I partiti scoprono la Rete e affidano la propaganda alla piattaforma video più cara agli internauti, YouTube. La politica si rinnova dunque nella forma e nel linguaggio? Giudicate voi
di Pamela Foti
La Rete è un valido strumento per avvicinarsi alla politica. La principale fonte d'informazione alla quale ci si rivolge resta la tv, ma al secondo posto, superando i quotidiani, si piazza il web.
E’ quanto emerge dalla terza edizione dell'Osservatorio Internet sull'Instant Messaging realizzato da Nextplora e Micorosoft Italia su un campione significativo di oltre mille internauti italiani maggiorenni.
Un particolare questo che non sembra sfuggire ai protagonisti della tornata elettorale del 6 e 7 giugno, che in occasione delle europee scoprono YouTube, il contenitore di video più famoso della rete.
Basta fare una ricerca usando le tag elezioni o europee 2009 per imbattersi in un fiume di propaganda politica.
Comizi elettorali tenuti nelle piazze italiane, convegni in sedi di partito, e, nella maggior parte dei casi, leader e segretari che seduti su una scrivania o in piedi, fissano la camera e si rivolgono a cittadini.
Come il caso del leader del Pdl Silvio Berlusconi e di quello di Sinistra e Libertà Nichi Vendola.
La Rete è un valido strumento per avvicinarsi alla politica. La principale fonte d'informazione alla quale ci si rivolge resta la tv, ma al secondo posto, superando i quotidiani, si piazza il web.
E’ quanto emerge dalla terza edizione dell'Osservatorio Internet sull'Instant Messaging realizzato da Nextplora e Micorosoft Italia su un campione significativo di oltre mille internauti italiani maggiorenni.
Un particolare questo che non sembra sfuggire ai protagonisti della tornata elettorale del 6 e 7 giugno, che in occasione delle europee scoprono YouTube, il contenitore di video più famoso della rete.
Basta fare una ricerca usando le tag elezioni o europee 2009 per imbattersi in un fiume di propaganda politica.
Comizi elettorali tenuti nelle piazze italiane, convegni in sedi di partito, e, nella maggior parte dei casi, leader e segretari che seduti su una scrivania o in piedi, fissano la camera e si rivolgono a cittadini.
Come il caso del leader del Pdl Silvio Berlusconi e di quello di Sinistra e Libertà Nichi Vendola.
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Stessa formula anche per il Partito Democratico, che punta tutto sul segretario Dario Franceschini. C’è anche chi come Antonio Di Pietro presenta il suo partito, l’Italia dei Valori, azzardando una nuova formula, più vicina allo spot pubblicitario.
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In genere, però, ammettiamolo, la politica italiana sembra ancora lontana dal linguaggio della rete, veloce, chiaro, diretto. Attraente e perché no, divertente. Gli spot di questa nuova tornata elettorale sono esattamente uguali a quelli cui abbiamo sempre assistito in televisione. Statici, freddi, poco efficaci, poco vicini alla gente, autoreferenziali.
La propaganda elettorale scopre finalmente YouTube, si adegua ai tempi, tenta dunque di cambiare forma. Ma, nella sostanza resta sempre la stessa.