Il governo e la maggioranza che lo sostiene porteranno a termine le riforme avviate, afferma in una nota il premier. "Grazie al sostegno della maggioranza e alla fiducia che ci manifesta ogni giorno oltre il 60% degli italiani completeremo le riforme"
"Vedo con stupore che si stanno moltiplicando e diffondendo notizie che continuano a fare apparire come imminente un ricorso alle elezioni anticipate. Non ho mai pensato niente di simile".
Queste le parole di Silvio Berlusconi all'indomani dello spettro di elezioni anticipate paventate dal presidente del Senato Renato Schifani.
"Il mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori - prosegue il presidente del Consiglio - è di governare per i cinque anni della legislatura, ed è questo l'impegno che stiamo già portando avanti con determinazione e che intendiamo concludere nell'interesse del Paese".
"La maggioranza che sostiene il governo - aggiunge - è solida anche al di là di una dialettica interna che comunque ne accentua le capacità ideative. Grazie a questo sostegno e alla fiducia che ci manifesta ogni giorno oltre il 60 per cento degli italiani completeremo le riforme di cui l'Italia ha bisogno".
Elezioni anticipate? Il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, dice: "Non le vedo, semmai c'è il rischio che le schermaglie interne stanchino gli elettori". Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "No, nessun complotto. E da parte di Fini non c'è nessuna volontà di far mancare la propria solidarieta'".
Dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, viene un invito classico: "Calma e gesso: le elezioni sono l'ultima ratio quando non c'è più la possibilità di governare". Un'opinione che porta avanti anche il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola: "Non vedo aria di nuove elezioni. Abbiamo una maggioranza vasta e non ci sono maggioranze alternative. Dobbiamo far prevalere le ragioni dell'intesa senza i distinguo quotidiani".
Ricalca, invece, le affermazioni di Schifani, il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: "La maggioranza deve dimostrare compattezza e lealtà rispetto al premier scelto dagli elettori. Se disgraziatamente dovessero venir meno queste condizioni, lo scenario opportunamente descritto del presidente del Senato sarebbe nelle cose".
Dall'opposizione leader Udc, Pier Ferdinando Casini, definisce le parole di Schifani "inopportune e improprie. Minacciare elezioni anticipate è come brandire una pistola scarica, mi meraviglio della disinvoltura del presidente del Senato".
Per Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori Pd: "La maggioranza attraversa una crisi profonda. Il Pd non ha alcun timore delle elezioni anticipate, anche perche' gli ultimi sondaggi evidenziano una crescita di fiducia nel nostro partito". Diverso il giudizio dell'Idv che, con il capogruppo a Montecitorio, Massimo Donadi, attacca: "Meglio andare al voto, piuttosto che assistere a questo indecente spettacolo. Le continue baruffe nel governo paralizzano l'Italia e Berlusconi ha a cuore solo le sue vicende giudiziarie. In questo modo non si puo' piu' andare avanti".
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"La maggioranza che sostiene il governo - aggiunge - è solida anche al di là di una dialettica interna che comunque ne accentua le capacità ideative. Grazie a questo sostegno e alla fiducia che ci manifesta ogni giorno oltre il 60 per cento degli italiani completeremo le riforme di cui l'Italia ha bisogno".
Elezioni anticipate? Il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, dice: "Non le vedo, semmai c'è il rischio che le schermaglie interne stanchino gli elettori". Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "No, nessun complotto. E da parte di Fini non c'è nessuna volontà di far mancare la propria solidarieta'".
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