Islam a scuola, Bagnasco: non fa parte della nostra cultura

Politica
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Il mondo politico si divide sulla proposta del viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso di introdurre l'insegnamento facoltativo dell'lslam nelle scuole. L'opposizione è favorevole mentre la Lega insorge. Contrario anche il presidente della Cei

La proposta di introdurre l'ora di religione musulmana, avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo Adolfo Urso, accende il dibattito politico e divide anche la Chiesa. Sulle aperture di alcuni vescovi italiani, come il cardinal Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, si inserisce la voce del presidente della Conferenza episcopale Mons. Angelo Bagnasco, che dalle pagine del Corriere della sera, rileva come l'ora di religione musulmana non corrisponda alle caratteristiche definite dal Concordato. L'ora di religione cattolica nella scuola italiana, dice Bagnasco non è una catechesi confessionale, ma una disciplina che concorre alla formazione culturale dei giovani dando loro consapevolezza di storia comune e comuni radici nel cattolicesimo. Per questo si giustifica in base all'articolo 9 del concordato. "L'ora di religione ipotizzata, dice Bagnasco, non pare corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione".

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