Il centrodestra strappa le provincie di Milano, Belluno e Venezia al centrosinistra. Nel capoluogo lombardo, Filippo Penati (Pd) prende però duemila voti in più di Guido Podestà (Pdl)
Cinquemila voti su un milione di preferenze sono poco più di un'incollatura.
Eppure, al ballottaggio delle provinciali di Milano sono bastati a Guido Podestà (Pdl) per sconfiggere il presidente uscente Filippo Penati (Pd).
Al candidato del centrosinistra non è bastata infatti la rincorsa delle due settimane che hanno separato il primo turno dal secondo: il 6 e 7 giugno erano dieci i punti di distacco, ieri ridotti a una manciata di voti.
In casa Pd, resta comunque la consolazione di avere battuto il centrodestra in una delle sue roccaforti storiche, il comune di Milano. Qui, Penati ha raccolto duemila voti in più del suo avversario, un distacco che però non è stato sufficiente alla sua rielezione.
Ma il dato relativo alla città meneghina è l'unico che può far sorridere il Pd lombardo.
L'ultima cattiva notizia in casa democratica è arrivata infatti ieri da Cremona: il sindaco uscente Gian Carlo Corada ha perso il ballottaggio con Oreste Perri, candidato del Pdl. Una sconfitta che si unisce a quelle subite al primo turno a Bergamo e a Pavia, passate entrambe dal centrosinistra al centrodestra.
Per il Pd le cose non sono andate meglio in Veneto: qui, le due eccezioni sono la provincia di Rovigo (dove Michela Tiziana Virgili con un recupero record conferma il centrosinistra) e il comune di Padova (dove Flavio Zanonato fa poker di mandati, sconfiggendo l'ex olimpionico Marco Marin).
Per il resto, il copione recita ovunque una vittoria di Pdl e Lega, quest'ultima mai così determinante. Ai ballottaggi delle provinciali, le conquiste di Belluno e Venezia portano entrambe il marchio leghista:nel veneziano la vittoria della leghista Francesca Zaccariotto è di misura (solo 1700 voti), ma è comunque destinata a restare storica, dopo venticinque anni di centrosinistra. Si tinge di verde leghista anche l'exploit del Pdl a Belluno, dove Giampaolo Bottacin è stato eletto con il 51,10% dei voti contro lo sfidante Sergio Reolon, fermo al 48,89%. Una vittoria che in vista delle prossime elezioni regionali del 2010 potrebbe modificare sensibilmente gli equilibri interni alla coalizione di centrodestra.
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Vincitori e vinti. La fotogallery
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Eppure, al ballottaggio delle provinciali di Milano sono bastati a Guido Podestà (Pdl) per sconfiggere il presidente uscente Filippo Penati (Pd).
Al candidato del centrosinistra non è bastata infatti la rincorsa delle due settimane che hanno separato il primo turno dal secondo: il 6 e 7 giugno erano dieci i punti di distacco, ieri ridotti a una manciata di voti.
In casa Pd, resta comunque la consolazione di avere battuto il centrodestra in una delle sue roccaforti storiche, il comune di Milano. Qui, Penati ha raccolto duemila voti in più del suo avversario, un distacco che però non è stato sufficiente alla sua rielezione.
Ma il dato relativo alla città meneghina è l'unico che può far sorridere il Pd lombardo.
L'ultima cattiva notizia in casa democratica è arrivata infatti ieri da Cremona: il sindaco uscente Gian Carlo Corada ha perso il ballottaggio con Oreste Perri, candidato del Pdl. Una sconfitta che si unisce a quelle subite al primo turno a Bergamo e a Pavia, passate entrambe dal centrosinistra al centrodestra.
Per il Pd le cose non sono andate meglio in Veneto: qui, le due eccezioni sono la provincia di Rovigo (dove Michela Tiziana Virgili con un recupero record conferma il centrosinistra) e il comune di Padova (dove Flavio Zanonato fa poker di mandati, sconfiggendo l'ex olimpionico Marco Marin).
Per il resto, il copione recita ovunque una vittoria di Pdl e Lega, quest'ultima mai così determinante. Ai ballottaggi delle provinciali, le conquiste di Belluno e Venezia portano entrambe il marchio leghista:nel veneziano la vittoria della leghista Francesca Zaccariotto è di misura (solo 1700 voti), ma è comunque destinata a restare storica, dopo venticinque anni di centrosinistra. Si tinge di verde leghista anche l'exploit del Pdl a Belluno, dove Giampaolo Bottacin è stato eletto con il 51,10% dei voti contro lo sfidante Sergio Reolon, fermo al 48,89%. Una vittoria che in vista delle prossime elezioni regionali del 2010 potrebbe modificare sensibilmente gli equilibri interni alla coalizione di centrodestra.
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