Se approvata, la "leggina" sul processo breve costituirebbe la fine di un incubo per molti imputati e l'ennesima clamorosa beffa per molti cittadini, come quelli che, nella causa Eternit, attendono risposta per la morte di oltre 2 mila operai
Se la "leggina" sui processi brevi dovesse venire approvata dal Parlamento, sarebbe la fine di un incubo per molti imputati. Sarebbe, infatti, la fine di processi importantissimi, che hanno segnato la storia italiana degli ultimi anni. Da Parmalat a Cirio, dalla clinica degli orrori all'obbrobrio della monnezza napoletana, dall'Antoveneta fino alle centinaia di persone che attendono una risposta dal processo contro gli stabilimenti Eternit per la morte causata da amianto di oltre 2mila lavoratori. Sarebbe la fine per tutti questi processi e l'ennesima clamorosa beffa per i cittadini onesti e turlupinati da personaggi senza scrupoli non a caso indagati e rinviati a giudizio per reati odiosi e molto gravi.