoltre di "essere indagato dal '94, ma da allora non sono mai stato ascoltato dai magistrati". "Ho chiesto agli inquirenti di essere ascoltato - prosegue il parlamentare del PdL - ma la procura ha scelto di andare avanti da sola. Per questo ora sono costretto a difendermi dalle accuse infamanti che mi sono state mosse". "La richiesta di carcerazione nei miei confronti - sottolinea – è durata 9 mesi e, guarda caso, la tagliola è scattata non appena si è cominciato a parlare di regionali".
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"E sono sicuro che Berlusconi deciderà sentiti il territorio campano e gli eletti perché sono quelli che in prima linea combattono ogni giorno questi malgoverni della sinistra che durano da 15 anni". "Ho illustrato a Berlusconi l'infondatezza delle accuse che mi sono state mosse - prosegue il sottosegretario con la delega al Cipe - e mi ha espresso ampia solidarietà.
Il sottosegretario nel corso della sua audizione ha aggiunto inoltre di "essere indagato dal '94, ma da allora non sono mai stato ascoltato dai magistrati". "Ho chiesto agli inquirenti di essere ascoltato - prosegue il parlamentare del PdL - ma la procura ha scelto di andare avanti da sola. Per questo ora sono costretto a difendermi dalle accuse infamanti che mi sono state mosse". "La richiesta di carcerazione nei miei confronti - sottolinea – è durata 9 mesi e, guarda caso, la tagliola è scattata non appena si è cominciato a parlare di regionali".
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