Gianfranco Fini: "Finisce An, nasce il Pdl"

Politica
Gianfranco Fini parla al congresso di Alleanza Nazionale
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Il presidente della Camera annuncia che il Pdl non sarà un partito a pensiero unico. auspica un presidenzialismo bilanciato da un parlamento forte, riconosce la leadership di Berlusconi ma rifiuta il culto della personalità e rivendica la storia di AN

Il Pdl non deve essere "un partito di destra", i valori di destra "devono essere il valore aggiunto, la sintesi". Il Pdl deve essere "un contenitore ampio, arioso, plurale, unitario ma io dico no al pensiero unico", osserva Gianfranco Fini. "C'e' - aggiunge - una contraddizione interna tra Pdl e partito unico, il Pdl sia un partito dove ci siano regole e non correnti. Nessuno - avverte il presidente della Camera - pensi all'interno del Pdl di costituire la corrente di An".

Fini spiega che nel Pdl c'è "una leadership forte". "Il Pdl - sottolinea - ha un leader che è Berlusconi ma Berlusconi sa che una leadership forte non deve avere il culto della personalità. Il leader non si battezza, non si crea a tavolino, i leader nascono se hanno le capacita' di guidare un popolo. Il Pdl non deve essere il partito di una persona ma di una nazione, che abbia la capacita' di dare risposte. Dobbiamo costruire l'Italia", conclude Fini.

Il nostro sistema istituzionale " è superato", occorre che la legislatura sia "costituente". Ma la riforma non puo' prevedere un Parlamento al quale si chieda di "non disturbare il manovratore". Ci dovranno essere "magari meno leggi, ma ci dovra' essere piu' controllo". Dice Gianfranco Fini al congresso di An, e chiede di riformare "il bicameralismo perfetto" perche' "non ci possiamo pernettere due Camere con gli stessi poteri".

"Il Pdl nasce da un'alleanza di base, tra gli elettori. Qualcuno dice che e' nato il 12 dicembre in piazza San Giovanni, altri con le elezioni del 13 aprile. Di certo non è nato sul predellino di Piazza San Babila. Quel giorno, invece, Berlusconi ha avuto la capacita', nel momento di massimo scontro con AN, di rilanciare. Ma il Pdl nasce dalla lunga fase di gestazione degli ultimi 15 anni". Lo ha detto Gianfranco Fini al congresso di An.

Rivendica con orgoglio la storia di Alleanza Nazionale degli ultimi sedici anni Gianfranco Fini nel suo discorso al congresso del partito che si sta svolgendo a Roma: "Non c'è stato uno sdoganamento, che è una parola che non mi è mai piaciuta, di Alleanza Nazionale. Le idee non si sdoganano come le merci. Le idee o si affermano o non funzionano. Noi abbiamo avuto il coraggio di affermarle, con umiltà, le nostre idee. C'è stata tanta strada percorsa. Dobbiamo gratitudine ai nostri elettori e ai nostri alleati in questi ultimi 15 anni. Oggi ci accingiamo ad un passo storico non solo per noi, ma un momento storico per la storia d'Italia. E' vero che, sedici anni fa, il merito di AN fu di cogliere un momento storico. Ma oggi non cogliamo un momento storico, oggi lo creiamo."

"Fiuggi ha segnato il passaggio alla  destra postideologica". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo intervento al congresso di An. Con il congresso di Fiuggi del 1995, ha sottolineato Fini, si è passati "da una logica del nemico a una logica  dell'avversario: come diceva Pinuccio Tatarella, il nemico o si  annienta o ti annienta, l'avversario ti batte o si batte ma il giorno dopo continua la competizione".
Fiuggi sottolinea fini "è stato il primo anello di una lunga catena". "Lì abbiamo fatto i conti con lo stato etico, che non fa parte della democrazia, e con lo stato corporativo, che e' fuori dalla modernita". E tutto questo lo abbiamo fatto  perche' ne eravamo convinti".


Quindici anni di alleanza tra An e  Forza Italia, di rapporto con Silvio Berlusconi, "con un unico  filo conduttore: la volonta' di costruire un'Italia nuova".  Sono quelli che Gianfranco Fini racconta sottolineando come, da Fiuggi in poi, il partito che oggi si scioglie ha vissuto "alti e bassi", ma con una "linea strategica orientata verso un solo obiettivo: quello di costruire una alleanza nazionale, un'alleanza tra gli  italiani". Proprio quell'obiettivo che "oggi si realizza".

Fini ricorda come An abbia "privilegiato le alleanze sulle  spinte a isolarsi, a scegliere l'identita"', abbia scelto  l'intesa con Fi in nome dell'Italia nuova che si intendeva  costruire. "Siamo stati per 15 anni con Forza Italia nella  buona e nella cattiva sorte - aggiunge - e Berlusconi e' stato  tutt'altro che una meteora, il leader di un partito di plastica,  ha rimesso in moto la democrazia dell'alternanza e poi il tempo  e' galantuomo, sono gli elettori che danno e tolgono le  patenti".

Il leader di An rivendica che nei 15 anni di alleanza con Fi,  "non e' mai accuduta una rottrura insanabile, come invece e'  capitato ad altri. Ma c'e' stato un lungo cammino comune, pur  fatto anche di polemiche e incomprensioni". E questo perche'  l'alleanza "nasce dalla base, dagli elettori".

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